L’avrete visto un po’ ovunque, Britney Spears ha pubblicato una nuova canzone. Il che, se fosse tutto regolare, sarebbe sì una notizia, ma non una grande notizia, dato che si presuppone che i cantanti facciano questo di lavoro. La nuova canzone di Britney però non è solo una nuova canzone di Britney, è il ritorno di Britney. Il ritorno a cui le persone non credevano più, quello dopo tutti questi anni di vicende giudiziarie, abusi, litigi con la famiglia e altre cose orrende.
Il suo ultimo disco, Glory, è uscito nel 2016. Un paio di singoli, poca promozione, una residency annunciata a Las Vegas e poi cancellata per stare vicino al padre «che non sta tanto bene». Passa pochissimo tempo e i fan iniziano a capire che qualcosa non va, e che il padre forse è più stronzo che malato.
Da lì il movimento #FreeBritney, le battaglie legali per cessare la tutela del padre nei suoi confronti, le inchieste dei giornali, i documentari, il tutto nel silenzio di Brit, che non rilascia un’intervista da anni. Per lei solo quel profilo Instagram pieno di foto sempre uguali, postate e cancellate. Un passato da popstar che sembrava due, tre vite prima.
Ma ora che quella fase pare essere passata, ci voleva Elton John per smuovere le cose. Lui ha scelto Britney Spears per continuare quello che aveva già furbescamente iniziato con Dua Lipa, ma che aveva fatto anche con Years & Years, Miley Cyrus e molti altri. Prendere brani del passato, a volte suoi a volte no, e rifarli in versione disco. E quindi eccola, Britney, che ritorna al microfono per incidere Hold Me Closer, una rivisitazione di Tiny Dancer con qualche elemento di The One e una spruzzatina di Don’t Go Breaking My Heart.
Un brano che completa un cerchio: B ha vinto in tribunale, si è riappropriata del suo brand (fino a poco tempo fa i proventi di ogni cosa che portasse il suo nome andavano alla sua famiglia, chiamali scemi), si è sposata di nuovo (invitando solo cinque celeb: Madonna, Paris Hilton, Selena Gomez, Drew Barrymore, Donatella Versace; è forse questo il G8?). All’appello mancava solo la musica. In un audio trapelato dall’aula di un tribunale, qualche mese fa, Britney sosteneva di non volersi esibire mai più. Pare che Elton John l’abbia convinta a riprovarci. «Ha cantato in modo fantastico. Tutti dicevano che secondo loro non poteva più farlo. Ma io ho detto che era bravissima quando ha iniziato, quindi ero sicuro potesse farlo. E lei l’ha fatto», ha detto il cantautore al Guardian.
Così eccola qui, Hold Me Closer. Un brano che nelle ultime ore, anche solo per curiosità, hanno ascoltato tutti. Alla vigilia dell’uscita, Britney aveva scritto sui social che era troppo felice di aver potuto finalmente registrare anche i cori di una sua canzone. Nel giorno della pubblicazione, invece, è sparita da Instagram. Tutto nella norma, se la seguite sui social. Intanto il brano è schizzato alla n. 1 nelle classifiche iTunes di 40 Paesi, che è un bel risultato, sì, ma resta la classifica iTunes (mandando un grande abbraccio a chi ancora compra le canzoni una per una sugli store, i risultati veri, quelli dello streaming, si vedranno tra qualche giorno).
Ma non importa: in un video pubblicato su Instagram – quello di Elton John, dato che il suo è sparito – dice: «Il brano è n. 1 in 40 paesi? Cazzo! Sono felicissima, voglio che questo sia il giorno più bello di sempre». Niente di nuovo per una che di dischi ne ha venduti 150 milioni. Hold Me Closer però ha un sapore diverso, con o senza classifica. Ha il sapore della rivincita, della rinascita, di un sacco di altre cose che cominciano con ‘ri’. Quindi ben venga tutto quello che porta con sé.
Il brano è arrangiato in maniera semplice, non punta sicuramente sull’effetto sorpresa, e molti di quelli che avevano ascoltato Cold Heart avranno alzato gli occhi al cielo pensando che Elton stesse semplicemente provando a fare il bis. Poi ci sono quelli che «le voci si sentono poco», quelli «che Britney non canta abbastanza», eccetera. Forse hanno ragione tutti, e forse hanno ragione tutti quelli a cui invece il brano sta piacendo, e pare siano tanti anche di là.
Il punto però non è questo. Il punto è che basta ascoltare uno dei suoi «baby» per ricordarsi che, prima di tutti i disastri, Britney era Britney. E che forse, col tempo, vorrà ancora esserlo. Ora che può fare quello che vuole, tipo registrare i cori nelle sue canzoni (incredibile!), ma anche continuare a utilizzare Instagram in maniera totalmente randomica, che Hold Me Closer sia l’inizio di una nuova era. E se anche così non fosse e questo fosse solo un momento isolato, questo comeback va comunque celebrato. Perché è la fine di una storia bruttissima, il suo «hey, sono ancora qui». Ma anche un buon motivo per sentire uno dei suoi «oh baby, baby».