Nessuna categoria umana o sindacale — neanche i due Thegiornalisti residuali, appena lasciati dal loro frontman sull’altare del mainstream pop — ha patito come le Milf di Roma Nord il lancio del primo pezzo da solista di Tommaso Paradiso, e in particolare la sua anteprima postata su Instagram la notte scorsa.
Infatti, se i motivi del rosicamento dei due Thegiornalisti di nome Marco (Musella e Primavera), per quanto gravi, sono pur sempre di natura economica (e dunque connessi a qualche probabilità, sebbene remotissima, di essere indennizzati o, perlomeno, superati), quelli dell’afflizione delle Milf sono decisamente invalicabili. Ma cosa può ferire una matrona romana, perdutamente innamorata di un idolo indie trentenne, più di quanto la repentina e, probabilmente, definitiva diminuzione del proprio potere contrattuale possa ferire altri due trentenni indie ma, ahimè, non idolatrati?
Il fatto è che Tommaso Paradiso, che da diversi anni prestava servizio come amministratore unico, rispettivamente, del gruppo musicale degli uni e dei pensieri proibiti delle altre, negli stessi giorni di settembre in cui Matteo Renzi ha dato l’addio al Partito Democratico e i ghiacciai continuavano a sciogliersi, ha deciso tre cose altrettanto importanti per la sua carriera quanto gravi per la sua incolumità personale: 1) Chi fa da sé fa per tre 2) Lasciare i Thegiornalisti per Netflix 3) Lasciare le Milf per le loro figlie. Peraltro, annunciandolo attraverso un mezzo di comunicazione che sia i Thegiornalisti residuali che le Milf ancora non sembrano dominare del tutto: i social.
Fino a un giorno prima della scissione, l’elettorato di Tommaso era composto per il 70% circa da Milf dei Parioli (compreso quartiere delle Muse), col restante 30% diviso equamente tra fan teenager last minute + trentenni maschi della prima ora e tifosi della Lazio (increduli, finalmente, di possedere anch’essi un loro piccolo Venditti tardivo). Oggi, dopo l’addio ma, soprattutto, all’indomani dell’anteprima del nuovo singolo da solista, i rapporti di forza tra i target paradisiaci risultano del tutto stravolti. Scompaiono quasi le Milf (di cui resta solo qualche rarissima irriducibile laziale o renziana) e le teen occupano tutta la prateria lasciata a loro disposizione, mentre arranca ancora, vagamente ringalluzzito, qualche fan della prima ora, purché incline al calcolo e al doppiogiochismo.
Per avere un’idea dei diversi stati d’animo in gioco, fingiamo di dover comporre un meme di Internet sulla situazione post-Netflix. Come la vede Tommaso Paradiso: Mary Poppins (“Vento dall’est / la nebbia è là / qualcosa di strano fra poco accadrà”). Come la vedono i restanti Thegiornalisti: scena madre di Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody. Come la vedono le Milf: più incazzate della Regina della Notte nel Flauto magico. Così, a Roma Nord, questa mattina, nonostante il clima fosse finalmente rinfrescato, la sensazione era chiaramente quella di Paradiso perduto. E da viale Buozzi all’Auditorium, superando in decibel perfino le autoradio delle macchinette di piazza Euclide, un unico grido di dolore cominciava a piangere sul Tommaso ritarghettizzato.
Se, da una parte, nessuno si era stupito alla notizia dello scisma, il dramma delle Milf forse colpirà di più. Il fatto è che la politica, i reality, i coinquilini, le famiglie ci hanno abituato da tempo alla fine dello spirito del gruppo, in funzione dell’affermazione degli individualismi. Tommaso era già scisso da molto prima della scissione, rappresentante perfetto dell’eterna lotta, sempre vinta in partenza, fra sé stessi e gli altri.
Inoltre, i due Marco sembrano già molto avanti nella ricerca di un sostituto di Tommaso, mentre le Milf hanno qualche problema in più. Anche perché il candidato in pectore al posto di frontman dei Thegiornalisti — Leo Pari — pur avendo dimostrato più volte di potersi esibire in un’ottima imitazione di Tommaso Paradiso, è stato prontamente ribattezzato nei gruppi Whatsapp delle signore, dopo un rapido esame di Google Immagini: “Leo Ìmpari”.
L’anteprima Instagram di ieri notte è comparsa sottoforma di collage di stories postate da Paradiso e dai personaggi principali della seconda stagione di Baby, la serie originale Netflix dedicata alle prostitute minorenni dei Parioli (in uscita il 17 ottobre). Le storie sono state tutte aggregate dal profilo di Netflix Italia, seguite da una pillola del secondo trailer, che sarebbe stato postato oggi pomeriggio, in forma completa, su YouTube. Tutti simulano di cantare, a turno, un verso di Non avere paura, il brano che sembra costituire il manifesto poetico della serie.
