Cabrón, qui c’è Bad Bunny che ti spiega ‘Debí Tirar Más Fotos’ | Rolling Stone Italia
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Cabrón, qui c’è Bad Bunny che ti spiega ‘Debí Tirar Más Fotos’

Ha mollato le menate ed è tornato idealmente a Porto Rico per far musica da strada, che non vuole dire droga e pistole, ma tradizione e verità. È un viaggio nelle radici e un ritorno a casa. L’intervista

Cabrón, qui c’è Bad Bunny che ti spiega ‘Debí Tirar Más Fotos’

Bad Bunny

Foto: Christopher Gregory-Rivera per Rolling Stone US

Un paio di settimane fa Bad Bunny era a casa a guardare Especial Banco Popular, un programma sulla musica e le tradizioni dell’isola che a Porto Rico va in onda da decenni. Per pura coincidenza, quell’episodio girava attorno a una persona che torna a casa dopo un bel po’ e riprende a famigliarizzare coi suoni e i costumi locali. La cosa l’ha intrigato visto che è bene o male il tema attorno a cui gira il suo ultimo album Debí Tirar Más Fotos.

A un certo punto in quel programma è partito un pezzo che gli ha fatto venire i brividi, Mama Borinquen Me Llama. «Lo conoscevo e allo stesso tempo non lo conoscevo. Continuavo a chiedermi: cabrón, dov’è che l’hai sentita? Ha un testo incredibile. Ho fatto delle riceche». Ed è finito nella tana del Bianconiglio. La canzone contiene dei versi di Nostalgia, una poesia d’inizio Novecento di Virgilio Davila su una persona che va a New York e prova nostalgia di casa: “Mamma, Porto Rico mi chiama / Questa non è la mia patria / Porto Rico è una fiamma pura / mentre qui il freddo mi ammazza”.

Bad Bunny ha trovato una versione della canzone interpretata da Rafael Hernandez, un autore di Aguadilla, una città nella zona nordoccidentale di Porto Rico. Dopo aver frequentato una scuola musicale, Hernandez ha lasciato l’isola esibendosi in mezzo mondo e cantando boleros, guarachas e più di un lamento per la lontananza dalla madrepatria.

Molti anni dopo la canzone è finita nelle mani di Andrés Jiménez, detto El Jibaro. Bad Bunny non aveva mai sento la sua versione, che l’ha steso. A un certo punto Jiménez urla “Nueva York!” e questa cosa ha colpito Bad Bunny che stava lavorando a un pezzo chiamato Nuevayol e ha deciso di metterci dentro quel grido. «Dovevo mettercelo. Riassumeva tutto quello che la canzone esprime».

Quel campionamento è uno degli ultimi ritocchi che il musicista ha dato all’album. Quando un paio di giorni dopo Natale è venuto nella redazione di Rolling Stone a farci ascoltare Debí Tirar Más Fotos, la traccia doveva ancora essere chiusa. Ma ora, non appena si fa partire il disco, il primo suono che si sente è quel “Nueva York!”. Ed è ancora più potente ripensando al filo rosso che lega Davila, Hernandez, Jiménez e tutti gli altri artisti che hanno dato voce agli emigrati portoricani nostalgici di casa.

BAD BUNNY - NUEVAYoL (Visualizer) | DeBÍ TiRAR MáS FOToS

Debí Tirar Más Fotos è l’album col quale Bad Bunny s’iscrive a questa tradizione, una dichiarazione d’amore e nostalgia per la terra dov’è cresciuto. Da un paio d’anni vive tra Los Angeles e New York. Stando lontano da casa, ha cominciato a vedere Porto Rico con occhi nuovi. «Quando pensi a casa da lontano, comincia ad apprezzarla di più», dice.

Ecco spiegato perché la storia raccontata nel disco parte con quella canzone: si tratta di un viaggio di ritorno a Porto Rico. «Tutto il disco è dedicato a Porto Rico, ma prende il via a New York. Un tempo quando un portoricano andava negli Stati Uniti diceva “Me voy pa’ Nueva York!”, vado a New York, la città come simbolo del viaggio lontano dall’isola, ovunque tu andassi. E allo stesso tempo sono successe cose incredibili a New York quando i portoricani hanno incontrato altri latinos, i cubani, i dominicani a fare musica, a fare arte».

