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Tekashi 6ix9ine condannato a due anni

Il rapper uscirà di prigione nella seconda metà del 2020 e sarà in libertà vigilata per cinque anni. “Merita una riduzione di pena”, ha detto il giudice nel pronunciare la sentenza

Foto: Michael Campanella / Redferns

Daniel Hernandez, noto come Tekashi 6ix9ine, è stato condannato a due anni di carcere più cinque anni di libertà vigilata nell’ambito del processo per le accuse di racket, nonostante abbia collaborato con l’ufficio del procuratore degli Stati Uniti nella causa contro la gang Nine Trey Gangsta Bloods.

Hernandez ha trascorso gli ultimi 13 mesi in prigione, ma il giudice Paul A. Engelmayer ha stabilito che le accuse erano troppo gravi perché la sentenza potesse essere considerata scontata. Il periodo di 13 mesi di reclusione conta come parte della nuova condanna a due anni. Nel pronunciare la sentenza, il giudice Engelmayer ha raccontato delle minacce di Hernandez contro altri rapper. Ha anche respinto le affermazioni di Hernandez secondo cui partecipava passivamente ai Nine Trey Gangsta Bloods, dicendo invece che il rapper e la gang hanno beneficiato in egual misura della loro relazione.

L’udienza di condanna è stata caratterizzata dalle parole di una delle presunte vittime di Hernandez, chiamata solo LL. La donna ha sostenuto che, a causa di Hernandez, è stata colpita da un proiettile vagante nel piede e ha chiesto le scuse da parte del rapper, che si è effettivamente scusato con LL e ha espresso rimorso per le sue azioni. Hernandez ha poi raccontato di alcuni incontri con giovani fan che, a suo dire, lo hanno aiutato a comprendere le sue responsabilità in quanto celebrità. Ha menzionato in particolare che l’incontro con un bambino di 5 anni di nome Franklin, che stava morendo di cancro, lo ha aiutato a capire che rappresenta un motivo di speranza per tanti giovani.

Hernandez è stato arrestato nel 2018 insieme ad altri presunti membri dei Nine Trey Gangsta Bloods. È stato accusato di nove reati fra cui detenzione di armi, tentato omicidio e affiliazione alla gang. Si è inizialmente dichiarato innocente, ma in gennaio si è detto colpevole. All’incirca in quel periodo è emerso che Hernandez aveva deciso di collaborare con il governo; in seguito si è saputo che ha iniziato a lavorare con l’accusa il giorno dopo l’arresto.

Hernandez è stato un testimone chiave per l’accusa nei processi a carico di Anthony Ellison e Aljermiah Mack, entrambi condannati. Nonostante la collaborazione con la giustizia e la dichiarazione di colpevolezza, Hernandez doveva affrontare una possibile condanna a 37 anni di carcere. La sua testimonianza gli ha comunque fatto ottenere la cosiddetta lettera 51k in cui gli accusatori raccomandano di applicare una riduzione di pena. Hernandez ha anche inviato una lettera al giudice Engelmayer, esprimendo rimorso per le sue azioni e per l’affiliazione ai Nine Trey Gangsta Bloods.

Hernandez è salito velocemente alla ribalta come Tekashi 6ix9ine. S’è fatto un nome, al picco del cosiddetto SoundCliud rap, grazie all’aspetto appariscente e alle provocazioni. Dopo essere diventato noto grazie alla musica ha cercato un’affiliazione con i Nine Trey, in parte per costruire un personaggio online più tosto. Le cose gli sono sfuggite di mano, così racconta, e l’affiliazione alla gang l’ha portato a compiere furti e rapimenti e, infine, all’arresto e alle accuse federali.

In attesa della sentenza, Tekashi 6ix9ine ha firmato un contratto con la sua vecchia etichetta 10K Projects. La casa discografica l’ha messo sotto contratto per due album, uno in lingua inglese e l’altro in spagnolo. Non è chiaro in quale misura i dischi saranno composti da materiale registrato in passato o nuovo.

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