Gli scismi di gruppi musicali avvengono per tantissimi motivi diversi. Eppure possono essere ricondotti principalmente a due categorie. Il tipo 1 è: Brunetta dei Ricchi e Poveri, quando lo scisma avviene per cause di forza maggiore, come trovare la Bionda nei Ricchi e Poveri nel posto sbagliato al momento sbagliato; il tipo 2: Ad maiora, come per Max Pezzali o Cesare Cremonini quando, raggiunta improvvisamente una soglia di maturità esistenziale degna di un importante cambiamento, o comunque superiore a quella di Mauro Repetto o di Ballo, decidono di andare per la loro strada e di diventare grandi. Tommaso Paradiso inaugura una scissione del terzo tipo, perfettamente figlia dei nostri tempi: la scissione per sopraggiunta immaturità.
Nella sua story l’ex leader dei Thegiornalisti appare come un adolescente redivivo. È un RetroTommaso più che mai adolescentone, cresciuto tutto d’un tratto, come il Cristo della Pietà di Michelangelo o, meglio, come Renato Pozzetto in Da grande. È come se Tommaso, sconvolto dalla maturità appena intravista (ipotizziamo: al Circo Massimo), tornasse come un revenant alla prima giovinezza, con tanto di sindrome post traumatica e diversi nemici alle calcagna, convinto che la vita adulta sia una metafora bellica e la salvezza sia solo nella Smemoranda. Paradiso non rincorre più la sua adolescenza attraverso basi musicali e testi che la rievochino, ma la rivive direttamente, attraverso un nuovo gruppo di amici di quindici anni più giovani, che a loro volta interpretano personaggi di 4-5 anni più piccoli, in un girotondo non fisico ma virtuale, ciascuno nella propria cameretta, ma uniti dal filo invisibile e intangibile della connessione a internet (e dei reciproci cuoricini). Il nostro, almeno quindici anni più anziano, si equipara visivamente ai protagonisti della seconda stagione di Baby, trasferendosi con loro nel mondo delle menzogne e dei sortilegi della popolarità liceale, ritorna nel pinocchiesco Liceo Collodi in cui è ambientata la serie; fra l’altro, perfettamente nella parte perché appena reduce delle pugnalate ai suoi sodali musicali ed esistenziali da 10 anni e pronto a gettare nello sconforto un paio di generazioni di cougar sinceramente innamorate di lui.
Così, dal suo nuovo salotto dei Parioli (il cantante ha da poco lasciato il quartiere Flaminio) Tommaso abbraccia se stesso di nuovo teenager, nella dimensione extratemporale di un passato alternativo in cui era già figo, non era mai stato a scuola dai preti, aveva già quel barbone e quelle magliette, aveva già quella rubrica del telefono. Questo Tommaso, proprio come avviene nei teen drama, come avviene per un personaggio proprio nella stessa Baby, si è da poco trasferito in una nuova zona, si è appena fatto una nuova compagnia, non ha più bisogno della vecchia e se ne vanta apertamente a mezzo social. Postilla per le Milf: ha in mente di considerare le vostre figlie per il ripopolamento della sua riserva di caccia.
Senza fare del Thegiornalismo investigativo, Benedetta Porcaroli, star di Baby, a maggio era già nel videoclip di Maradona y Pelè. E il 10 settembre, solo tre giorni dopo il concerto del Circo Massimo, viene postato su YouTube un primo trailer che (lungi da noi commissionare test di paternità su pianoforti di sottofondo) non lascia troppi dubbi sulla visione del mondo paradisiaca che l’ha ispirato. Per dirla tutta, se non sapessimo, grazie agli spot Trenitalia, che Tommaso, negli stessi giorni di produzione del teaser, era impegnatissimo a scrivere a penna la scaletta del Concerto del Circo Massimo, potremmo immaginare che anche qualcosa di più di quel pianoforte fosse dovuto al suo magico tocco. A partire dalle parole della voce fuoricampo: “Quando inizia qualcosa di nuovo ci viene un brivido in fondo alla schiena. Non c’è niente di più bello di quel momento”. Chissà se sapremo mai tutta la verità.
Guardando e riguardando le storie — che sottendono al cuore della canzone con atteggiamento tantrico, senza mai rivelare il ritornello — capisci anche altro. Capisci che lo scisma era un passo due volte obbligato, motivato sia dalla chiaramente interessantissima offerta di Netflix, sia perché Netflix stessa godesse di rimando di più visibilità, scindendosi a pochi giorni dal lancio. Un Tommaso che si morde la barba.
Per questo l’unica cosa che farà peggio ai due Marco che alle Milf è che il primo singolo di Tommaso senza di loro non è venuto fuori, come forse qualcuno si aspettava, solitario e intimo, magari malinconico, come sanno essere certe fidanzate che ti lasciano, ma in fondo stanno peggio di te, o sanno fingerlo meglio di te; ma ha goduto di una presentazione corale, con un nuovo gruppo con elementi più fighi e soprattutto più fighe. Una parodia di gruppo, tutti con la voce di Tommaso in playback, tutti chiaramente obbligati al tag. Perché qui, di orchestrato non c’è solo la musica, ma anche le uscite sui profili Instagram dei nuovi amici.
La ragione social ha avuto la meglio sul romanticismo. Lo stesso romanticismo che il profilo collettivo del gruppo, ancora on line ma, pare, soggetto a “serrata” da parte del leader, ancora riporta come claim. L’accusa dei fan della prima ora è gravissima: Tommaso davvero si è venduto per una catena di Sant’Antonio online, in cui i soldi, per una volta, arrivano veramente?