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Come gli Swifties si stanno mobilitando per far eleggere Kamala Harris

Dietro il movimento che, da un semplice tweet, si sta organizzando per battere Trump. E che potrebbe essere determinante alle elezioni di novembre. Abbiamo parlato con chi l’ha inventato, chiedendo anche: in che “era” è Kamala?

Foto: Montinique Monroe/Getty Images; Jeff Kravitz/TAS23/Getty Images

Il futuro dell’America è giovane, pieno di speranza e soprattutto rapido. Il giorno in cui il presidente Joe Biden si è ritirato dalla corsa alle Presidenziali del 2024 e ha appoggiato la vicepresidente Kamala Harris, Emerald Medrano, una studentessa universitaria di 22 anni del Texas, è corsa su Twitter e ha postato: “Sento che noi Swifties statunitensi dovremmo organizzarci in massa e aiutare a fare campagna per Kamala Harris e convincere la gente a portare il culo alle urne a novembre 😭”.

E ha aggiunto: “Se non vogliamo che la democrazia finisca, dobbiamo davvero muoverci e spingere i Democratici”. La risposta è stata immediata. Medrano ha ricevuto una marea di reaction e messaggi, mentre i compagni Swifties di tutto il mondo si galvanizzavano intorno alla lotta per proteggere l’assistenza sanitaria, i diritti delle donne, quelli LGBTQ+ e il clima.

Meno di quattro ore dopo è nato Swifties for Kamala. Il movimento, ispirato dal tweet di Medrano e reso fattivo da una comunità di 300 volontari su Discord, ha presto dichiarato la propria missione: aiutare Harris ad essere eletta come il 47esimo Presidente degli Stati Uniti. Attualmente il gruppo conta più di 165mila follower sulle sue piattaforme di social media, di cui 82mila solo su TikTok, e un Substack appena lanciato ribattezzato “Paint the Town Blue”.

Su Linktree, gli Swifties sono indirizzati a una pagina per la registrazione degli elettori e ad ActBlue, dove si possono fare donazioni per la campagna di Harris. Mentre migliaia di persone hanno chiesto di unirsi al server Discord, le iscrizioni sono state messe in pausa mentre il server “si rinnova” per accogliere l’ondata di Swifties in arrivo, desiderosi di unirsi alla causa.

Medrano dice che la campagna di Harris ha “fatto decollare” il movimento, e vede la vicepresidente come un’apripista che ha spalancato le porte ad altre comunità emarginate. “Questo tipo di mentalità in una persona è davvero stimolante, è un candidato che voglio sostenere. Il cambiamento è quando si apre una porta e la si lascia aperta”, afferma Medrano, paragonando Harris all’impatto di Taylor Swift nell’industria musicale e al modo in cui “fa questo per le donne nel suo campo”.

La 14 volte vincitrice di un Grammy non ha ancora appoggiato il gruppo, ma ha pubblicamente sostenuto Biden e Harris nel 2020. “Il cambiamento di cui abbiamo più bisogno è eleggere un presidente che riconosca che le persone di colore meritano di sentirsi sicure e rappresentate, che le donne meritano il diritto di scegliere cosa succede al loro corpo e che la comunità LGBTQIA+ merita di essere riconosciuta e inclusa”, ha dichiarato la Swift a V Magazine. “Sotto la loro guida, credo che l’America abbia la possibilità di iniziare il processo di guarigione di cui ha disperatamente bisogno”. La cantante ha anche celebrato l’occasione preparando dei biscotti blu Biden-Harris.

La coalizione stessa fa eco al fandom che circonda la star globale e ne abbraccia l’entusiasmo, il senso di comunità affiatata e la propensione al karma positivo. “Stiamo incorporando parti già esistenti della nostra fanbase per condividere risorse e creare iniziative di volontariato”, dice Irene Kim, cofondatrice del gruppo e direttrice senior delle comunicazioni. Dall’utilizzo dei braccialetti dell’amicizia nei futuri eventi all’inserimento di testi nei post sui social media, Kim dice: “Venite per la Swiftiness, ma resterete per la politica. Vogliamo che sia divertente, perché è importante mostrare che la politica e l’andare a votare non devono essere per forza spaventosi o noiosi. Per incoraggiare gli elettori che votano per la prima volta, stiamo dando la priorità all’educazione [al voto]”.

