Siamo nell’era della suscettibilità, del sempiterno dibattito sulla cancel culture (esiste? Non esiste? Se non esiste, perché se ne parla così tanto? E via discorrendo) e della massima attenzione alle parole, che devono essere sempre e comunque pesate e dosatissime per evitare di offendere qualche tipo di sensibilità.
Nelle ultime ore, soprattutto in Italia, Greta Thunberg è finita sotto la lente del tribunale d’inquisizione dei social. L’accusa è di body shaming, la frase sottoposta all’attenzione della giuria dei pigiatasti con tanto, troppo tempo libero è “Small dick energy”, un’espressione utilizzata dall’attivista per rispondere all’ormai celebre provocazione di Andrew Tate (ne è nato uno scontro dai risvolti filmici, che abbiamo raccontato qui).
yes, please do enlighten me. email me at smalldickenergy@getalife.com https://t.co/V8geeVvEvg
— Greta Thunberg (@GretaThunberg) December 28, 2022
Dopo il tweet della discordia, Thunberg – lo ripetiamo, soprattutto nel contesto nostrano – è stata accusata di aver stigmatizzato l’ex fighter tirando in ballo le dimensioni del suo pene. Su Twitter peraltro molti si sono spesi addirittura per far notare che questo pene, ovviamente, Greta Thunberg non l’ha mai visto, e quindi perché prenderlo in giro per le dimensioni? Già qui la diatriba potrebbe essere chiusa. E invece no, la miscellanea velenosa di turbo–indignazione e benpensaggio ha avuto la meglio. Di nuovo.
Il problema è che l’espressione impiegata da Thunberg non c’entra nulla con le dimensioni del pene. Per scoprirlo, bastava una ricerca di pochi secondi su Google: come riporta l’Urban Dictionary, si tratta di un’espressione gergale che potremmo tradurre in italiano con “sfigato” e che è spesso associata a persone che cercano di mascherare la propria mancanza di autostima con comportamenti eccessivamente maschili o machisti, un invito a portare altrove il proprio fragile ego. Anche l’espressione che designa il suo contrario, “Big dick energy”, non è da intendere in senso letterale: significa essere sicuri di se stessi senza arroganza, in maniera genuina.
In definitiva: no, Greta Thunberg non ha fatto body shaming – e anche per oggi ce l’abbiamo piccolissimo, il cervello.