«Non andiamo d’accordo perché ci conosciamo troppo bene»: la prima intervista di Noel Gallagher con gli Oasis | Rolling Stone Italia
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«Non andiamo d’accordo perché ci conosciamo troppo bene»: la prima intervista di Noel Gallagher con gli Oasis

I semi della grandezza e della discordia in una chiacchierata con Rolling datata 1994, quando gli inglesi erano «pronti per conquistare il mondo». La leggenda inizia da qui

«Non andiamo d’accordo perché ci conosciamo troppo bene»: la prima intervista di Noel Gallagher con gli Oasis

Gli Oasis nel 1994

Foto: Michel Linssen/Redferns/Getty Images

Avere un fratello minore non implica necessariamente andarci d’accordo. Chiedete conferma a Noel Gallagher, il principale autore e chitarrista degli Oasis da Manchester. «Il motivo per cui non andiamo d’accordo è che ci conosciamo troppo bene», dice a proposito del fratello Liam. «Ci conosciamo da così tanto tempo che quando uno dei due inizia a fare la rockstar, l’altro gli fa il culo. E di solo sono io che faccio il culo a Liam».

I settimanali inglesi New Musical Express e Melody Maker traboccano di storie sui fratelli Gallagher, il loro rapporto burrascoso, la loro vita rock’n’roll, pagine e pagine su camere d’albergo distrutte, scazzottate nei pub e nottate dissolute. Per gli stessi giornali, gli Oasis sono «la band pronta a conquistare il mondo».

«Quest’anno siamo saliti a razzo», dice Noel con fare schivo. «Ce la stiamo godendo il più possibile, ok, probabilmente più di quanto dovremmo. Ma a parte questo, non credo e non spero, ma proprio per niente che siamo noi i salvatori del rock’n’roll, come ci descrive la stampa britannica».

Non saranno i salvatori del rock’n’roll, ma una boccata d’aria fresca sì, eccome. Privi del narcisismo che caratterizza altre band etichettate come la next big thing, tipo Suede e Manic Street Preachers, gli Oasis combinano la sensibilità punk-pop degli Undertones e il glam dei T. Rex. Il risultato è l’album di debutto Definitely Maybe, 11 bombette da tre minuti e mezzo l’una, riffacci di chitarra, voci ammalianti, menefreghismo come se piovesse.

«Band come i Suede si prendevano totalmente, completamente, assolutamente troppo sul serio, ecco perché non hanno avuto successo in America», dice Noel. «Noi cantiamo del fatto di essere giovani e di voler fuggire dal posto da cui si proviene. Non cantiamo che la vita fa schifo, ma di quanto potrebbe essere bella».

Gli Oasis nascono nel 1992 in un quartiere operaio di Manchester quando Liam Gallagher e tre amici, ovvero il chitarrista Paul Arthurs, il bassista Paul McGuigan e il batterista Tony McCarroll, hanno cominciato a suonare assieme per combattere la noia. Noel, che era in tour America come tecnico della chitarra degli Inspiral Carpets, è tornato a casa giusto in tempo per assistere al primo concerto degli Oasis.

A quel punto ha messo il fratello e i suoi amici di fronte a un bivio: far scrivere a lui le canzoni e diventare star oppure restare per sempre bloccati a Manchester. Scelta la prima opzione, gli Oasis hanno affinato per mesi il sound finendo sotto contratto con la Creation dopo aver fatto un solo concerto fuori Manchester.

Si sa che gli inglesi non sfondano facilmente negli Stati Uniti, ma gli Oasis hanno i mezzi per farlo e pure l’atteggiamento… sempre che i fratelli Gallagher riescano a convivere pacificamente. «Abbiamo i pezzi», dice Noel. «Non è che veniamo in America con la pretesa che la gente ci ami. E non è che se scopriamo che ci odiano, diremo “fuori dal cazzo!” senza più tornare».

Da Rolling Stone US.

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