Eccoci. Anche se manca l’annuncio ufficiale (arriverà domenica 3 marzo con lei ospite da Fazio? O prima, seguendo una qualche strategia di gestione della crisi sui social?), e anche se si tratta, dicono alcuni, solo di un arrivederci, siamo al giorno uno del dopo-Ferragnez. Chiara Ferragni e Fedez non stanno più insieme, domenica lui ha lasciato il celebre – sui social, dove celebre è ogni aspetto della loro vita – attico a Citylife, e un po’ per il gusto sempreverde di mettere l’occhio nel buco della serratura e perché fanno discutere e “vendere copie” (ammesso che sia ancora possibile), stamattina i giornali sono pieni di retroscena con i motivi, più o meno ipotetici, della rottura.
Per ora, la trama più accreditata è quella per cui tutto abbia cominciato a sfasciarsi dopo il bacio tra Fedez e Rosa Chemical al Festival di Sanremo del 2023, che Ferragni – co-conduttrice, e in base a quanto avrebbe poi raccontato nella serie dedicata (Black Mirror ci sei?) aveva chiesto al marito di compiere il proverbiale passo indietro, almeno per quella sera – non ha perdonato. Poi, a margine, c’è che lei ora ha sentito «un noto divorzista», e «non si aspettava» l’uscita di scena del marito.
Capite da voi che è un grande gioco di potere in cui anche gli opinionisti, a corte, recitano la propria parte per mettere il cappello su una storia da milioni (di euro, di follower), pur contraddicendosi. Per il Corriere della Sera, per esempio, il vero detonatore sarebbe stata l’ultima puntata di Muschio Selvaggio, il podcast di Fedez e Davide Marra dove sono stati ospiti i giornalisti Marco Travaglio e Daniele Capezzone. Tema: Chiara Ferragni. O meglio: Fedez che attacca Selvaggia Lucarelli (di cui Travaglio è direttore) per il suo modo con cui fa inchieste, specie quelle verso la moglie; Travaglio che la difende («Sei fissato con lei perché ha trasformato tua moglie in Wanna Marchi») e se lo mangia; Fedez che non ne esce bene, lei che lo accusa in privato di aver inscenato la ballotta per delle visualizzazioni e non per difenderla, e fine. La stessa Lucarelli, invece, stamattina sul Fatto Quotidiano tira in ballo il manager di lei, Fabio D’Amato: il fatto che Ferragni si sia fidata di lui, fino a ritrovarsi nel disastro del pandoro, avrebbe spinto il marito, già scettico, a separarsi.
Resta un tema, però, sepolto da tutti questi commenti, e che ieri sui social era ovunque. E cioè: a leggere in giro, migliaia di persone erano contente della fine del loro amore. Ma proprio sul piano personale: c’era chi gioiva nel sapere che Fedez e Chiara Ferragni, verosimilmente, stessero soffrendo. Ok, sui social l’odio è gratuito, è una moneta di scambio, gli haters si sentono impuniti e sorvoliamo pure sulla ferocia di certe considerazioni – di mezzo ci sono bambini che, per quanto privilegiati, avranno le loro scocciature nei prossimi anni. Ma al di là di questo, come siamo arrivati fino a questo punto?
Ovvio, prima di tutto c’è l’invidia: Fedez e Ferragni sono persone di successo, fino a poco tempo fa lo erano – o dicevano di esserlo – nel lavoro come nella vita privata, ricchi fuori e cotti l’uno dell’altra dentro; in un momento che per il resto del Paese reale è tutt’altro che facile, tanti avranno proiettato le loro frustrazioni lì, e vederli fallire, in qualche modo, è anche un modo per scaricare le proprie frustrazioni, o perlomeno per sentirsi in pace. Ma non meno soli, ed è questo il punto.
Un’altra coppia reale su cui nell’ultimo anno si è gossippato parecchio, per dire, sono Francesco Totti e Ilary Blasi. Anche lì ci si è scatenati oltre la soglia, eppure il loro divorzio è stato seguito e raccontato con morbosità, ovvio, ma pure con apprensione. Perché i due, a maggior ragione nei loro macro-difetti e in certe sceneggiate un po’ così, come quella degli orologi, sono – e lo sono sempre stati – due dei nostri. Fedez e Ferragni no, non sono due di noi.
E non è una questione di come fossero, in realtà, nel privato, di cui fino in fondo non sapremo mai. Ma di come abbiano orientato la narrazione di sé, raccontandosi in qualche modo diversi dagli altri. La serie in cui Blasi sfoga i suoi rancori? Ma quelli siamo noi quando veniamo lasciati, è chiaro. The Ferragnez? Non ci appartiene, è un gioco di borghesi che cercano di smontare l’immagine della famiglia del Mulino Bianco che loro stessi hanno costruito. Bellissimi e vincenti, sempre. Totti e Blasi, ecco, non hanno fatto niente per mostrarsi migliori di noi; Fedez e Ferragni, spesso, magari inconsapevolmente (?), sì. Quelli si scannano per un tradimento con, pare, due amanti più giovani; questi litigano forse per soldi, ospitate a Sanremo, operazioni di beneficienza che fanno acqua.
Mettiamoci pure una certa antipatia endemica, che ha fatto sì che venissero detestati a destra (Fedez più di lei era uno che cercava spesso lo scontro, la provocazione, a volte perfino la morale laica) e a sinistra-sinistra (comunque, non gli si è mai perdonato di essere ricchi), un’immagine quasi aliena – sono di un bello quasi etereo, poco umano, va da sé molto instagrammabile – e l’ossessione per tenere sotto controllo la narrazione di sé, ed ecco che il risultato è la distanza dal pubblico, qualsiasi esso sia. Anche chi gli vuole bene, e sono in tanti, li segue per regalarsi un sogno, un’illusione di bei vestiti, attici, amore più o meno sincero; mica per immedesimarcisi.
Paradossalmente, quanto successo negli ultimi mesi, dallo sfascio di reputazione ai guai economici (Fedez che si dichiara nullatenente e assegna tutto alla madre, il re è nudo!), fino al divorzio e alle prime, vere fughe di notizie nei loro confronti, potrebbe essere un toccasana: potrebbe mettere sangue sulla faccenda, renderli più umani e vicini al pubblico, insomma far sì che la gente smetta di amarli o odiarli e li percepisca, anzi, come persone normali. Ma questo implicherebbe prima di tutto che i due si lascassero andare, per una volta, alla corrente; e chissà.