Lo scorso novembre Casandra “Cassie” Ventura ha intentato una causa contro l’ex fidanzato Sean “Diddy” Combs presso il tribunale federale di New York. Oggetto della causa sono le accuse di violenza sessuale e fisica. Combs l’avrebbe costretta a fare sesso con altri uomini mentre lui guardava. Sono accuse pesantissime e non solo le prime che il rapper riceve.
Combs ha tentato di riciclarsi col nome di Brother Love negli ultimi anni, cambiando davvero il suo secondo nome in Love, ma ha alle spalle una lunga storia di violenza risalente agli anni ’90. Pur non essendo mai stato condannato per crimini gravi, è stato ripetutamente accusato di aver avuto rapporti violenti un po’ con tutti, dalle ex Cassie e Gina Huynh (che ha detto di avere ricevuto abusi fisici nel 2019) al discografico Steve Stoute fino ai rapper J. Cole e Drake.
Ben Brafman, l’avvocato di Diddy, ha detto al New York Times che «Mr. Combs nega con veemenza queste accuse offensive e oltraggiose. Negli ultimi sei mesi, è stato sottoposto alla persistente richiesta di 30 milioni di dollari da parte della signora Ventura, che minacciava di scrivere un libro sulla loro relazione. Richiesta che è stata respinta in quanto palese ricatto. Nonostante abbia ritirato tale minaccia, la signora Ventura ha ora fatto ricorso a una causa basata su bugie infondate e oltraggiose, con l’obiettivo di offuscare la reputazione di Combs e guadagnarci dei soldi». Lo scroso 17 novembre i due hanno raggiunto un accordo amichevole per un importo che non è stato reso noto.
Ecco una cronologia delle controversie di Combs nel corso degli anni.
La tragedia del CCNY, 1991
Combs era tra gli organizzatori di una partita di basket e di un concerto con diverse celebrità al City College di New York dove sono morte nove persone e 29 sono rimaste ferite. La palestra avrebbe potuto contenere 2730 persone, ma all’evento se ne sono presentate più di 5000 e non c’era la security necessaria per controllare la folla. Quando gli organizzatori hanno chiuso gli ingressi, la gente fuori ha forzato le porte della palestra e si è precipitata nell’atrio, provocando una calca e un fuggi fuggi. L’amministrazione dell’allora sindaco David Dinkins ha pubblicato un rapporto di 67 pagine intitolato “A Failure Of Responsibility” in cui citava Combs come responsabile della mancanza di addetti alla sicurezza adeguatamente formati. Combs ha risolto una serie di cause legali da parte di familiari delle vittime, l’ultima nel 2000.
La sparatoria con Jake Robles, 1995
Combs e Marion “Suge” Knight, co-fondatore dell’etichetta Death Row, erano amici. La faida tra la Death Row e la Bad Boy inizia quando l’amico di Knight (nonché guardia del corpo) Jake Robles viene ucciso fuori da un nightclub di Atlanta dove si sta festeggiando il compleanno del musicista Jermaine Dupri. Dopo una discussione tra i membri dell’entourage della Bad Boy e quelli della Death Row, lo sceriffo della contea di Fulton Chris Howard ha scortato Combs e i suoi ospiti fuori dal club. Ma, come ha detto Howard al Los Angeles Times, «il partner [di Knight] stava per salire sulla limousine quando all’improvviso i ragazzi di Puffy sono sbucati da dietro l’angolo… e uno di loro aveva una pistola». Howard ha inseguito l’uomo, che ha consegnato la pistola a un’altra persona, che ha sparato a Robles «due o tre volte». Secondo il Times, la persona sarebbe poi saltata su una «auto che trasportava soci di Combs». Robles è morto settimane dopo in un ospedale di Atlanta. Combs ha negato ogni coinvolgimento nella sparatoria, ma a quanto pare Knight lo ritiene responsabile.
