“MINA CANTA AL CITOFONO NEL NUOVO ALBUM DEI BEAGLES” è l’oggetto della mail che ho ricevuto stamattina nel bel mezzo di una riunione. Normalmente sono comunicati stampa che uno può ignorare tranquillamente, o al limite leggere finita la riunione. Ma una mail con un oggetto del genere mica la puoi ignorare, ma nemmeno rimandare.
Insomma, apro la mail e il comunicato sbandiera a gran voce una collaborazione fra i Beagles, “ironica pop band pavese” capitanata da un giornalista, Franco Bagnasco, e nientemeno che Mina Mazzini, ma a sua insaputa. La domanda ovvia adesso è: come diamine si fa a fare un featuring a insaputa di qualcuno? Il comunicato per fortuna va nel dettaglio, quindi ne riporto alcune parti.
«Cinque anni fa, sotto Natale» racconta Bagnasco, che pur scrivendo di spettacolo da trent’anni non ha mai avuto il piacere di incontrare Mina «decisi di farmi un regalo e partii alla volta di Lugano con in testa una scommessa con me stesso: trovare, senza alcun aiuto se non quello dei passanti, la casa dell’idolo pagano della canzone italiana, provare a suonare il campanello e vedere che cosa succedeva. Parcheggiai in un auto-silos in centro, e iniziai a chiedere in giro: dopo ben tre ore di sfibranti ricerche mi ritrovai incredulo davanti al citofono di Mina e suonai. Registrando tutto, perché faccio pur sempre un mestiere che porta a documentare le cose. Con mia grande sorpresa, fu la stessa Mina a rispondere. Mi qualificai e lei, forse per eludere la visita di un potenziale scocciatore, cambiando leggermente il tono di voce per non essere riconosciuta, finse di essere la sua governante: “La signora non c’è, è a Forte dei Marmi”, disse».
Per farla breve, il signor Bagnasco, che all’epoca scriveva per Sorrisi e oggi collabora con Oggi, per farsi un regalo è andato a citofonare all’ultima persona su questo pianeta che desidera ricevere ospiti indesiderati e inaspettati, registra la breve (e onestamente imbarazzante) conversazione con quella che sembra effettivamente la cantante e ci fa un articolo. Per quanto discutibile, mettere online la registrazione penso rientri nel diritto di cronaca. Ma farci una canzone tratta dall’ultimo album VITINHO e sbandierare un feat con Mina, hey, non bisogna essere Perry Mason per capire che che qui c’è puzza di denuncia da lontano un miglio.
Sul comunicato la faccenda è spiegata bene, e il feat Mina è seguito da un preventivo “a sua insaputa”, ma su YouTube il video è titolato con un lapidario “BEAGLES – «SE CITOFONANDO» (Feat. MINA), video ufficiale”, mentre su Spotify è persino creditata Mina come artista. Insomma, le cose le avranno anche fatte alla luce del sole, ma dubito fortemente che alla cantante faccia piacere che il proprio nome (e la voce) venga sfruttato da una pop band di Pavia capitanata da un giornalista che in trent’anni di onorato lavoro ancora non ha capito molto del diritto d’autore.
Nella sua vita Mina ha rifiutato collaborazioni con Elton John, solo per dirne uno, quindi se i miei calcoli non sono errati a quest’ora dev’essere arrivata puntuale la diffida dei legali di Mina, puntuale come l’intercity Lugano – Forte dei Marmi.