È morto all’età di 84 anni Gianni Minà, celebre giornalista, scrittore e conduttore televisivo.
Nato a Torino il 17 maggio del 1938, diede inizio alla sua corriera occupandosi soprattutto di sport: entrò nella redazione di Tuttosport nel 1959, un anno dopo seguì come inviato le Olimpiadi di Roma per la Rai.
Nel 1965, dopo aver preso calco al rotocalco televisivo di genere sportivo Sprint, diretto da Maurizio Barendson, ha cominciato a innovare la televisione italiana realizzando reportage e documentari che hanno stravolto le liturgie del piccolo schermo, come Tv7, AZ, Odeon, Tutto quanto fa spettacolo e Gulliver.
Nel corso della sua lunga carriera, Minà ha intervistato personalità del calibro di Maradona, Fidel Castro, Muhammad Ali, Robert De Niro e Sergio Leone.
La sensibilità e lo sguardo critico con cui questo giornalista straordinario ha saputo avvicinare il pubblico italiano a mondi reputati distanti è sintetizzato al meglio da Latinoamerica e tutti i sud del mondo, la rivista che Minà contribuì a fondare nel 1981 e che, negli anni, ha ospitato sulle sue pagine capisaldi della letteratura e dell’impegno civile in America latina, come Luis Sepúlveda, Eduardo Galeano, Paco Ignacio Taibo II, Frei Betto, Rigoberta Menchù, Adolfo Pérez Esquivel, e anche scrittori e saggisti nord americani ed europei come Noam Chomsky, Manuel Vázquez Montalbán, Giulio Girardi, Alex Zanotelli, Ettore Masina, Pino Cacucci e Gennaro Carotenuto.
Mancherà moltissimo.