È stato bello, ma breve: le reunion finite subito | Rolling Stone Italia
Guerre e paci

È stato bello, ma breve: le reunion finite subito

Non solo Jane’s Addiction. Ecco una decina di band che si sono rimesse assieme e poi mollate velocemente per scelte di vita, litigi, problemi di salute, questioni di soldi

È stato bello, ma breve: le reunion finite subito

Perry Farrell di nuovo sul palco coi Jane’s Addiction

Foto: Astrida Valigorsky/Getty Images

I Jane’s Addiction sono implosi dopo che Perry Farrell ha aggredito Dave Navarro sul palco di Boston. Non sono molti i casi di band che si sono sciolte dopo una scazzotata durante un concerto, ma non è certo la prima volta che una reunion d’alto livello fallisce. Succede per rancori tra i membri, a volte per questione di soldi. Ecco 11 reunion finite prima ancora di cominciare, o quasi.

Jane’s Addiction

Foto: Astrida Valigorsky/Getty Images

Scioglimento: La prima separazione è datata 1991. Si sono rimessi assieme nel 1997, sono andati avanti tra stabilità e caos, ma fino al 2009 non si è rivisto il bassista originale Eric Avery, che è tornato per un tour dei Jane’s coi Nine Inch Nails per poi mollare subito dopo e sfogarsi in una serie di video su YouTube che hanno fatto incazzare Dave Navarro. «Può fare quel cazzo che vuole, ma che tenga la bocca chiusa», ha detto il chitarrista.

Reunion: Avery è tornato nel 2023 dopo aver fatto pace con Perry Farrell, ma a quel punto a causa del long Covid era Navarro a non essere più della partita. È tornato a maggio 2024 giusto in tempo per dare il via a un altro tour mondiale. «Abbiamo trovato una profondità dentro di noi che forse non avevamo da giovani».

Durata: Quattro mesi. In Europa tra maggio e luglio è andata bene, ma nella parte americana del tour tra agosto e settembre Farrell è parso in difficoltà. A New York il 10 settembre si è comportato in modo coerente e ha quasi interrotto il concerto dopo aver fatto Jane Says quasi senza voce. Sono andati avanti. Tre giorni dopo a Boston è finita a cazzotti.

Led Zeppelin

Foto: Rune Hellestad/Corbis/Getty Images

Scioglimento: Hanno detto basta subito dopo la morte del batterista John Bonham il 25 settembre 1980. Avrebbero potuto fare come gli Who, ma Robert Plant non la pensava così.

Reunion: I sopravvissuti si sono rimessi assieme in varie occasioni: per il Live Aid nel 1985, per il 40esimo anniversario della Atlantic nel 1988, per il matrimonio di Jason Bonham nel 1990, per l’ingresso nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1995. Ma l’unico vero concerto l’hanno fatto il 10 dicembre 2007 alla O2 Arena di Londra per il tributo a Ahmet Ertegun.

Durata: Due ore e quattro minuti. Il concerto alla O2 è stato un trionfo assoluto e sul tavolo c’erano offerte notevoli, ma Plant aveva altri piani. Jimmy Page e John Paul Jones hanno anche pensato di andare in tour con un altro cantante come Steven Tyler o Myles Kennedy, ma hanno deciso saggiamente che era meglio evitare. Plant non ha alcuna intenzione di tornare sui suoi passi: «Sarebbe il peggio del rock da stadio, non voglio far parte di un jukebox».

Journey con Steve Perry

Foto: Jeffrey Mayer/WireImage

Scioglimento: Nel 1987 Steve Perry s’è preso una pausa a tempo indeterminato dalla musica. «Sono tornato nella mia città e ho riallacciato i contatti coi vecchi amici. Ho comprato una Harley e me ne sono andato in giro come quand’ero giovane. Sono svanito nel nulla. Ho vissuto».

