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Abbiamo appena fatto il primo passo per far pagare le tasse alle multinazionali

Germania, Francia, Italia e Spagna hanno firmato una lettera aperta in cui si fanno pressioni perché si raggiunga un accordo su un tema spinoso: quello di una tassazione unica globale sui profitti delle multinazionali

PHILIPPE LOPEZ/AFP via Getty Image

La fine della “pacchia” fiscale per le grandi multinazionali – che finora sono riuscite a pagare il minimo possibile di tasse sui loro profitti sfruttando le diverse leggi dei vari Paesi in materia di tassazione – portebbe stare per finire. Le quattro maggiori economie europee, infatti, si sono unite in uno sforzo comune per fare pressione e ottenere un’aliquota fiscale comune, valida ovunque, sui profitti delle multinazionali. 

Il primo frutto di questi sforzi è una lettera aperta comune inviata al Guardian dai ministri delle Finanze di Germania, Francia, Italia e Spagna, in cui si dice che l’economia mondiale si trova in un momento critico e che è il momento di combattere l’elusione fiscale delle multinazionali in modo tale da permettere ai governi di raccogliere le risorse necessarie alla ripresa dopo la pandemia di Covid-19. “Per più di quattro anni Francia, Germania, Italia e Spagna hanno lavorato insieme per creare un sistema fiscale internazionale adatto al ventunesimo secolo. È una storia che ha tante svolte e vicoli ciechi. Ora è il momento di raggiungere un accordo”, afferma la lettera aperta.

La lettera arriva alla vigilia del summit dei ministri delle Finanze del G7, previso per oggi a Londra. Ottenere un accordo in questa sede sarebbe un grosso passo avanti perché potrebbe spianare al strada a un futuro accordo più vasto comprendente anche Paesi come Cina, India e Brasile nel corso del G20 previsto per il mese prossimo a Venezia. Secondo gli autori della lettera aperta, questo è l’obiettivo, ed è il primo passo per ricreare un consenso internazionale sui problemi principali del nostro pianeta.

Dei quattro ministri firmatari, tre (Germania, Francia e Italia) sono membri del G7. A loro starà convincere in quella sede i ministri delle Finanza degli altri quattro Paesi membri – Regno Unito, Stati Uniti, Canada e Giappone. Il quarto firmatario, la ministra delle Finanze spagnola Nadia Calviño, ha firmato la lettera per mostrare l’unità di intenti del blocco europeo sul tema.

Convincere gli altri ministri delle Finanze e trovare una posizione comune sul tema non sarà un’impresa facile. Come riporta sempre il Guardian, il Regno Unito è molto riluttante a sostenere la proposta presentata dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden di un’aliquota minima globale sui guadagni delle imprese – ovvero proprio la misura al centro della discussione – del 15%. Il secondo punto del piano di Biden riguarda la possibilità dei Paesi di tassare le aziende in base a dove queste fanno profitti e non in base a dove hanno la sede fiscale.

Nonostante questo, però, anche il Regno Unito ha ben chiara la necessità di un sistema globale di tassazione delle imprese. “Vogliamo che le aziende paghino il giusto ammontare di tasse nel posto giusto, e spero che raggiungeremo un buon accordo con i nostri partner. Sono determinato a lavorare insieme per risolvere la sfida economica principale al mondo e sono ottimista che questo fine settimana porterà a risultati concreti”, ha detto Rishi Sunak, il Cancelliere dello scacchiere britannico, dopo aver parlato con la Segretaria del tesoro statunitense Janet Yellen.

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