Breve elenco di cose che ho visto grazie ad Andrea Laszlo De Simone: il ponte di Brooklyn, un treno che attraversa un paesaggio innevato, il traffico di Hong Kong, la Terra vista dallo spazio, un parco del Minnesota, Todi, Assisi, la vista sul Golfo dei Poeti, un lupo in cima a una cascata, San Pietro, un villaggio del Nepal.
È quello che succede visitando Vivo2021 Tv, il sito che accompagna Vivo, l’ultimo brano del cantautore torinese. Aprite la pagina e vi ritroverete a osservare la diretta di una tra moltissime webcam. Con il telecomando in basso a sinistra potete “cambiare canale” mentre la canzone continua in sottofondo. Ogni volta che la musica va a tempo con le immagini, con un movimento di macchina o con il gesto di uno dei protagonisti, si ha la sensazione di assistere a qualcosa di irripetibile.
Vivo è una canzone molto bella. È una ballata senza tempo, un valzer che fa venire in mente Canzone dell’amore perduto e parla di non gettarsi via, di vivere ogni momento, di quanto si cambia in fretta. Ascoltarla saltando da una webcam all’altra, dal mare di Cattolica alle luci di Times Square, è un’esperienza toccante.
«Non sapevo cosa avrei visto e non avevo alcun controllo su quello che vi sarebbe capitato di vedere. Piazze deserte? Fuochi d’artificio? Un attentato? Un tricheco su uno scoglio?», spiega Laszlo con un post su Instagram. «Quello che desideravo era che per qualche ora fosse possibile affacciarsi sulla realtà, perché mi manca il mondo e mi manca poterlo osservare senza la stomachevole narrazione dei media. Volevo mostrarlo per quello che è: una grossa roccia viva, imprevedibile e irrazionale».
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Come ha già fatto con Dal giorno in cui sei nato tu, una delle canzoni più belle dello scorso anno, Laszlo sceglie parole semplici, schiva ogni melodramma, ci invita a vivere e a scoprire cosa c’è là fuori senza perdere tempo. “Tu, sai che ti conviene / fingere di non sapere / che il mondo è verticale e vai giù / insieme alla tua tempra morale / che teme di invecchiare / e di dimenticare come si cambia in fretta”.
Vivo non è un singolo e di certo non è sperimentazione musicale, dice Laszlo, «è uno stato d’animo», un’installazione. È una canzone quieta e nostalgica, scritta con una gentilezza impossibile, che sembra venire da un altro mondo. È una canzone che trasforma i muri in finestre, perfetta per chi si sente sovrastato da questo inizio anno di tentativi di golpe, crisi di governo e chissà ancora cos’altro.
Purtroppo, la versione con le webcam itineranti non durerà ancora molto: Vivo2021 Tv (realizzato da Valerio Bulla e Giulio Liberati) è andato online il 31 dicembre 2020, poi è sparito. Oggi, in concomitanza con l’uscita del singolo su tutte le piattaforme di streaming, è tornato online per alcune ore. «Non dirò frasi del tipo “aspettando tempi migliori”, perché di vita ce n’è una sola», dice Laszlo. «E anche se so che poteva capitarci un’epoca migliore, nel frattempo… vivo».