Reunion: Nel 1996 la line-up di Escape con Perry si è rimessa assieme per registrare Trial by Fire. Il manager, lo stesso dietro alla reunion degli Eagles, ha organizzato un grande tour.

Durata: Un anno circa. Non hanno però fatto alcun concerto assieme a causa di una patologia ossea degenerativa che ha colpito Perry. Il fatto che continuasse a rimandare il suo intervento chirurgico all’anca ha spazientito gli altri, stanchi di attendere. «Mi hanno chiamato dicendo che avevano bisogno di sapere quando lo avrei fatto e che avevano provato con altri cantanti». Nonostante lui fosse contrario, hanno continuato con Steve Augeri alla voce (e poi con Arnel Pineda). Perry non ha mai più cantato con loro.

Van Halen con Sammy Hagar

Foto: Sgranitz/Wireimage

Scioglimento: Che ci crediate o meno, sono state tensioni legate alla colonna sonora di Twister a far mollare nel 1995 Sammy Hagar, esausto dopo un lungo tour mondiale. La band si è ritrovata per lavorare a una canzone della colonna sonora senza però riuscire a mettersi d’accordo sul testo. «Sono stato licenziato», ha detto Hagar nel 2022. «Mi è stato comunicato da Eddie. Era la festa del papà, domenica mattina, alle 9. Squilla il telefono e io sono lì sdraiato con mio figlio appena nato. E lui mi fa: “Hai sempre desiderato fare il solista, quindi vai e diventalo, noi richiameremo Dave”. Sono saltato giù dal letto come se avessi visto un fantasma e ho pensato “wow”, seguito da alcune imprecazioni».

Reunion: La reunion con Dave è finita piuttosto rapidamente, viste anche le sue buffonate agli MTV Video Music Awards del 1996. La band ha iniziato a lavorare con Gary Cherone degli Extreme. L’album e il tour che hanno fatto con lui non hanno avuto successo e così la band ha richiamato Hagar nel 2004. Il tour iniziato l’11 giugno di quell’anno è stato fin da subito un incubo per il cantante a causa dei problemi di Eddie Van Halen con l’alcol. «Era fuori tonalità e suonava in modo così sbagliato che a volte non riuscivo a cantare bene», ha raccontato Hagar. «Era un problema rimanere intonato, così con il canto seguivo il basso di Mike».

Durata: Cinque mesi durante i quali sono riusciti a portare a casa 80 concerti tra giugno e novembre 2004 anche se Eddie e Alex Van Halen hanno rivolto a malapena la parola a Hagar e al bassista Michael Anthony. Alla fine del tour le loro strade si sono separate. Non si sono più parlati. Prima di morire il chitarrista ha cercato di riallacciare i contatti con Hagar. I due hanno ricucito il loro rapprto parlandosi al telefono. Eddie Van Halen è morto prima che potessero incontrarsi di nuovo di persona.

Diana Ross and the Supremes

Foto: Paul Drinkwater/NBCU Photo Bank/NBC Universal/Getty Images

Scioglimento: Niente è stato più lo stesso per le Supremes dopo il licenziamento di Florence Ballard nel 1967. Quand’è stata sostituita da Cindy Birdsong, la band ha cambiato nome in Diana Ross and The Supremes. La cosa non ha fatto felice Mary Wilson, una delle fondatrici del gruppo. Nonostante questo, la band è andata avanti fino al 1970 quando Ross si è lanciata nella sua carriera solista. Wilson e Birdsong hanno continuato con altre cantanti fino al 1977.

Reunion: Ballard è morta nel 1976, ma il trio composto da Ross, Wilson e Birdsong si è riunito per una performance intensa di Someday We’ll Be Together nel 1983 per il 25ennale della Motown. Quando le reunion negli anni ’90 sono diventate macchine da soldi, i promoter hanno offerto loro un tour. Diana Ross ha accettato. I palazzetti di mezza America erano prenotati per l’estate del 2000. Nome della tournée: Return to Love.