Il team di Harris è entusiasta di dare agli Swifties gli strumenti per mobilitare le comunità con cui hanno un legame unico, dice Kim, e ha incontrato la crescente coalizione su Zoom e Google Meet, comunicando anche via e-mail e aiutando il gruppo a facilitare e monitorare le iscrizioni.

Facendo un parallelo tra il movimento e l’Eras Tour, Kim afferma: “Nello stesso modo in cui ci organizziamo per la prevendita di un concerto, lo facciamo per [mostrare] come si può fare un database, o come si può andare a votare, o come si può aiutare altre persone ad assicurarsi che siano in grado di votare. … Se c’è una cosa che gli Swifties faranno, è creare qualcosa di grande e divertente”.

Medrano aggiunge: “L’impronta Swiftie è che faremo sempre il passo più lungo della gamba, ma sempre luccicando, quell’energia divertente, familiare, amorevole”.

Su Discord, i canali di Swifties for Kamala sono una rete complessa di spazi colorati e spensierati e di spazi diretti e orientati all’azione. Quando mi ha mostrato un’anteprima del nuovo layout della comunità virtuale, Kim ha rivelato una serie vertiginosa di canali aperti e privati organizzati per piattaforme di social media, pianificazione della leadership, comitati, Eras Tours e altri eventi live. Tra la formidabile lista di comitati esistenti, che consistono in iniziative autogestite, c’è un canale per i sognatori DACA, per le informazioni sugli Stati e per la ricerca sul Project 2025 (una piattaforma di estrema destra che sostiene Trump, ndt), dove i volontari forniscono le informazioni più “digeribili” da condividere. Kim afferma che una parte importante degli sforzi del gruppo è quella di educare e combattere la disinformazione, notando che, nella prima newsletter del loro Substack, una priorità è stata quella di mostrare le affiliazioni di Trump con la proposta politica del Project 2025 di 887 pagine della Heritage Foundation (che l’ex presidente ha negato con veemenza e ridicolmente).

I co-fondatori attribuiscono l’enorme successo del movimento alla diversità del fandom degli Swifties. “Per quanto tutti pensino che siamo tutti – a seconda dei giorni – ragazzini di 12 anni o gattare senza figli, alla fine copriamo letteralmente ogni fascia d’età, ogni possibile demografia”, dice Kim.

Indicando i vari canali, spiega: “C’è qualcuno che propone una grande idea per un’iniziativa, poi c’è un avvocato che interviene per aiutare a gestire l’aspetto legale, e poi c’è qualcuno con un background di grafica. E poi ci sono tante persone meravigliose che lavorano sui social media per dire: ‘Ok, ecco come faremo a lanciare questa iniziativa’”.

Quando chiedo quale sia l’“era” che meglio riflette la missione di Swifties for Kamala, Medrano e Kim riflettono sulla domanda per un attimo.

Alla fine, Medrano risponde: “Siamo nell’era di Lovers. Stiamo lottando per i nostri diritti. You Need to Calm Down, Miss Americana... E stiamo andando avanti con l’intero spettro arcobaleno degli Swifties: la nostra diversità, tutto ciò che ci sta a cuore e la voglia di andare in battaglia. Dietro le quinte ci sentiamo un po’ Tortured Poets, stiamo un po’ perdendo la testa, ma lo dico in senso buono, perché stiamo riflettendo su come gli Swifties possono navigare nel mondo”.

Kim è d’accordo: “Lovers è un riferimento particolarmente accurato, perché penso che ci sia una corrente sotterranea, un po’ di ansia… ma anche tanta speranza, e penso che la speranza sia ciò che ci guida. Ci appoggiamo al sentimento di chi dice: ‘Andrà tutto bene, e noi ce la metteremo tutta, continueremo ad andare avanti'”.

Riflettendo sul caos organizzato che si crea per guidare un movimento globale, Medrano sorride e dice: “Ho 22 anni. Vivo davvero quel senso di: ‘Siamo felici, liberi, confusi e soli allo stesso tempo’. Ed è magico. Taylor aveva ragione. Avere 22 anni è davvero qualcosa di unico”.

Da Rolling Stone US

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