Siamo all’Hollywood Forever di Los Angeles, bellissimo cimitero baciato dal sole e adornato di palme e laghetti, famoso per la presenza di ospiti illustri, da vecchie icone di Hollywood come Rodolfo Valentino a rockstar come Chris Cornell e Johnny Ramone. Proprio la lapide del chitarrista dei Ramones, morto nel 2004, è una delle più vistose e appariscenti, sovrastata da una statua che lo ritrae nella classica posa con la chitarra e meta di visite di molti turisti che ogni giorno vengono a dedicargli un omaggio.
La statua è stata fatta erigere dalla vedova del musicista, Linda Ramone, figura molto nota all’interno dell’universo della band di New York, che a partire dal 2005 organizza questo tributo al marito al quale, negli anni, hanno partecipato personaggi del calibro di Johnny Depp, Nicholas Cage e tanti musicisti, da Eddie Vedder a Rob Zombie.
La formula è sempre la stessa: si rende omaggio a Johnny attraverso le sue passioni, in primis la musica e il cinema. È dunque prevista la presenza di una band, che quest’anno era incentrata intorno alla figura di Tim Armstrong dei Rancid e comprendeva il bassista C.J. Ramone (uno dei quattro superstiti del gruppo insieme ai batteristi Marky, Richie, Elvis) e il comedian Fred Armisen. Ospite speciale: Billy Idol. Subito dopo la musica, è il turno del cinema, con la proiezione di un film al quale il chitarrista dei Ramones era particolarmente legato. Quest’anno il prescelto è Pulp Fiction.
Il set di Tim Armstrong e soci, band dal nome che è tutto un programma, ovvero Cretin Commandos, viene introdotto sul palco da Linda Ramone e dall’attrice Rosanna Arquette, che molto poco casualmente faceva parte del cast del film scritto e diretto da Quentin Tarantino. La scaletta corposa comprende classiconi come Cretin Hop e Commando (con quel nome non si poteva fare diversamente), Surfin’ Bird, la cover dei Motörhead R.A.M.O.N.E.S. e l’immancabile Blitzkrieg Bop.
Mentre scatto le foto, noto che a fianco a me ci sono John Travolta e Colin Farrell che si dimenano davanti al palco. Travolta è stato effettivamente annunciato a presentare Pulp Fiction, il film che 30 anni fa ha rilanciato la sua carriera. Mi sarei aspettato di vederlo arrivare cinque minuti prima della proiezione, fare il suo discorso e sparire. Invece si piazza davanti al palco per tutta la durata del concerto, canta e si fa travolgere dalla musica. A fianco a lui, Tommy Lee e consorte, col batterista dei Mötley Crüe come al solito visibilmente eccitato.
Finita la musica, giusto il tempo di sgomberare la strumentazione e Billy Idol torna sul palco per annunciare l’ospite d’onore della serata, appunto John Travolta. I due si abbracciano e Travolta prende il microfono, ricordando l’importanza di Pulp Fiction nella storia del cinema e sottolineando che questa sera molta gente lo avrebbe visto probabilmente per la prima volta su un grande schermo, ovvero la sua destinazione ideale. Nel frattempo, le poche centinaia di persone che hanno avuto la fortuna di aggiudicarsi i biglietti dell’evento raggiungono stuoie e seggiolini posti ordinatamente sul prato, scorrono i titoli di apertura e Tim Roth e Amanda Plummer compaiono sullo schermo, sotto le stelle della notte di Los Angeles.
Nota di colore: qualche ora dopo il suo discorso, John Travolta è stato avvistato a far serata al Rainbow sul Sunset Strip. Non ce lo meritavamo Il ballo del qua qua.