Debí Tirar Más Fotos è il disco che si è divertito di più a fare. «È stato anche il più facile da produrre. Quando dico che c’è più strada dentro, la gente pensa che parli di pistole. Ma strada non vuole dire malavita o quel che la gente pensa. È un sentimento, significa esprimere te stesso». Ed è una cosa che si sente nella produzione, ad esempio di Voy a LLevarte Pa Pr, che è «un semplice reggaeton. A volte mi viene da pensare che è proprio quello che la gente di Porto Rico desidera sentire. Magari stai lì a tormentarti perché cerchi un suono nuovo o un particolare tipo di riverbero e… cabrón, la gente vuole il perreo jibaro, vuole musica semplice».

La canzone che esprime meglio questa idea di istintività è probabilmente Baile Inolvidable, una salsa che unisce magistralmente tre canzoni in una. «La salsa è un ritmo di strada, lo devi sentire e basta». L’idea gli è venuta mentre incideva a Un Verano Sin Ti, ma non ci ha lavorato fino all’anno scorso. Ci ha messo quasi un anno a metterla a fuoco, anche con l’aiuto dei giovani musicisti della Escuela Libre de Música di Porto Rico.

«Ci senti la strada, che è la cosa che più apprezzo nella salsa. Magari mi sbaglio, ma mi pare che quando la gente incide un pezzo salsa va in cerca del trombettista migliore, del pianista fenomenale, dell’arrangiatore leggendario. Cabrón, quella gente non ha più idee. Ci sono tanti di quei ragazzi che vogliono fare musica e mi ringraziano, “non hai idea, mi ha fatto felice” dicono. Li lasciano suonare nelle feste di piazza, ma quando arriva il grande nome devono farsi da parte».

BAD BUNNY - BAILE INoLVIDABLE (Video Oficial) | DeBÍ TiRAR MáS FOToS

Non a caso, quando s’è trattato di selezionare gli ospiti del disco, Bad Bunny ha scelto musicisti emergenti di Porto Rico, dal sassofonista-cantante-produttore RaiNao ai Chuwi, passando per Dei V e Omar Courtz. Questi ultimi due sono presenti in Veldá. «È r&b portoricano», dice Bad Bunny. «Posso dire una cosa brutta? La dico: è dai tempi di De La Ghetto che non sento qualcuno fare del vero Boricua R&B… Questo pezzo somiglia a un reggaeton, ma la base è r&b».

Il disco trabocca di ritmi portoricani. Nel pezzo che gli dà il titolo Bad Bunny ha voluto sperimentare con la plena e un coro. E quando viene in ufficio a far sentire il disco e parte Café Con Ron, urla: «That’s bomba, everyone!». Non si cura del fatto che i pezzi possano sembrare esoterici o strani alle orecchie del grande pubblico. «Fai musica sperando che alla gente piaccia ed è quel che mi auguro nel profondo». Si ferma un attimo, sorride. «Ma sarà più facile che piaccia alla gente di Porto Rico che al resto del mondo».

A sua madre è piaciuta Pitorro De Coco, una celebrazione del Natale portoricano, che è poi il periodo che più di ogni altro Bad Bunny ama trascorrere a casa. «Mi sa che è la mia preferita», dice della canzone. «C’è qualcosa che mi fa sentire libero. Adoro cantare fin da quando ero bambino, e non intendo cantare bene, prendendo le note giuste, intendo dire cantare e basta per trarne gioia. Ecco, questa è una di quelle che avrei cantato a squarciagola da bambino se qualcuno l’avesse passata alla radio».

BAD BUNNY - PIToRRO DE COCO (Video Oficial) | DeBÍ TiRAR MáS FOToS

Il giorno in cui è uscita la canzone, lo scorso 31 dicembre, la madre gli ha mandato un messaggio. «Ascoltandola ha pianto. Ahi. Ci sono un sacco di canzoni che se ci penso mi dico: se Mami l’ascolta, scoppia a piangere. Ma questa no. Perciò mi son detto: devo esserci quando ascolterà anche le altre per abbracciarla, mica voglio che svenga. Prendi Turista, quando sente quella chitarra…».

Non finisce la frase. Prende il telefono, cerca un messaggio che la madre gli ha mandato e lo legge ad alta voce: «Adoro la musica della mia infanzia. Sto piangendo, sì, ma di felicità. Mi fa emozionare. Dalla trap alla musica jibaro! Questa cosa mi riempie il cuore».

È precisamente questa la convalida di cui Bad Bunny ha bisogno. «Altro non m’interessa. Questo messaggio vale più di mille premi».

Da Rolling Stone US.

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