Durata: Zero secondi. Le versioni variano. A Ross sarebbero stati offerti 15 milioni di dollari, a Wilson 2 milioni, a Birdsong uno. Sperando nella possibilità di trattare, Wilson e Birdsong hanno rifiutato l’offerta e i promoter le hanno sostituite con Scherrie Payne e Lynda Laurence, che non avevano mai lavorato con Ross. Stroncato dalla stampa, il tour è saltato dopo appena 13 spettacoli. Ross, Wilson e Birdsong non sono mai più salite assieme su un palco.

Cream

Foto: Kevin Mazur/Wireimage

Scioglimento: Jack Bruce e Ginger Baker si odiavano ancor prima di suonare una sola nota come Cream, ma erano il miglior bassista e il miglior batterista della scena rock-blues londinese e Clapton voleva lavorare con la “crema” di quel giro. Il risultato sono due anni di dischi e concerti straordinari, ma anche di litigi continui. Clapton dice che si è convinto a sciogliere il gruppo dopo una recensione negativa su Rolling Stone scritta da Jon Landau (futuro manager di Bruce Springsteen, ndr). «Per tutto il periodo dei Cream ho cavalcato il mito di “Clapton è Dio” che era stato creato», ha detto il chitarrista nel 1985 a Rolling. «Poi abbiamo avuto la nostra prima recensione negativa, che, curiosamente, era su Rolling Stone. Fecero prima un’intervista in cui ci elogiavano seguita da una recensione in cui si diceva quanto noiosa e ripetitiva era stata la nostra performance. Ed era vero! La verità mi ha colpito come un cazzotto, ero al ristorante e sono svenuto. Quando mi sono ripreso, ho deciso che la band era finita».

Reunion: Insieme hanno suonato alcune canzoni in occasione della cerimonia di introduzione nella Rock and Roll Hall of Fame del 1993, ma non hanno fatto alcun concerto fino al 2005, quando hanno annunciato quattro serate alla Royal Albert Hall di Londra. Hanno poi fatto altri tre concerti al Madison Square Garden di New York. All’epoca Jack Bruce si stava riprendendo da un cancro al fegato e Clapton gli promise che avrebbero fatto altri concerti se la sua salute fosse migliorata. Non suonavano più come nel 1968, ma i concerti furono comunque accolti con entusiasmo. Nessuno pensava di rivedere quei tre suonare insieme in pubblico.

Durata: Sei mesi. Le vecchie tensioni tra Bruce e Baker sono riemerse al Madison Square Garden e Clapton si è trovato ancora in mezzo. Questa volta i due hanno litigato per il livello del suono sul palco. «Per molti versi avrei voluto che ci fossimo fermati alla Royal Albert Hall», ha scritto Clapton nel suo libro di memorie. «Ma l’offerta era troppo buona per essere rifiutata. Non ci mettevo più il cuore ed era tornato dell’astio in me». Non hanno mai più suonato insieme.

Outkast

Foto: Tim Mosenfelder/Getty Images

Scioglimento: Non è mai un buon segno quando i gruppi fanno album che sono essenzialmente assemblaggi di dischi solisti. Agli Outkast è successo nel 2003 quando hanno pubblicato Speakerboxxx/The Love Below che indicava chiaramente che Big Boi e André 3000 avevano visioni diverse del gruppo e non erano più creativamente compatibili. L’album ha però avuto un gran successo grazie a Hey Ya e i due sono tornati insieme nel 2006 per la colonna sonora del film Idlewild. Si sono sciolti definitivamente poco dopo l’uscita del film nelle sale.

Reunion: Dopo quasi un decennio in cui la cosa sembrava impossibile, gli Outkast si sono riformati nel 2014 per fare il giro dei festival estivi. Hanno suonato tutti i classici, da Ms. Jackson a Rosa Parks, oltre a brevi set solisti. La sensazione era però che quel tour fosse stato fatto per soldi, anche perché i due non hanno fatto alcuna data da headliner al di fuori dei festival.

