Ormai lo sapete, ha fatto il giro del web: l’influencer e modella Stella Manente l’ha fatta grossa prendendosela col Pride di Milano. Motivo? Non sarebbe riuscita a prendere il treno per andare a un appuntamento di lavoro importantissimo. Come lei stessa spiega nelle stories di Instagram, nei suoi video di scuse, dopo aver pestato il mega merdone arcobaleno. Un video di scuse che è (quasi) più agghiacciante di quello contro il Pride in cui si domanda dov’è Hitler, prendendosela con i partecipanti alla manifestazione, definendoli “madda di gente ignorante”. Le stories dello scandalo sono state, poi, sapientemente cancellate. Ma ormai la frittata era fatta.
La cosa divertente (si fa per dire) di tutta la vicenda è che, per scusarsi, la Manente ammette di non sapere cos’è il Gay Pride! Cioè, fatemi capire: una influencer, che foraggia la sua reputazione a suon di hashtag, lavora nella moda e vive connessa per gran parte della sua giornata non sa cos’è il Gay Pride? Nel 2019? Ha del fantascientifico.
Nelle stories in cui chiede perdono, poi, afferma, parole testuali «semplicemente non sapevo dell’esistenza di questo Gay Pride, mi sono trovata in mezzo alla folla con 40 gradi. Ho sparlato perché stavo perdendo un treno e non riuscivo ad arrivare in stazione perché era tutto bloccato. […] Vi dimostrerò un fatto molto divertente, perché una mia amica mi ha scritto “Andiamo a questo evento” e io risposi a lei: “Di cosa si tratta?”. Perché io davvero non sapevo dell’esistenza di questa cosa. Per cui, per me, ieri erano solo un ammasso di persone che mi impedivano di camminare». Segue video in questione in cui si sente il vocale tra lei e la sua amica. Non mi sento di infierire. E quindi lascio a voi i commenti. La marcia per i diritti lgbt definita “evento” come un red carpet qualsiasi o la presentazione di una nuova boutique in centro.
Anche se la Manente dice di essere «senza parole», in realtà senza parole siamo rimasti noi: una ragazza figlia del suo tempo, che dovrebbe essere un esempio, ha dato un pessimo messaggio, dimostrando di essere persona poco informata su quello che accade nel mondo. Sarà veramente così? O è solo una toppa venuta male? Il dubbio è lecito visto che l’influencer ha messo in ballo Hitler, non uno a caso. Hitler. Uno che metteva i gay nei campi di concentramento con un triangolo rosa bene in vista. Questo farebbe pensare che lei sapesse (eccome!) cos’è il Gay Pride. Le lascio, a ogni modo, il beneficio del dubbio e voglio credere nella sua buona fede.
Un consiglio, però, mi permetto di darglielo (a lei e a tutte le influencer): rendetevi conto del ruolo e della responsabilità che avete. In generale, oggi come oggi, se avessi un’azienda ci penserei dieci volte prima di far promuovere i miei prodotti a una persona che, con un post sbagliato, mi potrebbe portare a un decremento di immagine. Quello dell’influencer è un lavoro e, visto che non si tratta di un giochino, servono cultura e preparazione. Il rischio, senza le basi per una professione, è essere totalmente unfashionable.