L’aggressione a Steve Stoute, 1998
Nel 1998, Combs e altri due uomini hanno aggredito Steve Stoute dopo che il discografico, ai tempi manager di Nas, aveva inviato erroneamente a MTV una versione del video di Hate Me Now di Combs e Nas in cui Combs vestiva i panni di Gesù Cristo crocifisso. Combs voleva che la scena della crocifissione fosse cancellata dal video ed era perciò infuriato perché era stato mandato in onda. Stoute dice che Combs e due uomini hanno fatto irruzione nel suo ufficio di New York e lo hanno aggredito con una bottiglia di champagne. Diddy è stato accusato di aggressione di secondo grado e atti criminali. Stoute dice di avere subito la rottura di un braccio e di una mandibola. Secondo Combs non c’è stata alcuna frattura. «Sono andato nel suo ufficio», ha detto, «e quello che è successo lì non posso dirlo, ma posso dire questo: il modo in cui mi sono comportato è sbagliato. Mi sono scusato con Steve e ho deluso anche me stesso». Combs è stato condannato a seguire per un giorno un corso sulla gestione della rabbia.
La sparatoria al Club New York, 1999
A fine dicembre 1999, Combs e il rapper della Bad Boy Jamal “Shyne” Barrow stavano festeggiando al Club New York quando Diddy ha fatto cadere un drink dalle mani di Matthew “Scar” Allen. Quest’ultimo ha litigato quindi con Combs ed è intervenuto Allen che ha minacciato di uccidere Shyne. Secondo l’accusa tutti e tre gli uomini hanno estratto le pistole e Shyne ha sparato tre volte all’interno del club, uccidendo tre persone. Combs, che è stato arrestato e trovato in possesso di due pistole da nove millimetri in auto. È stato quindi accusato di detenzione di armi e di aver corrotto il suo autista affinché affermasse che le pistole fossero le sue. Una testimone al processo ha detto di aver visto sia Shyne che Combs sparare, ma Combs è stato assolto da tutte le accuse. Shyne è stato giudicato colpevole di cinque reati sugli otto di cui era stato accusato e condannato a 10 anni di prigione.
La rissa con J. Cole, 2013
Nel 2013, Combs sarebbe stato coinvolto in un alterco con J. Cole durante un afterparty degli MTV VMA. Diverse fonti hanno affermato a Complex che un Combs «visibilmente ubriaco» si è avvicinato a Kendrick Lamar per i suoi versi infuocati su Control di Big Sean, dove si vantava di essere il re di New York. Combs avrebbe cercato quindi di vuotare un bicchiere su Lamar prima che Cole intervenisse e i due litigassero. Secondo New York Post, la rissa sarebbe avvenuta dopo che «J. Cole stava dicendo cose inappropriate a Sean Combs e alla sua ragazza, Cassie». I due hanno immediatamente negato che ci sia stata una rissa, anche se Cole in seguito ha rappato che “il mio ultimo litigio è stato con Puff Daddy, chi l’avrebbe mai detto?” in Let Go My Hand del 2021.
Il probabile pugno a Drake, 2014
Nel dicembre 2014, Combs avrebbe preso a pugni Drake per i diritti sul beat utilizzato per 0 to 100. Secondo il Miami New-Times i due sono venuti alle mani fuori dal nightclub LIV durante l’evento di DJ Khaled per il Basel Weekend. Prima un litigio verbale e poi, secondo quanto riferito, il pugno perché Drake «mi ha mancato di rispetto». Combs ha negato di aver preso a pugni Drake, dicendo al programma radiofonico The Breakfast Club che «non gli ho fatto nulla, Drake è un amico».
La rissa con l’allenatore dell’UCLA, 2015
Nel giugno del 2015, Combs ha avuto una rissa con l’allora vice-allenatore di football dell’UCLA Sal Alosi. Secondo TMZ Combs era presente durante un allenamento dell’UCLA in cui Alosi ha rimproverato suo figlio (e allora giocatore della squadra) Justin Combs, dicendogli che «non mi interessa se tuo padre è qui. Questa è l’UCLA. Ti tratterò come tutti gli altri». Dopo l’allenamento Combs e suo figlio si sarebbero recati nell’ufficio di Alosi. Ne è seguita una discussione e Combs avrebbe colpito Alosi. Combs sarebbe stato allontanato con la forza dall’ufficio non prima d’essere riuscito a lanciare uno dei pesi della palestra contro uno stagista. Un rappresentante della Combs Enterprises ha dichiarato che «i resoconti dell’evento e le accuse riportate sono estremamente imprecisi. Ciò che possiamo dire ora è che qualsiasi azione intrapresa dal signor Combs era esclusivamente di natura difensiva per proteggere se stesso e suo figlio». Il procuratore distrettuale di Los Angeles ha deciso di non procedere contro Combs.
