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È morto Giorgio Napolitano

Presidente della Repubblica per due mandati, ex comunista, servì come Capo dello Stato dal 2006 al 2015. Aveva 98 anni

© Carlos Folgoso / Massimo Sestini via Getty

È morto Giorgio Napolitano: l’ex presidente della Repubblica era ricoverato da mesi in una clinica privata romana.

Primo presidente della Repubblica a essere eletto per un secondo mandato (accadde nel 2013, quando fu eletto al sesto scrutinio dopo che un ampio schieramento parlamentare chiese una rielezione; lo stesso destino sarebbe toccato, 7 anni dopo, a Sergio Mattarella), Napolitano nacque a Napoli il 29 giugno del 1925.

Frequentò le scuole superiori a Padova e, successivamente, studiò giurisprudenza presso l’Università Federico II di Napoli. Inizialmente i suoi interessi erano orientati al teatro, alla letteratura e al cinema: pubblicò articoli di critica cinematografica e teatrale sul periodico IX maggio del Gruppo universitario fascista di Napoli, del quale facevano parte molti giovani già antifascisti o filocomunisti, e dopo la Liberazione avviò una collaborazione sempre più stretta con gli intellettuali comunisti.

Nel 1945 aderì al Partito comunista italiano (PCI), di cui più tardi divenne funzionario e poi dirigente fino alla costituzione del Partito democratico della sinistra (PDS) nel 1991, cui rimase iscritto in seguito. Segretario della federazione di Caserta del PCI per sei anni (dal 1951 al 1957), nel 1953 fu eletto per la prima volta alla Camera dei deputati, alla quale fu sempre riconfermato fino alle elezioni del 1996 – salvo che nel 1963 quando non si presentò candidato perché segretario della federazione di Napoli.

Fu eletto Capo dello Stato nel 2006: in linea con le scelte del suo predecessore, Carlo Azeglio Ciampi, cercò sin dall’inizio del suo mandato valorizzare l’identità politica dell’Italia, attribuendole un ruolo attivo e costruttivo nello scenario europeo. Negli anni precedenti, tra il 1999 e il 2004, fu presidente della Commissione affari costituzionali nel Parlamento europeo.

Come capo dello Stato ha conferito l’incarico a cinque presidenti del Consiglio dei ministri: Romano Prodi (2006-2008), Silvio Berlusconi (2008-2011), Mario Monti (2011-2013), Enrico Letta (2013-2014) e Matteo Renzi (2014-2016); cinque giudici della Corte costituzionale (Paolo Grossi nel 2009, Marta Cartabia nel 2011, Giuliano Amato nel 2013 e, infine, Daria de Pretis e Nicolò Zanon nel 2014); cinque senatori a vita (lo stesso Mario Monti il 9 novembre 2011, Renzo Piano, Carlo Rubbia, Elena Cattaneo e Claudio Abbado il 30 agosto 2013).

In un editoriale del 2 dicembre 2011, il New York Times attribuì a Napolitano il soprannome di “Re Giorgio”, con un chiaro riferimento a re Giorgio VI del Regno Unito, per la sua «maestosa» difesa delle istituzioni democratiche italiane anche al di là delle strette prerogative presidenziali e per il ruolo da lui svolto nel passaggio dal governo di Silvio Berlusconi a quello di Mario Monti. Aveva compiuto 98 anni lo scorso 29 giugno.

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