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Una corsa nella storia dei Rolling Stones: dietro le quinte del video di ‘Angry’

Il regista François Rousselet racconta com’è nata e com’è stata realizzata l’idea di far scorrazzare Sydney Sweeney su una cabrio mentre sui cartelloni pubblicitari le versioni vintage di Jagger, Richards e Wood vintage eseguono il pezzo nuovo. E no, non è una cosa che puoi fare con l’intelligenza artificiale

Foto: Rolling Stones

Creare una quarantina di finti cartelloni pubblicitari sul Sunset Strip. L’ha fatto il regista François Rousselet per il nuovo video dei Rolling Stones Angry, primo singolo tratto dall’album Hackney Diamonds che uscirà il 20 ottobre. L’ispirazione gli è venuta sfogliando il libro del fotografo Robert Landau Rock’n’Roll Billboards of the Sunset Strip dedicato ai cartelloni pubblicitari delle rock band apparsi a West Hollywood tra gli anni ’60 e gli ’80. Scopo: rendere omaggio all’epoca d’oro dei billboards rock.

Rousselet ha perciò raccolto video d’archivio degli Stones e li ha usati per sostituire i cartelloni pubblicitari presenti oggi sullo Strip, il tutto per dar l’impressione che i Mick Jagger, Keith Richards e Ron Wood d’epoca stiano eseguendo il pezzo nuovo, mentre l’attrice Sydney Sweeney sfreccia per strada a bordo d’una Mercedes decappottabile. Non è stata un’impresa facile.

«Sfortunatamente, buona parte dei vecchi cartelloni sono stati sostituiti da schermi digitali», spiega il regista in collegamento Zoom da Parigi. «Per dire, ce n’era uno enorme di Barbie che copriva un intero edificio. Ed è un peccato perché siamo alla fine dell’epoca dei billboard fatti in modo creativo e intelligente. Quelli che vedete nel video sono quelli rimasti, una settantina in tutto».

Gli Stones gli hanno chiesto di mostrare in qualche modo l’evoluzione del gruppo negli anni e Rousselet l’ha fatto facendo sfrecciare Sweeney attraverso la storia della band fino ad arrivare alle immagini più recenti di Jagger, Richards e Wood. Ci sono fotogrammi da Sucking in the Seventies, dal concerto del ’74 Ladies & Gentlemen, dal tour dell’82 e così via elaborati per dare l’impressione che il gruppo stia effettivamente suonando Angry.

Non è la prima volta che Rousselet gira un video per gli Stones. Ha diretto Ride ‘Em on Down del 2016, dall’album di cover Blue & Lonesome. Jagger lo teneva d’occhio da un pezzo e il regista ha ottenuto il lavoro proponendo di filmare Kristen Stewart che ascolta il pezzo a bordo di una Mustang. «Conosco la loro storia di attrici hollywoodiane usate nei video», dice riferendosi ad Angelina Jolie e Patricia Arquette. «E poi gli piaceva l’idea che guidasse».

Quando ha proposto l’idea del video di Angry, Mick ha chiesto: «Deve esprimere il punto di vista di qualcuno? Chi guida? E chi guarda?». Il regista ha spiegato che «Robert fotografava i cartelloni dal marciapiede, mentre noi li avremo inquadrati sfrecciando con un’auto. Secondo loro, però, il punto di vista di qualcuno ci voleva». Gli Stones hanno buttato lì un po’ di nomi di attrici per poi mettersi d’accordo su Sydney Sweeney di Euphoria e White Lotus.

Sweeney era elettrizzata. «Ho chiamato i miei, ho portato mamma», ha detto la scorsa settimana all’evento di presentazione del disco che si è tenuto all’Hackney Empire di Londra. Di video ne ha fatti, «ma come questo nessuno mai».

Rousselet ha iniziato a lavorarci a metà luglio e l’ha finito solo di recente. Aveva un solo giorno a disposizione per filmare Sweeney. «L’idea era che girasse un po’ a caso e mentre si trovava sul sedile posteriore della decappottabile indicasse i cartelloni. Noi avremmo fatto un po’ di primi piani degli occhi, per cogliere le espressioni mentre li guardava. E invece durante le riprese è andata oltre, sembrava quasi che volesse diventare un membro in più degli Stones, cantava e suonava le parti di Keith» (l’attrice ha detto di essersi trovata a suo agio anche grazie al fatto che a guidare l’auto era uno stuntman di Euphoria).

Un’auto della polizia li ha scortati aiutandoli a liberare la strada solitamente trafficata e Rousselet ha ripreso la scena salendo e scendendo dalla macchina. Qualche passante ha riconosciuto Sweeney e ha scattato delle foto, ma è pur sempre Los Angeles, scene del genere sono all’ordine del giorno e tutto è filato liscio. Nonostante la fretta, le riprese sono state fatte su pellicola da 35 mm e non in digitale. Del resto le immagini d’archivio degli Stones erano per lo più in 16 mm e il contrasto col digitale sarebbe stato stridente. «Era una bella giornata di sole, la luce era magnifica», ricorda Rousselet. «Di sera c’era una cielo porpora ed è una cosa che riesci a catturare solo in pellicola».

Foto: Rolling Stones

Il lavoraccio è venuto dopo. Rousselet s’è reso conto in fretta che far sì che gli Stones presenti nelle immagini d’epoca eseguissero il pezzo nuovo era un gran casino. In questo caso l’intelligenza artificiale non era d’aiuto e quindi col suo editor ha passato in rassegna i vecchi testi degli Stones in cerca di parole che in bocca a Jagger potessero somigliare a quelle di Angry. «Abbiamo cercato cose tipo angry/Angie, pain/windowpane, parole che, pronunciate, portano la bocca ad assumere espressioni simili. Mick ci ha spinti a rendere il sync quanto più realistico possibile e aveva ragione, è la cosa figa del video».

«So che non è perfetto al 100%, ma funziona. E in qualche caso fa uno strano effetto vedere dei giovani Mick, Ronnie, Keith cantare il pezzo nuovo. So che gli accordi che suona Keith non sono quelli della canzone, ma del resto succede nei video in generale».

L’editing è stato lunghissimo: a fine agosto Rousselet stava ancora lavorando alla sincronizzazione e a far sì tra le altre cose che non ci fossero troppi fotogrammi di Richards tratti da Ladies & Gentlemen. Volevano anche inserire copertine dei dischi, poster dei tour, vecchi video. Il testo appare in un paio di cartelloni – in uno c’è scritto “angry”, nell’altro “I’m still taking the pills and I’m off to Brazil”, una frase che al regista piaceva da impazzire – e questo perché la casa discografica non voleva somigliasse a un lyric video.

Su alcuni cartelloni, proprio come nel libro di Landau, appare la scritta vintage “on tapes and records”. E sul cofano della Mercedes non c’è il logo della casa automobilistica, ma la lingua degli Stones.

Foto: Rolling Stones

Appare anche il compianto Charlie Watts, anche se non ha partecipato alla registrazione della canzone. «La musica inizia con la batteria», spiega il regista, «e Mick ha detto che andava bene metterci Charlie. Così abbiamo recuperato alcune due inquadrature ampie e un paio di primi piani».

Il processo è stato talmente veloce che Rousselet non ha ancora avuto un feedback approfondito dalla band, ma sa che è piaciuto. «La prima cosa che Mick ha detto all’Hackney Empire è stata tipo: “Vi presenteremo l’album e il video”. Per me significa che era contento di mostrarlo a tutti quasi». Pure Sweeney lo è: «È la cosa più pazzesca di sempre».

Da Rolling Stone US.

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