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‘The Dawn FM Experience’ è il purgatorio pop di The Weeknd

Abel Tesfaye è sempre più costruttore di mondi. Il suo enigmatico special disponibile su Prime Video è un viaggio verso la luce alla ricerca di sé e, perché no, un antipasto dei concerti che farà in estate

Quante altre popstar si dedicano alla costruzione dell’immaginario dei propri album con la cura che ci mette The Weeknd? È dai tempi in cui, ancora sconosciuto, pubblicava mixtape che Abel Tesfaye crea mondi lavorando sulla musica e sull’aspetto visivo d’ogni sua pubblicazione. Col tempo e con l’incremento dei budget, ha espanso le sue idee oltre la copertina e la grafica fino ad arrivare a The Dawn FM Experience, disponibile su Prime Video, il picco del talento di The Weeknd nel creare universi.

Nello speciale la versione invecchiata di Tesfaye vaga finché arriva in una specie di sala d’attesa che è per metà rave e per metà purgatorio. Lì si trova il produttore Oneohtrix Point Never. Perso, così come persa è ogni inibizione nella stanza, The Weeknd comincia a cantare i pezzi di Dawn FM un po’ confuso e un po’ rassegnato alla situazione in cui è finito. Arrivano figure velate e poi una woman in red che gli gira attorno mentre lui interpreta Is There Someone Else?. È un’amante respinta? O è una metafora? È la personificazione del rimorso che il personaggio di Abel deve elaborare prima di trovare la pace? Nessuno lo sa. Potete passare giorni e giorni a spulciare intricate teorie su Reddit a proposito della trama. The Weeknd è così, non fa nulla per essere trasparente.

Dawn FM è un concept album sul fatto che sta tutto nella nostra testa, anche l’incapacità di fare cose. È il viaggio del personaggio interpretato da Tesfaye attraverso il purgatorio, per poi arrivare all’accettazione di sé. A un certo punto nello special The Weeknd arriva a una luce bianca accecante che sembra formare una scala, prima di trasformarsi nella luce di un club, perché è chiaro che il personaggio deve sistemare le cose in una disco prima di andare avanti. Verso la fine, mentre The Weeknd lascia questo Club Limbo, si sente la voce di Jim Carrey: «Il paradiso è per chi lascia alle spalle il senso di colpa». I ballerini giacciono immobili sulla pista, dopo essersi abbandonati alla luce come avevano fatto con la musica.

Il punto di forza dello special sono le interpretazioni vocali live di The Weeknd e del resto ai fan preme capire come suonerà dal vivo Dawn FM. E il modo con cui Abel gioca con l’interpretazione, così come le piccole variazioni di produzione di Oneohtrix Point Never, fanno sì che lo speciale sia una valida alternativa all’ascolto del disco disponibile in streaming.

Come molti progetti usciti dopo marzo 2020, Dawn FM riflette la sensazione di claustrofobia tipica di questi anni. Sembra nato per essere cantato dal vivo, vuole essere ascoltato in una sala piena di gente, in una dimensione lontana dalla quotidianità. Lo special è anche la dimostrazione che Abel è pronto per ripartire in tour. Impossibilitato a portare sul palco After Hours, combinerà i due progetti nella tournée che ha chiamato After Hours til Dawn e che porterà negli stadi americani.

Lo special ci fa immaginare come saranno quei concerti. The Weeknd non ha mai badato a spese quando si tratta di costruire scenografie, non ha mai avuto paura di fare le cose in grande. Durante gli show di Starboy, nel 2017, un’astronave veniva giù dall’alto prima dell’apparizione del cantante sul palco. Per il set del 2018 al Coachella aveva commissionato una statua afrofuturista alta nove metri col suo viso. Quest’estate gli stadi d’America si trasformeranno nei suoi club, nella sua sala d’attesa per l’aldilà, luci stroboscopiche e tonalità blu per mostrare il mondo che Abel ha costruito.

The Dawn FM Experience non va guardato per scoprire qualcosa in più sulla trasformazione di The Weeknd in un uomo anziano o sulla storia raccontata in Dawn FM. Come altri oggetti pop interessanti di questi tempi, mira a creare un’atmosfera e a rafforzare gli aspetti visivi già associati all’album.

Per molti fan va bene così. Dawn FM è un disco euforico, un album pieno di storie e sintetizzatori che non chiede molto a chi lo ascolta. E lascia tutto in sospeso in un finale aperto: quando Jim Carrey ci ricorda che «The Weeknd è forte e suona tutta la settimana» ci sta in realtà suggerendo che la storia non è ancora finita. Forse c’è ancora qualcosa che Abel vuole raccontare. Oppure dobbiamo fare come il suo personaggio: tocca a noi risolvere il mistero.

Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.

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