Le accuse di Gina Huynh, 2019
Nel 2019 l’ex di di Combs Gina Huynh ha detto alla blogger Tasha K che Combs ha abusato di lei durante la loro relazione durata cinque anni. Huynh ha detto che Combs le ha dato un calcio allo stomaco, togliendole il respiro, e un pugno in testa. «Stava abusando mentalmente, emotivamente e fisicamente di me. Mi paragonava di continuo a Cassie, diceva che ero quella cattiva, mentre lei quella buona». Huyhn ha poi affermato che tutti nella cerchia di Combs «hanno permesso» che si verificassero quegli abusi.
La causa civile di Cassie, 2023
Il 16 novembre a New York, l’ex fidanzata di Combs Casandra “Cassie” Ventura ha intentato una causa federale contro di lui sostenendo di essere stata vittima per anni delle sue aggressioni. Combs l’avrebbe violentata nel 2018, abusando di lei fisicamente, intimidendola e costringendola a fare sesso con altri uomini mentre lui guardava. Combs avrebbe fatto saltare in aria l’auto di Cudi per spingerlo ad allontanarsi da Cassie. Cudi ha confermato attraverso un suo portavoce questa versione. Combs ha negato ogni accusa e ha affermato che Cassie ha tentato di ricattarlo per 30 milioni di dollari prima di intentare causa. I due si sono accordati il 17 novembre per una somma di denaro che non è stata resa nota. Sottilinea l’avvocato Ben Brafman che «la decisione di Combs di risolvere la causa» non è una ammissione di colpa.
La causa per stupro e revenge porn
Cinque giorni dopo l’accordo tra Combs e Cassie, un’ex studentessa della Syracuse University ha fatto causa al cantante sostenendo di essere stata drogata e violentata nel 1991, e che il tutto è stato filmato. La studentessa ha accusato Combs di aver diffuso il video dell’aggressione. Nei documenti della causa, ottenuti da Rolling Stone, si legge che Combs, dopo averla portata a cena ad Harlem, ha invitata la ragazza in uno studio di registrazione dov’è avvenuto lo stupro. Secondo la studentessa, in quel momento «ero in uno stato fisico che non mi permetteva di stare in piedi o camminare da sola». Giorni dopo – si legge ancora nei documenti della causa – un amico le ha detto di aver visto il sex tape insieme ad altri uomini. L’avvocato di Combs ha negato le accuse e in un’intervista a TMZ le ha definite come «un modo per far soldi».
La terza causa per violenza sessuale in una settimana
Il 23 novembre, a ridosso della scadenza dei termini previsti dall’Adult Survivors Act dello Stato di New York, un’altra persona ha intentato in anonimato una causa per violenza sessuale contro Combs. (La legge, approvata nel maggio 2022, ha dato modo alle persone di età superiore ai 18 anni al momento dei presunti reati sessuali di denunciare ignorando in una certa finestra di tempo i termini di prescrizione che in genere interrompono o rallentano i processi). La violenza sarebbe avvenuta nel 1990 o 1991: una donna sostiene di essere stata violentata insieme a un’amica sia da Diddy che da Aaron Hall. Giorni dopo, Diddy l’avrebbe nuovamente aggredita nella abitazione dove viveva «al punto da farla svenire». Combs stava cercando l’amica «perché temeva che rivelasse quel che le avevano fatto lui e Hall» (i rappresentanti di Hall e Combs non hanno risposto immediatamente alle richieste di commento).