Durata: Sei mesi, giusto il tempo per partecipare a quasi tutti i principali festival in Europa e in America, suonare in una manciata di convention aziendali e tornare a casa con in tasca un bell’assegno. Finito il tour, Big Boi ha ripreso la carriera da solista, mentre André 3000 ha mollato apparentemente la musica fino al 2023, quando ha pubblicato New Blue Sun, un disco strumentale per flauto. André è in tour, ma se sperate di sentire Hey Ya, è meglio che restiate a casa.

Buffalo Springfield

Foto: Jeff Kravitz/Filmmagic

Scioglimento: La saga dei Buffalo Springfield è durata due anni scarsi, tra il 1966 e il 1968. In quell’arco di tempo hanno inciso tre album, hanno fatto un gran numero di concerti (quasi nessuno dei quali viene registrato) e sono passati attraverso una quantità assurda di cambi di formazione, non solo per i problemi di passaporto del bassista Bruce Palmer, nato in Canada, ma anche per la quasi totale incapacità di Neil Young di gestire i compromessi necessari quando stai in una band. Young ha lasciato il gruppo tre volte. Nel maggio del 1968 la formazione si è sciolta dopo un concerto d’addio a Long Beach, California.

Reunion: Il gruppo si è riunito privatamente un paio di volte a metà degli anni ’80, ma non ha suonato in pubblico fino al Bridge School Benefit del 2010. A quel punto, Palmer e il batterista Dewey Martin erano morti. Al Bridge, Young, Stephen Stills e Richie Furay hanno fatto un meraviglioso set acustico a cui è seguito un tour nei club californiani con uno slot da headliner al Bonnaroo del 2011. I piani per un tour molto più ampio erano pronti, con tanto di tappa al Red Rocks.

Durata: Sette mesi, per un totale di nove concerti. Dopo lo show al Bonnaroo la storia si è ripetuta e Young ha lasciato di nuovo la band per suonare coi Crazy Horse. «Non volevo andare in tour per sempre col mio passato», ha detto Young. «Voglio andare avanti». Stills non era entusiasta della cosa: «Dovevamo lavorare per la maggior parte dell’estate. Mi ha lasciato nei guai per tre trimestri, ha rovinato la mia pianificazione finanziaria, 150 persone che avrebbero dovuto lavorare al tour sono state licenziate».

Beach Boys con Brian Wilson

Foto: Paul Natkin/Wireimage

Scioglimento: I Beach Boys non si sono mai sciolti ufficialmente. Hanno solo eliminato via via i membri originali a causa di decessi, malattie mentali e conflitti di personalità. Nel 1998, il gruppo che girava in tour era composto da Mike Love, da Bruce Johnston (nella formazione della metà degli anni ’70) e da membri non originali. Brian Wilson e Al Jardine sono andati in tour come solisti e poi insieme nel 2006. Tra le due fazioni non è mai corso buon sangue, soprattutto dopo la causa intentata da Love a Wilson per l’utilizzo per la promozione del suo Smile del 2005 di immagini di tutta la band.

Reunion: Le parti hanno messo da parte le divergenze nel 2012 per celebrare i 50 anni dei Beach Boys con un nuovo album e un tour mondiale. Dopo trattative degne della Conferenza di Yalta, è stata messa a punto una scaletta in grado di celebrare tutta la storia dei Beach Boys, con una forte enfasi sui successi degli anni ’60 e momenti dedicati agli scomparsi Dennis e Carl Wilson.

