A chi dice qualcosa il nome Valentina Giovagnini? Quelli che abitualmente guardano il Festival se la ricordano sicuro. Era il 2002, per Sanremo totalmente un’altra vita. Quell’anno vinsero i Matia Bazar, nei giovani invece trionfava una sedicenne Anna Tatangelo con Doppiamente fragili. Il 2002, però, è anche l’anno di Valentina e della sua Il passo silenzioso della neve. Un brano che in molti si ricordano ancora, con quell’arrangiamento un po’ folk e le cornamuse. Si classificò secondo, proprio dopo quello di Anna. Valentina salì sul palco del Festival un po’ spettinata, bellissima, e nel ritornello apriva le braccia mentre cantava «Le tue mani mai/ il tuo corpo mai/ la tua mente mai più». Se vi abbiamo acceso una lampadina bene, altrimenti ascoltate il ritornello e poi tornate. Lo trovate qui sotto:
Fu un bell’anno per la musicista di Pozzo della Chiana (Arezzo). Dopo il Festival uscì il suo primo disco, Creatura Nuda, che riscosse un buon successo di vendite. Seguì un altro singolo, Senza origine, in gara al Festivalbar. Poi le cose non andarono nella maniera sperata. Valentina cercò di tornare al Festival più volte, senza mai riuscirci. Nel 2003, nel 2004, nel 2005 e nel 2008. Niente da fare. Continuò a esibirsi dal vivo ma la grande occasione, chiamiamola così, non torno più. Poi, il 2009, la tragedia: Valentina perse la vita in un incidente stradale a soli 29 anni.
Da lì la sua famiglia non ha mai smesso di ricordarla. Negli anni sono stati pubblicati un disco postumo e altre registrazioni inedite. Nel suo paese è andato in scena per più di 10 anni il Premio Valentina Giovagnini e la scuola dove insegnava ora porta il suo nome. Proprio lì insegna ora la sorella Benedetta, che contattiamo per farci raccontare di questa nuova operazione, la pubblicazione del triplo CD La mia natura, contenente i due primi album e un EP postumo con inediti e altre canzoni trovate negli archivi della sorella.
«I primi album erano usciti tantissimi anni fa, non si trovavano più, tanti fan ci chiedevano di averli nuovamente, anche in streaming. Avevamo questa idea da un sacco di tempo, quest’anno ho preso in mano la situazione e mi son detta, “ci devo riuscire”. Quindi abbiamo pubblicato tutto in digitale ma anche in fisico, con l’aggiunta di questo nuovo EP che contiene due cover di Bjork, una riedizione del brano Non Dimenticare Mai e un brano che abbiamo trovato a casa, scovando tra le registrazioni. Era su una musicassetta. L’abbiamo tirato fuori e messo a posto. Si chiama Fotosintesi».
Un’operazione che i fan di Valentina aspettavano da un po’ e che ha debuttato alla numero venti della classifica FIMI degli album fisici. «C’è stata una risposta positiva», ci dice Benedetta, che racconta che gli affezionati della prima ora non se ne sono mai andati. «Il primo anno andò bene, poi Valentina ha ricevuto un sacco di porte in faccia e le cose sono cambiate, ma ci sono ancora tanti fedelissimi sempre pronti a sostenere la sua musica. Anche quando abbiamo fatto il Premio a lei dedicato veniva sempre un sacco di gente da tutta Italia».
Tra i fan illustri di Valentina anche Tiziano Ferro, che in un’intervista su Vanity Fair la ricorda così: «Valentina è stata una scintilla di bellezza in un periodo della mia vita in cui stavo scoprendo chi ero. L’ho conosciuta a un Festivalbar e siamo diventati subito amici. C’è stata una connessione soprannaturale con lei. Ricordo la serata all’Arena di Taormina, stavo provando ed ero molto emozionato. Mentre sono sul palco, un po’ teso, sento due mani che mi coprono gli occhi da dietro. Mi giro ed era lei, con quel sorriso stupendo. Ci sentivamo spesso, le avevo anche mandato una canzone. C’era qualcosa di speciale in Valentina. Devo confessare una cosa che non ho mai raccontato. Lei è stata un’infatuazione molto forte. Non posso dire che fossi ricambiato perché lei non ha mai proferito parola, ma per me è stata uno degli ultimi innamoramenti nei confronti di una ragazza. Avevo perso la testa. Era dolce e giocosa. Ci siamo capiti subito e tenuti per mano. La sua scomparsa mi ha distrutto. Mi manca tanto, non riesco ancora a cancellare il suo numero dal cellulare». E negli anni Valentina è stata ricordata anche da Laura Pausini.
«Credo che Valentina abbia lasciato il segno», continua Benedetta. «La sua musica è ancora attuale. Quei pezzi avevano una personalità vocale, nell’arrangiamento, era stato fatto un lavoro di ricerca del suono. Lei poi aveva questa voce cristallina, diversa dalle voci vibrate che andavano all’epoca. Penso che quell’anno, a Sanremo, abbia dimostrato di essere avanti rispetto alla musica pop italiana che si sentiva».
Un’occasione che però non si è più ripetuta. «L’anno dopo il ‘suo’ Sanremo ci riprovò con il brano L’amore non ha fine, e fu Pippo Baudo a cercare personalmente il tenore che doveva affiancarla. Sembrava dentro, invece no. Poi l’anno condotto da Bonolis ci provò con Inimmaginabile, e si presentò sul palco con la cornamusa. Piacque molto, ma anche lì non se ne fece niente.
E poi altre volte, ma nulla» ci racconta Benedetta, che da allora , insieme ai genitori e al fratello Giacomo ha fatto di tutto per mantenere vivo il ricordo. Poche settimane prima della pubblicazione di questo articolo c’è stato un concerto in suo onore. «Abbiamo bisogno di continuare a fare qualcosa», dice Benedetta, che ora sogna di «portare una serata in suo omaggio in giro per l’Italia».
Nell’ultimo evento, organizzato nel loro paese natale, «è stata la prima volta che ho cantato alcuni dei suoi pezzi perché non avevo mai avuto il coraggio. Avevo l’ansia da un mese prima, sono serate molto impegnative per me. Quando eravamo più giovani io e lei cantavamo sempre insieme, Vale mi diceva che mi avrebbe portata in tour con lei se ce ne fosse stata l’occasione, a fare la corista. Ero così felice, siamo sempre state molto unite». Ed è per questo che Benedetta ha scelto di registrare un duetto postumo con la sorella, su un brano che si chiama Non dimenticare mai: «Se senti le parole ti vengono i brividi, sembra che ci stiamo parlando ora. Ho proposto questa cosa a Vincenzo (Incenzo, produttore e autore insieme a Davide Pinelli di molti brani di Valentina, ndr), che ha subito accettato. Era un desiderio che avevo io e che aveva anche lei, quindi è un regalo che mi sono fatta ma che sento di aver fatto pure a lei». Come dice la canzone, per «non dimenticare mai».