Joseph Aloisius Ratzinger, 265esimo Papa della Chiesa cattolica con il nome di Benedetto XVI, è morto questa mattina: aveva 95 anni. «È deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano. Non appena possibile seguiranno ulteriori informazioni», ha comunicato poco fa il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni. Dalla mattina di lunedì 2 gennaio 2023, il corpo del Papa Emerito sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli.
Mercoledì era stato lo stesso Pontefice Francesco ad annunciare il peggioramento delle condizioni di salute di Ratzinger, chiedendo «una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa». Le condizioni si erano aggravate già nei giorni precedenti al Natale, quando aveva iniziato ad accusare in particolare «problemi respiratori».
Nato il 16 aprile 1927 a Marktl, un comune della Baviera, figlio di un commissario di gendarmeria e di una cuoca, nel 1943, quando aveva 16 anni, venne assegnato al programma Luftwaffenhelfer (personale di supporto alla Luftwaffe), insieme a molti suoi compagni di classe. Con la disfatta tedesca e l’arrivo degli americani nella cittadina, Ratzinger fu identificato come soldato e fu recluso per alcune settimane in un campo degli Alleati vicino a Ulma, come prigioniero di guerra. Venne rilasciato il 19 giugno 1945. La famiglia Ratzinger si riunì a Traunstein quando anche il fratello Georg, prigioniero in Italia, fece ritorno.
Il piccolo Joseph espresse il desiderio di diventare prete e il 29 giugno 1951 venne ordinato sacerdote insieme con il fratello maggiore Georg. La sua straordinaria preparazione teologica lo mise subito in risalto e fu in veste di perito che partecipò al Concilio Ecumenico Vaticano II.
Ratzinger fu eletto papa durante il secondo giorno del conclave del 2005, al quarto scrutinio, nel pomeriggio del 19 aprile 2005. Scelse come nome pontificale “Benedetto XVI”. Il suo pontificato è stato caratterizzato dall’aver messo in luce le tematiche del Concilio Vaticano II e dalla pubblicazione di dossier delicatissimi, che diedero spazio a posizioni fino ad allora poco considerate. Ha compiuto importanti passi nelle relazioni ecumeniche come ad esempio con gli anglicani, ma anche nel rapporto con le altre religioni; ha avviato una stagione di cambiamenti nella Curia, e ha aperto nuove strade alla liturgia e dialogo con i Lefebvriani. È indicato, spessissimo, come l’ispiratore della dottrina di Papa Giovanni Paolo II.