Un’altra denuncia da parte di una donna
Il 6 dicembre, una persona di cui non è stata resa nota l’identità ha intentato causa contro Combs, Daddy’s House Recordings e la Bad Boy Entertainment. La persona ha dichiarato di aver subito una violenza sessuale di gruppo nel 2003, quando aveva 17 anni, da parte di Combs, dell’ex presidente della Bad Boy Harve Pierre e da un altro uomo non meglio identificato. La violenza sarebbe avvenuta nello studio Daddy’s House di Combs a New York. Sarebbe stato Pierre a dire alla donna che Combs voleva incontrarla. È stata portata su un jet privato da Detroit a Teterboro, New Jersey, e poi a Manhattan. A quel punto i tre uomini avrebbero riempito la liceale di «abbondanti quantità di droghe e alcol». La ragazza è stata poi aggredita dai tre uomini in bagno. Mentre continuava a perdere e riprendere conoscenza, aveva difficoltà a respirare e li supplicava di fermarsi. Dopo l’aggressione, è stata lasciata da sola in bagno, in posizione fetale, sofferente a causa delle lesioni subite. Una volta ripresa conoscenza, è stata riportata in aeroporto e quindi a Detroit.
Lo stesso giorno della causa, Combs ha rilasciato una dichiarazione: «Ora basta. Nelle ultime due settimane sono rimasto in silenzio e ho guardato gente che cercava di distruggere la mia reputazione. Accuse disgustose sono state mosse contro di me da gente in cerca di soldi facili. Voglio essere chiaro: non ho fatto nessuna delle cose orribili di cui sono accusato. Combatterò per il mio nome, per la mia famiglia e per la verità».
Tiffany Red scrive una lettera aperta per sostenere le accuse di Cassie
Il 7 dicembre, la cantautrice Tiffany Red, vincitrice di un Grammy che ha scritto canzoni per Zendaya, Joe Jonas, Jason Derulo e Tamar Braxton, ha pubblicato tramite Rolling Stone US una lettera aperta a Combs dicendo che le affermazioni di Cassie sono vere.
«Sono una delle amiche menzionate nella causa, in particolare riguardo ai fatti successi nella notte del suo 29esimo compleanno», scrive Red che raccontato i suoi primi incontri con Combs, il rapporto di lavoro con Cassie come cantautrice e descrive nei dettagli la festa in cui Cassie sarebbe stata separata dai suoi amici su richiesta di Combs. «Quando Cassie e Combs sono tornati più tardi sembravano ubriachi». A quel punto Combs ha cominciato a insultarle entrambe prima di andare via chiamando Red «una stronza che canta robe emotive». Cassie «mi ha poi detto che quella notte le hai fatto fare un freak off», ovvero ha obbligato Cassie a fare sesso con altri uomini. Red scrive di aver visto altre occasioni in cui Combs ha usato parole offensive e violente nei confronti di Cassie, traumatizzandola.
Hulu cancella il reality sulla famiglia di Combs
Il 3 dicembre Hulu ha annunciato la cancellazione del reality incentrato su Combs e la sua famiglia. La notizia è arrivata quando diverse aziende hanno interrotto i rapporti con il magnate dell’hip hop in seguito alle accuse. Il progetto, dal titolo provvisorio Diddy+7, era prodotto dalla società di James Corden per Hulu. Si dice che abbia preso il posto di Keeping Up with the Karadashians, anch’esso prodotto dalla stessa società. Una fonte ha detto a Page Six a marzo che lo show «sarà un profilo di tutta la famiglia. Famiglia in cui hanno tutti un’attività commerciale, pure i bambini».
Combs si è dimesso dal ruolo di presidente di Revolt. La società di liquori Diageo ha chiesto a un giudice di impedirgli di apparire nella nuova pubblicità di DeLéon, ben 23 brand hanno interrotto i rapporti con Empower Global, il suo marketplace online per le imprese di proprietà di neri che ha lanciato a luglio.
