“Ain’t it fun when you’re always on the run? Ain’t it fun when your friends despise what you’ve become? Ain’t it fun when you get so high, well, that you, you just can’t cum? Ain’t it fun when you know that you’re gonna die young?”. Non doveva essere affatto divertente fare parte dei Guns N’ Roses alla fine del 1993.
Il mastodontico tour di supporto ai due Use Your Illusion aveva lasciato strascichi peggiori dell’eroina e del Night Train, il vinaccio che aveva ispirato l’omonima canzone, che erano scorsi a fiumi negli anni precedenti. Izzy Stradlin se n’era andato proprio nel mezzo della tournée, esausto e desideroso di recuperare la sanità mentale, rimpiazzato da Gilby Clark, ma era il livello generale dei rapporti tra gli altri membri a preoccupare di più per il futuro. Tutti vittime delle proprie dipendenze, i Gunners sembravano rappresentare al meglio quel concetto di too much too soon già visto troppe volte nella storia del rock che li aveva preceduti.
Anche per una band che aveva costruito gran parte della propria fama sugli show dal vivo, girare il mondo per due anni senza sosta e in un clima talmente tossico e decadente da rasentare la follia non poteva che risultare fatale. Senza contare lo strascico di polemiche, arresti e tragedie che avevano lasciato lungo la propria strada nel corso di quella follia. A preoccupare di più, in particolare, erano i comportamenti di Axl, ormai un corpo estraneo in seno alla band, totalmente in balia di un mix di egomania ed edonismo sfrenato che l’avevano reso qualcosa di molto simile al personaggio di un film di David Lynch. «Nel corso dei tour con i Metallica, Axl aveva iniziato questa usanza di dare un party a tema ogni sera», raccontò Slash. «Qualcosa che io detestavo. Per me in termini di professionalità i Metallica erano l’esempio da seguire: mai un minuto di ritardo sul palco, mai un delirio di onnipotenza. Solo sudore e rispetto per i propri fan. L’esatto opposto di quello che eravamo diventati noi. Non partecipai nemmeno a uno di quei ridicoli party».
Ridicoli party che, per capirci, costavano ai Guns più degli incassi dei concerti. È in questo splendido quadretto di famiglia che, un po’ per battere ancora il ferro caldo pur non avendo composto nuovi brani originali, un po’ per genuina riconoscenza verso le band di cui avevano risuonato i pezzi, la band decise di pubblicare un album composto per intero di cover. Un’idea vincente, almeno sulla carta, visto che fino ad allora due dei brani di maggior successo del loro repertorio erano stati proprio Knockin’ On Heaven’s Door e Live Or Let Die. Se a quelle si aggiungevano poi brani come Wild Horses, Mama Kin o Tie Your Mother Down, suonati decine di volte dal vivo, si comprendeva ancora meglio che quando la band decideva di rendere tributo ai propri numi tutelari, le cose funzionavano sempre dannatamente bene. Eppure, The Spaghetti Incident? riuscì (e riesce ancora oggi) a dividere tutti i fan del gruppo, giocandosi sempre l’ultima posizione delle liste degli album stilate da fan e addetti ai lavori con l’ancora più controverso Chinese Democracy. Ma, a trent’anni dall’uscita, decontestualizzato e visto in un’ottica più ampia, possiamo davvero dire che The Spaghetti Incident? faccia così schifo? O che appaia come il risultato di una band così allo sbando da sembrare a un passo dalla fine?
Iniziamo col dire che molte delle cover del disco erano state registrate durante le sessioni dei due Use Your Illusion, sebbene le parti di chitarra di Izzy Stradlin fossero state risuonate da Gilby Clark. Quindi sostanzialmente possedevano la medesima attitudine e non risultavano certo come degli scarti di una band al tracollo e senza più idee. Se pensiamo poi che si trattava di due doppi album usciti lo stesso giorno e contenenti già per l’appunto le celebri cover di Dylan e McCartney, forse la scelta di non aggiungere altra carne al fuoco poteva anche essere sensata. Accantonata anche l’idea di pubblicare un EP, quei brani rimasero semplicemente nel cassetto in attesa di nuovi sviluppi. Sviluppi che portarono alla registrazione di nuove cover da aggiungere a quelle per raggiungere un numero tale da permettere l’uscita di un album completo. La scelta di non reinterpretare super hit, ma di optare per brani che facevano davvero parte della loro formazione fu encomiabile e decisamente anticommerciale. In un momento storico in cui Kurt Cobain non perdeva occasione per fare conoscere al pubblico i suoi idoli e nello stesso anno in cui aveva deciso di incidere un album, In Utero, che nella sua testa avrebbe dovuto ridare credito alternative ai Nirvana dopo il troppo successo di Nevermind, The Spaghetti Incident? non poteva dunque essere visto in maniera simile? Dopo tutto, l’album era grezzo e destinato a scontentare tutti, in primis la loro casa discografica, e allo stesso tempo apriva uno spiraglio verso un mondo quasi ignoto per gli adolescenti dell’epoca. Insomma, se Kurt diceva “se vi piacciono i Nirvana, ascoltate i Pixies, Bowie o Daniel Johnston”, i Guns stavano facendo la medesima cosa con gente come Dead Boys, New York Dolls e UK Subs. E anche quando andarono su gruppi più conosciuti come i Sex Pistols optarono per un brano minore come Black Leather. Che non era certo Anarchy In The UK o God Save The Queen.
Aggiungendo un filo di biografia personale, ammetto candidamente che a tredici anni conoscevo giusto forse Iggy Pop dei musicisti omaggiati nel disco e che dopo l’ascolto di The Spaghetti Incident? ascoltai il consiglio dei Guns stampato sul booklet del CD: feci un favore a me stesso e andai ad ascoltarmi gli originali. Il tempo, si sa, è galantuomo e oggi in molti si sono ricreduti. Quindi perché si fa ancora così fatica ad apprezzare questo disco per quello che rappresenta? Dei difetti ci sono, è innegabile: le scelte, volute soprattutto da Axl, di inserire brani come Since I Don’t Have You degli Skyliners e Hair Of The Dog dei Nazareth, cozzavano con il resto dei brani di matrice quasi esclusivamente punk. La prima, poi, scelta come primo singolo e come brano d’apertura, non fece altro che confondere le idee dei fan, che tutto si aspettavano tranne che una raccolta di brani come quelli successivi. Di contro, va anche detto che senza una canzone così accattivante l’album avrebbe venduto ancora meno, impedendo anche al resto dei brani di giungere a un pubblico generalista come quello dei Guns. L’unica cosa davvero sbagliata, quella sì difficile da accettare anche dai fan più accaniti, fu quella di inserire Look At Your Game, Girl di Charles Manson come traccia nascosta. L’ennesima provocazione di Axl ritornatagli prepotentemente contro e, non a caso, eliminata dalle edizioni successive.
Nei trent’anni trascorsi dalla pubblicazione di The Spaghetti Incident? abbiamo dovuto ascoltare una quantità così esorbitante di album di cover realizzati realmente da artisti alla frutta, che forse è giunto il momento di dare una nuova possibilità a una raccolta sicuramente non perfetta e un po’ cafona, ma sporca, diretta e onestissima. Proprio come la band che l’aveva partorita.