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Doveva succedere: Gesù Cristo ha ottenuto la spunta blu su Twitter

Può contare su 800mila seguaci. Nella bio si descrive come “falegname, guaritore e Dio” e si localizza in Israele: grazie, Elon Musk

Non è un periodo facile per Elon Musk, soprattutto da quando ha preso in mano le redini di Twitter. Da un lato i problemi con i profili fake e i bot, che ne hanno diminuito il valore (ma ormai l’offerta era formalizzata ed è stato costretto all’acquisto). Dall’altro il piano di risanamento e rinnovamento della piattaforma che sembra basato su lacrime e sangue con migliaia di licenziamenti annunciati e persino il rischio bancarotta all’orizzonte se continuasse a scarseggiare liquidità. Ma ora per l’uomo più ricco del mondo c’è un’altra grana da risolvere e, se vogliamo, rischia persino di essere più grave degli aspetti occupazionali o economici. Riguarda le critiche relative all’account di Jesus Christ, che è chiaramente un falso, che ha ottenuto la doppia spunta blu. Una procedura introdotta da Musk, la prima della sua nuova gestione, secondo la quale dopo avere pagato 8 dollari è possibile essere certificati come profilo autentico. E naturalmente non sono mancate le proteste da parte delle comunità cattoliche in tutto il mondo.

A farsene portavoce, padre Thomas Reese, gesuita e opinionista tra i più noti in America, che ha lanciato un appello: «Penso che dovrebbero cancellare questo account». Gesù Cristo su Twitter, aperto nel 2006, può contare su 800mila seguaci e nella bio si descrive come “falegname, guaritore e Dio” e si localizza in Israele. E finché era uno dei tanti profili chiaramente fasulli che circolavano sulla piattaforma, nessuno si era mai sognato di sollevare la questione. Ma da quando gli è stata data la patente di “autentico” con la spunta blu si è sollevata una ondata di critiche da parte di migliaia di fedeli che potrebbero smettere di cinguettare sul social di Musk. Tanto che anche la Cnn ha descritto il caos che ha creato questa certificazione: «Perché circola l’ipotesi che io sia un fake?» ha twittato, alimentando le ironie sul fatto che Gesù non parlasse in inglese, ma in aramaico.

Ma la confusione è generale su Twitter, visto che non è possibile capire se l’account certificato lo è soltanto perché ha pagato 8 dollari, oppure perché veramente ha passato il vaglio di una verifica. In questo modo, insomma, pagando una cifra tutto sommato esigua, qualsiasi profilo (anche fake come quello di Gesù Cristo) può essere certificato, con buona pace della ricerca di maggiore reputazione da parte dei contenuti social. Poco tempo fa Elon Musk era stato ricevuto da Papa Francesco in Vaticano, accompagnato dai figli, ma è davvero improbabile che abbia condiviso la scelta di certificare l’account fake di Jesus Christ con il Santo Padre. Fun fact: la foto profilo richiama il celebre “Buddy Christ” l’icona religiosa parodia creata dal regista Kevin Smith e apparsa per la prima volta nel film Dogma del 1999.

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