L’accordo con Diageo
Il 16 gennaio Combs ha raggiunto un accordo con il gigante dei liquori Diageo con cui condivideva la proprietà del marchio di tequila DeLeón. Combs ha citato in giudizio Diageo a maggio, accusando la società di pubblicizzare Cîroc e DéLeon come brand “neri” per mercati urban. In ottobre ha fatto nuovamente causa, chiedendo un’ingiunzione affinché Diageo rispettasse il contratto con DeLeón. Settimane dopo, è arrivata l’accusa di Cassie e poco dopo quella di altre due donne. Combs ha negato le accuse, ma Diageo ha fatto comunque pressione su un giudice di New York affinché negasse a Diddy il controllo sui 15 milioni di dollari legati al marketing della tequila DeLéon.
«Sean Combs e Diageo hanno ora deciso di risolvere le controversie tra di loro. Mr. Combs ha ritirato tutte le accuse a Diageo». Così si legge in una dichiarazione di entrambe le parti ottenuta da Rolling Stone. Diddy non potrà intentare una nuova causa in futuro. «Diageo e Combs non hanno alcun rapporto commerciale in corso, né per quanto riguarda la vodka Cîroc né per la tequila DeLeón, di cui Diageo è ora l’unica proprietaria».
La denuncia per violenza sessuale del produttore di ‘Love Album’
Il 27 febbraio, Combs è stato citato in giudizio per violenza sessuale dal produttore Rodney “Lil Rod” Jones per 30 milioni di dollari. Il produttore ha lavorato con Combs al suo Love Album e afferma di essere stato sottoposto a una cattiva condotta sessuale per tutta la durata dei lavori sul disco. Inoltre, dice, Combs gli deve 50 mila dollari per il lavoro sull’album che ha ricevuto una nomination ai Grammy.
Nella causa di 70 pagine, depositata presso il Southern District di New York, Jones sostiene che mentre lavorava al disco e viveva con Combs a New York, in California e in Florida, Diddy gli avrebbe ripetutamente palpeggiato «l’ano e l’inguine senza consenso» e avrebbe tentato di «adescarlo per fargli accettare una relazione omosessuale mostrandogli video espliciti» sostenendo che si trattava di «una pratica normale nell’industria musicale». Secondo Jones, Combs girava nudo per casa e lo costringeva a guardarlo mentre si faceva la doccia. Quando lo ha raccontato a Kristina Khorram, capo dello staff di Combs, gli è stato detto: «Sai, Sean è Sean».
La causa coinvolge altre persone, tra cui il figlio di Combs, Justin, accusato di aver procurato ragazze minorenni per feste in cui il padre drogava gli ospiti e registrava di nascosto i loro atti sessuali. Jones sostiene di essere stato drogato a una festa e di essersi svegliato «nudo, stordito e confuso» in un letto con alcune «prostitute e Combs». Combs gli avrebbe mostrato delle pistole per intimidirlo e lo avrebbe minacciato di «spaccargli la faccia».
Dopo che la causa è stata resa pubblica, l’attore di film porno D’Angelo “Knockout” Marquis ha detto che le foto in questione – che secondo la causa ritraevano il produttore Stevie J impegnato in un atto sessuale – erano in realtà fotogrammi di uno dei suoi video.
L’avvocato di Diddy, Shawn Holley, ha definito Jones un «bugiardo che cerca spudoratamente di far soldi» e che «il suo racconto è pura finzione, sono cose mai accadute, non è altro che un tentativo evidente di avere qualche titolo sui giornali». L’avvocato di Justin Combs ha replicato che il suo assistito «nega categoricamente queste assurde accuse. Sono tutte bugie! Ci saranno conseguenze legali per TUTTE le dichiarazioni diffamatorie fatte sulla famiglia Combs».
L’irruzione nelle abitazioni di Sean Combs a Los Angeles e Miami, 2024
Il 25 marzo, le forze dell’ordine hanno effettuato raid simultanei nelle case di Combs a Los Angeles e Miami. L’indagine è stata condotta dal Dipartimento per la Sicurezza Nazionale e le riprese del raid di Miami sembravano mostrare due uomini in manette seduti fuori casa.
