Immaginate i due tech moghul per definizione, Elon Musk e Mark Zuckerberg, impegnati in un combattimento nel Colosseo, un po’ come Bruce Lee e Chuck Norris nell’iconico finale de L’urlo di Chen terrorizza anche l’Occidente. Uno scenario straniante e grottesco, improbabile anche per il romanziere più raffinato e fantasioso.
Poi, però, qualcuno comincia a ricostruire la catena degli eventi e si rende conto che, in effetti, qualche motivo per immaginare botte da orbi tra il patron di Tesla e quello di Meta ci sarebbe pure: la settimana scorsa, con un post su Twitter, l’imprenditore di origine sudafricana aveva lanciato un’altra delle sue boutade scrivendo che sarebbe stato «disponibile a lottare in una gabbia» contro il fondatore di Facebook. Insomma: in un futuro non troppo lontano, la possibilità di vederli impegnati in un incontro è più di una chimera.
La location più facile da immaginare, però, non era certo l’Anfiteatro Flavio, ma l’ottagono di Las Vegas. Eppure, nella notte, alcuni giornali americani hanno deciso di stupirci, dando notizia di questo improbabile scontro tra i due novelli gladiatori della Silicon Valley tra le mura del Colosseo.
Secondo alcune fonti della stampa americana, a cominciare da TMZ, «un portavoce del ministro della Cultura» avrebbe «contattato Zuckerberg qualche giorno fa per mettere in scena quello che potrebbe essere il più grande combattimento nella storia del mondo nell’arena più leggendaria della storia», per l’appunto il Colosseo. Le stesse fonti (anonime) di TMZ raccontano che qualcuno vicino a Zuckerberg avrebbe trasmesso il messaggio anche a Dana White, attuale presidente della Ultimate Fighting Championship (UFC).
Come se non bastasse, Musk (e quando mai) ha pure rafforzato la suggestione pubblicando un tweet con un riferimento al Colosseo.
Need to work on my endurancehttps://t.co/jjh7uxfwC6
— Elon Musk (@elonmusk) June 30, 2023
Il risultato è prevedibile: per qualche ora, i quotidiani italiani hanno provato a sondare questa pista e a restituire l’idea che il sogno fosse possibile. E invece no: Sangiuliano ha pensato bene di rovinarci la festa.
Il Ministero della Cultura, infatti, ha chiarito l’accaduto in una nota, spiegando che «Non c’è stato alcun contatto formale da parte del ministero, né tantomeno alcun atto scritto, anche se la notizia appare gustosa è infondata. Il Colosseo viene concesso, non da oggi, per eventi a pagamento di alto profilo quasi sempre a scopo benefico. Ogni richiesta viene valutata attentamente dalla direzione del Parco archeologico e non compete all’organo politico».
Il Ministero, però, non ha chiuso del tutto le porte a questa possibilità: l’utopistico “tech moghul derby” un domani potrebbe pure pure esserci, ma con una conditio sine qua non da soddisfare: riporre guantoni e dentiere nell’armadio. «Se Zuckerberg e Musk volessero esibirsi nel Colosseo», continua la nota, «dovrebbero fare una sfida non violenta. Magari una sorta di certamen, un duello a colpi di versi in latino. E dovrebbero assicurare un congruo contributo economico da devolvere alla tutela del patrimonio storico italiano e magari una quota all’Emilia Romagna».