Donald Tump ha condiviso nel suo social Truth finti endorsement di Taylor Swift e delle sue fan prodotti con l’intelligenza artificiale, riaccendendo la discussione sulla collocazione politica della popstar e su Swifties for Trump, un movimento nato in reazione a Swifties for Kamala.
«Accetto!», scrive Trump nel post accompagnato da un collage di immagini tratte dai social che si direbbero in parte generate dall’AI. Finte fan della popstar indossano t-shit con la scritta “Swifties for Trump”. Si sarebbero convinte a votare per l’ex presidente perché dopo la cancellazione dei concerti a Vienna vogliono «un leader forte alla Casa Bianca». Una foto è accompagnata dall’occhiello “satira” e dal commento (non di Tump) secondo cui il movimento Swifties for Trump sarebbe reale. In un’altra immagine rilanciata all’ex presidente in cui Swift è vestita da Uncle Sam si legge che “Taylor vuole che votiate per Donald Trump”.
Le uniche due foto non generate dall’AI mostrano la stessa ragazza che indossa la t-shirt “Swifties for Trump”. Secondo il sito Wisconsin Right Now si tratterebbe di Jenna Piwowarczyk, una fan diciannovenne della popstar che ha dato il via al trend Swifties for Trump. Allo stato attuale sembra un fenomeno minuscolo di attivismo politico che mette insieme endorsement sinceri di alcuni fan su TikTok, manipolazione della realtà e meme volutamente ironici fatti per far irritare gli avversari politici, un pezzetto semiserio e marginale della culture war che si sta consumando negli Stati Uniti, anche se ovviamente molti fan di Swift voteranno effettivamente per Trump a novembre.
( @realDonaldTrump – Truth Social Post )
( Donald J. Trump – Aug 18, 2024, 3:50 PM ET )I accept! pic.twitter.com/velhE36awT
— Donald J. Trump 🇺🇸 TRUTH POSTS (@TruthTrumpPosts) August 18, 2024
In quanto alla cantante, una “childless cat lady” come la definirebbe il candidato vicepresidente JD Vance, non si è ancora espressa sulle prossime elezioni nonostante sia girata anche nei grandi media la notizia errata dell’endorsement a Kamala Harris. Fino al 2018 Swift si è tenuta prudentemente lontana dalla politica, per non subire il contraccolpo e alienarsi una parte della popria fanbase. Ha rotto gli indugi per le elezioni midterm di quell’anno appoggiando due candidati democratici del Tennessee. Nel 2020 ha appoggiato il ticket Biden-Harris, ha incoraggiato i giovani ad andare a votare, si è espressa contro Trump e la sua presidenza all’insegna del suprematismo bianco e del razzismo.
Ci sono poi le teorie del complotto secondo cui il successo di Taylor Swift sarebbe imposto dall’alto, un modo per manipolare le menti dei giovani americani e spingerli a votare per i democratici. Anche la vittoria al Super Bowl dei Kansas City Chiefs, la squadra del fidanzato dalla cantante Travis Kelce, sarebbe parte del complotto. Secondo un sondaggio della Monmouth University del New Jersey condotto a febbraio, il 18% degli americani credeva che Swift fosse parte di un’operazione segreta del governo per far vincere le presidenziali a Biden. Di questo 18%, il 71% si è detto repubblicano o vicino al partito repubblicano, l’83% voterà Trump a novembre, il 73% è convinto che le lezioni del 2020 siano state truccate.
Secondo Jesse Watters, presentatore di Fox News e amico di Trump, la popstar sarebbe una «operazione psicologica del Pentagono», nonché «una copertura per un’agenda politica segreta». Secondo alcuni collaboratori di Trump, l’ex presidente non sarebbe preoccupato per la possibilità che la popstar si schieri contro di lui, ma che ne metta in ombra la personalità. Trump avrebbe detto a più persone della sua cerchia che lui è «più popolare» di Swift e che ha più fan devoti di lei.
Parlando con Ramin Setoodeh, autore di Apprentice in Wonderland: How Donald Trump and Mark Burnett Took America Through the Looking Glass, l’ex presidente ha detto: «Mi dicono che ha molto talento, penso che sia molto bella, in modo insolito». In quando alle posizioni politiche, Trump si è chiesto se Swift «sia davvero liberal. Non è per finta? Mi sorprende che una star del country possa avere successo pur essendo liberal».