Una fonte ha riferito a Rolling Stone che cinque persone (quattro di sesso maschile e una di sesso femminile) hanno reso dichiarazioni agli investigatori. L’indagine è relativa a un presunto traffico sessuale e richiede l’applicazione della legge cosiddetta RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organizations Act).
Esce il video di Combs che prende a calci Cassie in un hotel
Il 17 maggio è emerso un vecchio video di sorveglianza in cui si vede Combs mentre insegue, prende a calci e trascina l’allora fidanzata Cassie lungo il corridoio d’un hotel. Il filmato è datato 5 marzo 2016, secondo la CNN, e sembra corrispondere a un presunto incidente raccontato nella causa per traffico sessuale presentata da Cassie a novembre. Nei documenti relativi alla causa, Ventura diceva che il video della presunta aggressione esisteva, ma credeva che Combs avesse pagato all’hotel 50 mila dollari per cancellarlo.
«Quel video straziante ha confermato ulteriormente il comportamento inquietante e predatorio di Combs», ha detto l’avvocato della donna Douglas Widgor in un comunicato. «Le parole non possono esprimere il coraggio e la forza d’animo che la signora Ventura ha dimostrato».
Il filmato di sicurezza, privo di audio, mostra Cassie che esce scalza da una stanza d’albergo con alcuni oggetti personali in mano. Indossa una felpa oversize con cappuccio. Si trovava in hotel, dice, perché era stata costretta a fare sesso con altri uomini mentre Combs guardava. Durante l’aggressione ripresa dalle videocamere, Combs «dà un pugno in faccia a Ventura, facendole un occhio nero», sostiene l’accusa. La donna ha dovuto aspettare che Combs s’addormentasse per fuggire.
Esce il video di Combs che prende a calci Cassie in un hotel
A fine maggio si è fatta avanti un’altra donna per accusare Sean “Diddy” Combs di violenza sessuale, sostenendo di essere stata aggredita quattro volte tra il 1995 e l’inizio degli anni 2000, secondo i documenti del tribunale depositati giovedì 23.
April Lampros ha affermato di aver incontrato Combs all’inizio del 1994 mentre era studentessa universitaria al Fashion Institute of Technology di New York, e che lui l’aveva corteggiata prima che i suoi tentativi approccio “si manifestassero in una relazione aggressiva, coercitiva e violenta basata sul sesso”, secondo quanto scritto nella causa depositata presso la Corte Suprema della contea di New York.
I due si erano incontrati negli uffici della Arista, all’epoca la società madre della Bad Boy Entertainment, dove Lampros era stagista. Come parte della sua documentazione, Lampros ha incluso una sua foto con Combs, nella sua casa in Florida, e un biglietto di San Valentino scritto a mano, firmato “Puffy”. Dopo ripetuti episodi di violenza, Lampros «sentiva che se gli avesse disobbedito, le avrebbe portato via il sogno di perseguire una carriera nel suo mondo”, sostiene la causa». «I sogni della signora Lampros e tutto ciò per cui ha lavorato duramente erano nel palmo delle sue mani».
Nel 1996, Lampros sostiene che Combs l’abbia aggredita sessualmente una terza volta quando ha costretto lei e la sua ex fidanzata Kim Porter a prendere ecstasy e presumibilmente ha chiesto a Porter di fare sesso con Lampros, sostiene la causa. Sebbene Lampros affermi di “essersi apertamente opposta a questa idea, Combs le avrebbe subito ricordato che non aveva alcun controllo sulla situazione poiché avrebbe potuto farle perdere il lavoro», afferma la causa. Combs si masturbava mentre osservava le donne, secondo l’accusa, prima di aggredire sessualmente Lampros.
Lampros dice di aver concluso la sua relazione con Combs nel 1998, ma di averlo incontrato durante un evento al Rockefeller Center all’inizio degli anni 2000, e che lui abbia implorato di rivederla. Alla fine, Lampros dice di aver permesso a Combs di andare nel suo appartamento dove avrebbe iniziato a baciarla e toccarla contro la sua volontà. Ma Lampros è riuscita a fermare l’incontro e chiedere a Combs di andarsene.
Da Rolling Stone US.