Che cosa c’entra Cass Elliot con Nicolas Cage, Pedro Pascal e un giro in decappottabile a Maiorca?
La risposta, come del resto tante cose oggigiorno, ha a che fare con un meme che gira su TikTok. È preso da una scena del film dell’anno scorso Il talento di Mr. C con Cage e Pascal che si fissano con aria allucinata sul pezzo del 1969 di Cass Elliot Make Your Own Kind of Music. La scena è diventata un meme su TikTok usato per mostrare vari tipi di disaccordo tra coppie di persone, e non solo. Il pezzo è stato usato in quasi 50 mila video, per oltre 30 milioni di visualizzazioni. C’è pure la versione accelerata (e quando c’è, nel mondo di TikTok vuol dire che ce l’hai fatta).
«È la cosa più figa del mondo», dice Owen Elliot-Kugell, figlia di Cass Elliot. «Sto sempre su TikTok e mi piace il modo in cui la gente sta usando la canzone, perché è perfetto per il messaggio che aveva. Make Your Own Kind of Music è un “vaffanculo, faccio quel che mi pare, non me ne frega niente del giudizio altrui”».
Il recupero di Cass Elliot va oltre Make Your Own Kind of Music e il meme. Siccome su TikTok è facile che un trend musicale e il contesto in cui è nata la canzone non abbiano nulla a che fare, c’è chi s’è preso la briga di evangelizzare i neofiti sul ruolo di Elliot nella storia del pop, sul fatto che non le piacesse il soprannome Mama Cass, sul sessismo e la grassofobia di cui è stata vittima, sulla sua lotta per diventare una leggenda del rock.
Morta ad appena 32 anni, Elliot ha avuto un impatto notevole sul pop e sul folk-rock. Nei primi cinque anni della sua carriera è passata da vari gruppi, tra cui Triumvirate (poi Big 3) e Mugwumps. Nel ’65, è entrata a far parte dei New Journeymen col vecchio compagno di band Denny Doherty e il duo marito-moglie formato da John e Michelle Phillips. È celebre l’intervista a Rolling Stone in cui ha raccontato che le fu permesso di entrare a far parte del gruppo solo dopo che un incidente alla testa le aveva alzato il range vocale di tre note.
«Degli operai fecero cadere un tubo idraulico che mi colpì in testa e mi fece stramazzare a terra», ha detto nel ’68. «Risultato: commozione cerebrale e ricovero in ospedale. Per un paio di settimane ho avuto un gran mal di testa e all’improvviso ho iniziato a cantare nel registro più altro. È tutto vero, lo giuro».
Essendo formato da due uomini e due donne, il quartetto ha preso il nome di Mamas and the Papas, diventando uno dei nomi di punta del rock della California meridionale. Si era negli anni ’60 e quindi, in quanto donna con una certa corporatura, Elliot ha sperimentato la grassofobia dell’industria musicale, venendo spesso derisa. Persino la canzone dei Mamas and Papas Creeque Alley includeva un verso che diceva “nessuno ingrassa, a parte Mama Cass”. E però grazie alla voce da mezzosoprano Elliot brillava, contribuendo alla presenza del gruppo nella classifica americana con ben 16 canzoni tra cui California Dreaming e Monday Monday, oltre a vincere un Grammy nel ’67.
Dopo la separazione del gruppo, Elliot ha continuato come solista, ma anche attrice e presenza fissa nei talk show, cercando allo stesso tempo di liberarsi dell’immagine di Big Mama Cass tant’è che l’ultimo album pubblicato prima della morte è il live Don’t Call Me Mama Anymore. Era anche impegnata attivamente sul fronte della politica. Quando Rolling Stone le chiese quale poteva essere il ruolo della musica in quel campo, rispose così: “Beh, guarda cos’ha fatto sinora. Non si può negare che abbia un appeal di massa, no? Entra nelle case e nelle vite di milioni di persone. Prendi chi non è pienamente convinto che gli Stati Uniti siano sempre dalla parte del giusto. Magari sentono un pezzo tipo Give a Damn e hanno un’illuminazione. È grandioso quando la musica ti fa passare dall’apatia alla partecipazione attiva».
Elliot è entrata a far parte della Rock and Roll Hall of Fame solo nel 1998. L’anno scorso le è stata dedicata una stella sulla Hollywood Walk of Fame. La figlia, a sua volta musicista, è estasiata da questo revival. All’inizio ha pensato che l’algoritmo le proponesse tanto spesso Make Your Own Kind of Music perché cerca spesso cose sulla madre. Solo in un secondo tempo ha capito che si trattava di un trend. Anche se aveva appena 7 anni quando Cass Elliot è morta, ricorda con affetto alcuni momenti, per quanto si tratti di ricordi vaghi, come il pomeriggio trascorso a letto con lei a vedere football in tv e la mamma che commentava le «chiappe dei giocatori».
Oggi più che mai, Elliot-Kugell è determinata ad assicurarsi che il mondo non dimentichi la madre. E se TikTok può essere d’aiuto, tanto meglio. «Uno dei miei obiettivi è far sì che il suo ricordo rimanga vivo», spiega. «La gente vede in lei un esempio di come si superano le avversità. C’è chi si sente dire “no, questo non lo puoi fare” oppure “no, sei troppo grassa”. Quando succede, mollano. Non mia madre. Lei era una donna in un mondo di uomini e ha aperto la strada ad altre donne prosperose. E questo sì che è importante».
Da Rolling Stone US.