Rolling Stone Italia

Uscirà mai un nuovo album di Rihanna?

Lei dice di sì, solo che dall’ultimo sono passati nove anni e i fan non ci credono più. C’entrano una fortuna milionaria da imprenditrice, due figli e un’industria musicale che in pochi anni è cambiata tantissimo

Foto: Rihanna x Savage X Fenty

Cercare su Internet notizie sul nuovo album di Rihanna fa quasi ridere. Ogni anno, dal 2016, ovvero da quando è uscito il suo ultimo disco in studio Anti, spuntano articoli che la sparano: «Il nuovo album di Rihanna uscirà quest’anno» (2019); «Rihanna a lavoro su due album», 2021; «Sarei pazza se il mio disco non uscisse quest’anno», 2023. E ancora: «Rihanna è in studio, presto nuova musica» (2024). Con la parola studio si possono in effetti intendere molte cose, anche quelli dentistici lo sono. E infatti siamo nel 2025 e del nuovo album non c’è traccia. In mezzo ci sono stati due brani, sì, la (bellissima) Lift Me Up e Born Again, entrambi colonna sonora di Black Panther. Ma quello è un altro discorso.

Tutta la storia su R9 (sigla utilizzata dai fan per indicare il suo nono album in studio) suona sempre più come una leggenda metropolitana, complici le dichiarazioni contrastanti della popstar che, appunto, una volta dice che sta lavorando al disco, quella dopo che «ha ricominciato tutto da capo», quella dopo che «Dio ha altri piani». Partendo dal presupposto che fare musica, arte in generale, non dovrebbe essere un mestiere simile al pagamento di un mutuo, con la banca che ti chiama se non rispetti le scadenze, tutta la storia intorno alla carriera musicale di Rihanna sta prendendo un po’ i toni che si danno a quelle cose che potrebbero succedere ma che potrebbero benissimo non capitare mai (tipo la reunion degli Oasis fino all’anno scorso).

La cosa interessante però è che a differenza molti ritorni dettati dai mutui da pagare, qui crisi non ce ne sono, anzi, è tutto in crescita: Rihanna è ancora tra le 20 cantanti più ascoltate al mondo, le classifiche dei grossi magazine americani la piazzano ai primi posti degli artisti più rilevanti di questo millennio dietro solo a Madonna e, ovviamente, a Taylor Swift. Per Billboard, Rihanna si merita il terzo gradino del podio perché «combina un timbro vocale inconfondibile, un orecchio per i successi che raramente sbaglia, un occhio per la moda del futuro e un approccio gioioso alla liberazione sessuale». Non solo popolare, Rihanna è anche incredibilmente ricca: il suo patrimonio è stimato intorno al miliardo e mezzo di dollari.

Una fortuna che deriva in gran parte dalle sua attività imprenditoriali. Nel 2017 ha lanciato Fenty Beauty, brand di prodotti di bellezza inclusivo, e prima che alziate gli occhi pensando all’abuso di questo aggettivo, lasciateci dire che è stata tra i primi a farlo come si deve. Poteva essere l’ennesimo marchio fondato da una celebrity, l’ennesima operazione di marketing di cui bullarsi su Instagram e di cui inviare prodotti a influencer pronte a fare unboxing con le unghie che picchiettano sui prodotti, invece Fenty Beauty è stato uno dei primi marchi a soddisfare tutti i tipi di incarnato, presentando tonalità che fino a qualche anno fa si facevano molta fatica a trovare. Plauso del mondo del beauty e del pubblico: un successo che ha settato un nuovo standard per le aziende di bellezza, oltre che a fatturare tantissimo. A un anno dal suo lancio, la linea aveva generato più di 550 milioni di dollari, battendo altri marchi celebri tipo Kylie Cosmetics di Kylie Jenner, KKW Beauty di Kim Kardashian West e Honest Co. di Jessica Alba.

Un percorso da business woman che le ha inevitabilmente cambiato carriera, vita, conto in banca. Poi è arrivata una linea moda che non ha avuto lo stesso successo, e una di lingerie che invece è ancora qui tra noi e bella in salute, Savage X Fenty. È uscita da qualche giorno una collezione per San Valentino, nel caso servissero idee regalo.

Non male per quella che qualcuno, ormai tanti anni fa, additava come possibile meteora dopo il successo di Pon de Replay o di Umbrella. La domanda sorge spontanea: c’è da stupirsi che non abbia più voglia o tempo per fare musica?

«Dico sempre che la musica è ciò che cattura l’attenzione, ma Dio aveva altri piani per me», ha dichiarato qualche mese fa facendo scattare il panico tra i fan, poco dopo aver assicurato però di «non aver appeso al chiodo il microfono. Sto ricominciando, non voglio cestinare le canzoni che ho registrato, voglio solo riascoltarle con orecchie nuove, con la mia nuova prospettiva e poi vedere cosa devo lasciare indietro e capire di cosa sono ancora innamorata». Con calma, Riri, ognuno ha i suoi tempi. Ed è molto bello poterseli prendere, nel 2025, in un’industria musicale dominata da dodicenni col telefono.

Rihanna ha cominciato quando le cose erano diverse, sì, ma se è ancora così presente nelle classifiche, oltre alle tantissime hit, è anche grazie al suo brand, stavolta personale. Il suo nome è diventato infatti sinonimo di empowerment e di accettazione. Ha ignorato o risposto a tono ai tantissimi commenti riguardanti il suo peso, è stata la prima donna a esibirsi col pancione durante l’halftime show del Super Bowl, e grazie alla sua spavalderia è diventata un simbolo per una generazione di cantanti e non solo (Bitch Better Have My Money mantra di tutte le persone che vantano crediti sparsi in giro). Tutto questo senza dimenticare le 14 canzoni al numero uno della classifica americana, le collaborazioni di successo, nove Grammy Awards eccetera eccetera.

È lecito quindi domandarsi quanto una donna con questi numeri abbia voglia di ributtarsi in un mercato come quello attuale, cambiato profondamente negli anni in cui ha pensato ad altro, in cui è diventata madre due volte e in cui sarebbe decisamente più a rischio rispetto a prima. Quando è uscito il suo ultimo disco, Anti, le cose cominciavano ad andare in questa direzione, ma il mercato dello streaming era agli albori. Quanta voglia dovrebbe avere una donna intorno ai 40, che ha già venduto milioni di dischi e che ora fa l’imprenditrice, di rimettersi a gareggiare con le nuove leve e con le canzoni da 1:30? Certo, lei ha raggiunto un altro status, ma nella sua (abbastanza) lunga assenza ci ha anche fatto vedere che mollare quando sei al massimo del successo è una mossa molto intelligente. Parleremo sempre di Rihanna: torna? Oddio forse no, magari quest’anno è quello buono, chi lo sa.

Se ne parlerà allo stesso modo quando e se le canzoni saranno effettivamente tra noi? Forse lo scopriremo nel 2025. O molto probabilmente no.

Iscriviti