Durata: Cinque mesi, per 50 concerti tra l’aprile e il settembre del 2012 quando Mike Love ha comunicato alla stampa che la reunion era finita. Brian si è detto colto di sorpresa dall’annuncio. «Non ho licenziato Brian Wilson dai Beach Boys», ha detto Love al L.A. Times. «Non posso licenziare Brian Wilson dai Beach Boys. Non sono il suo datore di lavoro. Non ho tale autorità. E anche se l’avessi, non licenzierei mai Brian Wilson dai Beach Boys. Io amo Brian Wilson. Siamo soci. È mio cugino di nascita e mio fratello nella musica». Nei 12 anni successivi al tour di reunion sono apparsi insieme in una manciata di eventi pubblici, ma non hanno mai più suonato insieme. E ora che Wilson soffre di demenza e non fa più concerti, qualsiasi tipo di reunion sembra impossibile.

Velvet Underground

Foto: Leon Morris/Redferns/Getty Images

Scioglimento: Nonostante il loro enorme impatto sul mondo della musica, i Velvet Underground non sono mai stati un gruppo di successo. Le cose hanno cominciato ad andare male nel 1968, quando Lou Reed ha liquidato il cofondatore John Cale dopo che il loro LP White Light/White Heat ha raggiunto il 199° posto sui 200 della classifica americana. Cale è stato sostituito da Doug Yule e il gruppo ha preso una direzione decisamente più commerciale con Velvet Underground del 1969 e Loaded del 1970, rimanendo però un gruppo underground. Reed ha lasciato la band prima dell’uscita di Loaded. C’è stato un altro LP, Squeeze del 1973, ma si tratta in tutto e per tutto di un album solista di Doug Yule tranne che nel nome.

Reunion: Cale e Reed si sono incontrati al funerale di Andy Warhol nel 1987 e hanno reso onore al loro mentore con Songs for Drella del 1990. Hanno poi ricontattato la batterista Maureen Tucker e il chitarrista Sterling Morrison e riunito la band. Nel 1993 sono andati in tour in Europa coi classici dei Velvet Underground, comprese le canzoni pubblicate dopo l’uscita di Cale, il tutto documentato nell’album Live MCMXCIII.

Durata: Due mesi. La band è riuscita a portare a termine il tour europeo quasi senza incidenti, ma il tour americano e un MTV Unplugged sono stati annullati quando Reed e Cale hanno ricominciato a litigare. Nel 1967 non andavano granché d’accordo, quindi nessuno si è sorpreso che nel 1993 non abbia funzionato. I due si sono riuniti ancora una volta quando sono stati inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame nel 1996.

Jefferson Airplane

Foto: Chris Walter/Wireimage

Scioglimento: La storia di come i Jefferson Airplane si sono trasformati, in due decenni, in Jefferson Starship e poi in Starship è lunga e complicata. Per partire dalla fine, gli Starship, con Grace Slick alla voce solista, centrano varie hit negli anni ’80 come We Built This City e Sara. Non sono mai stati così popolari, ma Grace Slick odia la musica che stanno facendo. Perciò se ne va nel 1988, lasciando gli Starship senza un solo membro dell’era dei Jefferson Airplane.

Reunion: Slick è tornata quando si sono riformati i Jefferson Airplane. Nel 1989 hanno pubblicato un disco autoprodotto, che ha ricevuto recensioni negative, e sono andati in tour senza suonare le hit degli Starship. In scaletta c’erano però alcuni brani degli Hot Tuna e canzoni dei Jefferson Starship come Miracles.

Durata: Poco più di due mesi. Una volta finito il tour della reunion, Slick ha capito di non voler cantare White Rabbit e Somebody to Love per il resto della vita. Nonostante le offerte economiche, ha deciso di sciogliere la band e chiudere con la musica. «Tutti i rocker che hanno più di 50 anni sono stupidi e dovrebbero ritirarsi», ha detto nel 1998 a Behind the Music di VH1. Oggi esistono gruppi che si fanno chiamare Starship e Jefferson Starship, ma i Jefferson Airplane non esistono più da quando Slick si è ritirata nel 1989.

Da Rolling Stone US.