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Lasciate stare i ragazzi che leggono ‘Teen Trap’

Il problema non è un giornaletto per adolescenti con gli eroi della trap, da Ghali a Sfera. Piuttosto chi lo critica, troppo vecchio per ricordarsi di quando ascoltava i Limp Bizkit

Ci risiamo. Siamo all’ennesima polemica che non dovrebbe nemmeno esistere ma che invece c’è e non fa che staccare l’ennesimo tassello al mosaico della sanità mentale collettiva.

Il polverone riguarda Teen Trap, una nuova rivista per adolescenti che—non è difficile immaginarlo—mette al centro di tutto la nuova scena trap italiana. Il primo numero è in edicola da qualche giorno, costa due euro (anche l’edizione digitale) ed è brutto come solo una rivista per adolescenti e pre adolescenti può essere. Ma che ci aspettavamo? In copertina regna un horror vacui da immagini e scritte che farebbe venire le coliche persino al tizio che impagina Novella 2000. In pochi centimetri di spazio ci trovi la faccia di Ghali, quella di Sfera, Fedez, Guè, svariati strilli in font e colori diversi che recitano le solite cose tipo “Intervista esclusiva” oppure un po’ più da giornale teen come la promessa di trovare “2 giga poster” e “8 mega poster” di Ghali all’interno.

E fin qui credo che nessuno si stesse aspettando una copertina di The Wire. In fin dei conti stiamo parlando di un giornaletto che è fratello di Big, ovvero un Cioè in versione contemporanea (per quanto, oh, Cioè ancora esiste e lotta pure con noi che nel 2018 ci troviamo nella non facilissima condizione di vendere carta). Un giornaletto che quindi punta già dal nome ai ragazzini dai 10 anni in su, e i ragazzini di quell’età, vi piaccia o meno, ascoltano solo trap. Sono tanti e agguerriti, ascoltano in streaming, divorano video su YouTube e imparano i testi, si fanno accompagnare dagli sventurati genitori ai concerti. C’è tanta domanda di trap in questo momento e, come ben sappiamo tutti, dove c’è tanta domanda comincia ad aumentare anche l’offerta.

La copertina di Teen Trap

Perché gira che ti rigira il problema è sempre solo quello, la trap. Ne abbiamo discusso fino alla nausea, eppure ogni volta che salta fuori qualcosa su parlare si finisce sempre a parlare delle stesse cose. La scena trap pullula di rapper, questo significa che ci si imbatterà in materiale in alcuni casi ottimo, in altri un po’ insipido e in altri ancora proprio pessimo. Se non sei pratico di trap, può essere che ti imbatti in Rkomi, e allora ti andata bene, oppure in Young Signorino, e allora ti è andata già meno bene.

Ma non è nemmeno questo il motivo per cui si stanno accanendo tutti su Teen Trap. Come sempre, in questo caso una misera rivista per adolescenti, si è preso spunto per costuire filippiche sulla pessima influenza che la trap e i suoi testi hanno sugli adolescenti. La trap parla esplicitamente di droga, inneggia all’abuso di sostanze stupefacenti, alla violenza. La trap non fa bene a mio figlio. La trap. Premesso che la più grande critica che si potrebbe fare alla trap, cioè quella del culto del vile denaro, è quella di cui si parla meno, direi che qui siamo alle solite.

La verità è che la trap sta parlando di droghe o sesso o violenza o qualsivoglia argomento ancora inspiegabilmente tabù né più né meno (anzi forse meno) di quanto ne abbiano parlato ai nostri tempi Marilyn Manson o Nas, Eminem o davvero chiunque avesse un adesivo con la scritta EXPLICIT CONTENT sulla copertina del disco. L’adolescenza è un’età buia, un’età in cui si farebbe di tutto per uscire dall’ombra dei genitori, trasgredire e farsi accettare dai propri simili. È un’età in cui si fanno cose stupide e molto spesso si ascolta musica di cui ci si pente da adulti.

Insomma l’adolescenza e Teen Trap non sono il vero problema. Il problema è che è passato troppo tempo da quando ascoltavate i Limp Bizkit per ricordarvi di quanto facevano schifo.

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