La prima impressione che ho avuto di Rosa Chemical non è stata lusinghiera – lo ammetto – ma seguendolo su Instagram e OnlyFans ho cambiato idea, perché mi hanno travolto la schietta ironia, la leggerezza e anche il piglio naif.
Mi piace che il sesso sia un punto cardinale della sua narrazione e il singolo Non è normale, nel cui video interpreta un mannequin di un sexy shop vestito di latex nero dalla testa ai piedi, mi fa tenerezza.
La deputata di Fratelli d’Italia Maddalena Morgante lo ha portato come tema di discussione alla Camera dei Deputati dichiarando che trasformerà il festival di Sanremo – cito testualmente – «un appuntamento che ogni anno tiene incollato allo schermo famiglie e bambini, emblema della tv tradizionale convenzionale, nell’appuntamento più gender fluid di sempre». Lei lo considera inopportuno e Rosa Chemical lo è davvero: inopportuno e osceno. Non credo che ci sia alcunché da obiettare a riguardo ed è proprio questo che mi piace di lui (o dovrei dire ləi? Potrebbe essere più appropriato, considerata la fluidità di genere e orientamento sessuale che cantava proprio lo scorso Sanremo assieme a Tananai).
Non starà facendo niente di originale e innovativo ma risulta dirompente per tutti quegli ambienti borghesi e conformisti che vedono le sue dichiarazioni come provocazioni imbarazzanti. Una fra le tante, pubblicata nel suo account Instagram: «Io penso che per fare arte dobbiamo tornare bambini, perciò l’ho fatto per l’arte e per i piedi».
Graffiti, musica e OnlyFans
I piedi, un fetish sempreverde che mostra sul suo OnlyFans: smaltati di rosa, di rosso, al naturale. In tutta franchezza mi sarei aspettata più foto, già solo per la ricorsività con cui ne parla. Ad accogliermi nella sua galleria zozza ho trovato invece molte più foto a cazzo di fuori: e che cazzo! Lo so, parlo spesso della necessità di ripensare i corpi e la sessualità senza focalizzarci sui genitali, ma quando vedo quello che a parere mio è un bel cazzo, non resisto (per inciso, se ci tenete a inviarmi le foto dei vostri, salutatemi prima e chiedetemi se mi va. No, non li recensisco).
La sua galleria è scarna come il suo petto glabro, ma è piacevole muoversi tra le poche foto pubblicate dal 2021 a oggi. Ho apprezzato anche il messaggio automatico alla sottoscrizione dell’abbonamento: «Ciao baby, benvenuta/o nel mio OnlyFans. A differenza degli altri social qua troverai un Franco; senza censura, contemporaneo, disinibito e mooolto piccante. Tanti regali, spoiler e foto inedite solo per i veri fan. Un caloroso saluto dal sesso italiano! :-)».
Al momento la foto più recente della galleria è quella della cover non censurata di Made in Italy, brano che porta a Sanremo quest’anno. Alex Mucci, che l’artista definisce «la creator più grande d’Italia», campeggia nuda, in ginocchio e a cosce aperte mentre tiene un rosario in un mano su una tavola imbandita in stile stereotipicamente italiano: tovaglia a quadri rossi e bianchi, una pizza, frutta, vino, pane. Continua Rosa Chemical nel post che accompagna l’immagine: «Alex si fa portavoce di una piattaforma vittima dei pregiudizi e, insieme a me, vuole combattere per liberarci dalle censure, dagli stereotipi e dal politicamente corretto». Non so come intendano farlo, tutto sommato penso che ricalchino una narrazione a sua volta stereotipata, ma sono curiosa di vedere cos’hanno in serbo per noi.
Il lato oscuro di OnlyFans
Non capisco neppure a quale piattaforma si riferisce esattamente, se OnlyFans o Instagram, dove è stata pubblicata una foto più morigerata ma ammiccante: sempre Alex Mucci, questa volta ritratta dalle cosce in giù, in piedi su una pizza sulla tavola “all’italiana”. Niente fica all’aria, niente tette di fuori, in compenso ci sono piedi: almeno una gioia per sottostare alle regole dell’algoritmo.
Chissà se Rosa Chemical vuole dare una stoccata alla piattaforma dove si mostra senza censure. Infatti non deve ingannarci il fatto che OF faccia la sua fortuna coi contenuti per adulti – leggasi porno – perché anche questo sito non consente che la foto dell’header e quella del profilo mostrino persone nude (stessa regola vale su Twitter). Questo è il meno.
Nelle proprie linee guida, insieme ai legittimi divieti di pubblicare immagini e video di violenza, abusi e stupri, OnlyFans vieta “bondage hardcore; fisting estremo (in che misura sia definito tale non ci è dato saperlo) o mutilazioni genitali”. Un calderone sconclusionato dove violenze e rappresentazioni di pratiche estreme vengono messe sullo stesso piano, senza soluzione di continuità tra fantasia e realtà.
Purtroppo è una delle conseguenze all’articolo-scandalo pubblicato dal New York Times a dicembre 2020 e che fece battere in ritirata Visa e Mastercard da Pornhub. Se le cose andavano già male per il porno (e per la sessualità in generale), da allora hanno subito un tracollo.
Alle e agli amanti dell’esibizionismo all’aperto, sconsiglio di promuovere le proprie attività su OnlyFans, visto che nudo e sesso in pubblico sono vietati, così come pissing e scat, perché – va bene essere porci – ma anche meno.
Questa è la ragione per cui – ahimè -moriremo democristiani.
Chi fotte chi?
L’approccio giocoso e sbarazzino di Rosa Chemical al sesso e alla sua manifestazione, ha del bambinesco, seppure smaliziato. Ai miei occhi è rassicurante e forse lo è anche per la sua generazione, ossia la Z. Scrolla di dosso quell’aura di seriosità e severità di cui è ammantato tutto ciò che riguarda questo tema.
Dalle parole dell’artista si evince un genuino piacere nel parlarne e un godimento sincero nel portare l’argomento nella sfera pubblica.
Il trucco, gli abiti cosiddetti femminili, OnlyFans, quel corpo ammiccante e flessuoso con un atteggiamento non machista possono sembrare eccessivi per lo spettatore medio di Sanremo, che non si è ancora ripreso dai successi mondiali di quei bononi dei Måneskin, così eccentrici e apparentemente promiscui.
Il punto è che – l’intervento di Morgante è una prova di tale equivoco – non sono questi artisti a portare la fluidità ed esprimere lussuria, è il nostro tempo che lo richiede. Rosa Chemical e la sua generazione sono persone che vivono la propria epoca contraddittoria con lo slancio di fottere il sistema, mentre è il sistema a fotterli usandoli come trofei, a colpi di sponsorizzazioni. Chissà se in questo eterno product placement riusciranno a fare una rivoluzione sessuale. Ho i miei dubbi, ma ci spero e intanto aspetto di sentire Made in Italy facendo il tifo per lui.