Il bilancio delle vittime dei massacri compiuti da Hamas nei kibbutz – le comunità ebraiche egalitarie presenti in Israele – di Be’eri e Kfar Azza, vicino a Gaza, si aggrava: secondo quanto riportato dai media israeliani, le persone morte durante l’offensiva dei miliziani palestinesi sarebbero almeno 200.
Il generale israeliano Itai Veruv ha parlato a questo proposito di un «massacro». «Abbiamo visto bambini, madri e padri nascondersi nelle proprie camere da letto e venire uccisi dai terroristi». Veruv ha anche fatto riferimento ad alcune decapitazioni: «Non ho mai visto niente del genere, e presto servizio da 40 anni». A partire dal mattino di sabato 70 aggressori, armati di kalashnikov, granate a razzo e bombe a mano, hanno preso d’assalto il villaggio di Be’eri, ha detto all’agenzia stampa Reuters un soldato riservista.
Avidor Schwartzman, uno dei sopravvissuti all’attacco di Kfar Azza, ha raccontato di essersi nascosto con la moglie e la figlia di un anno in una stanza del suo alloggio per più di 20 ore, prima di essere salvato dai soldati israeliani.
Nicole Zedeck, reporter del canale israeliano i24News, ha riportato dettagli scabrosi: alcuni soldati israeliani le hanno detto di aver visto «bambini con le teste mozzate» e «famiglie intere uccise nei propri letti».
i24NEWS Correspondent @Nicole_Zedek reports from Kibbutz Kfar Aza, a quarter-mile from the Gaza border, and recounts the atrocities that were committed in the small community which remains an active scene as soldiers clear booby traps and recover the bodies of dozens of victims pic.twitter.com/J4ZfWZQYHp
— i24NEWS English (@i24NEWS_EN) October 10, 2023
Altre persone sono state rapite da Hamas, come si vede da alcuni video: si sospetta che tra loro ci sia l’attivista pacifista israelo-canadese Vivian Silver, che ha 74 anni, vive a Be’eri e per anni ha lavorato a iniziative per la mediazione e la pace.