L’incidente di Casa Palocco in cui ha perso la vita Manuel, un bambino di cinque anni, è diventato un terreno di scontro politico a tutti i livelli, da quello più infimo e informale dei social – con orde di giustizialisti da tastiera sempre pronti a rispolverare slogan da Stato di Polizia nei confronti dei TheBorderline, che prima di essere degli youtuber sono dei ventenni i cui destini saranno decisi dalle aule di giustizia – ai massimi sistemi del governo.
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha annunciato infatti che il disegno di legge sulla sicurezza stradare arriverà in Consiglio dei Ministri oggi. La bozza contiene 18 articoli che, tra l’altro, contemplano modifiche riguardo alla sicurezza dei passaggi a livello ferroviari e nuove multe per la sosta vietata e le zone a traffico limitato. Come pure una maggiore attenzione e tutela per i ciclisti (obbligo di distanza di 1 metro e mezzo sorpassando una bicicletta e “zona di attestamento ciclabile” ai semafori, cioè una linea di arresto più avanzata per le bici rispetto alle auto), l’obbligo di casco per chi va in monopoattino e la sensibilizzazione di temi riguardanti la sicurezza stradale a livello scolastico.
Nello specifico, viene predisposto il divieto assoluto di bere alcol prima di mettersi al volante e l’obbligo per gli ubriachi recidivi dell’alcolock, ovvero un congegno che rileva il tasso alcolemico del conducente e, se questo è troppo alto, inibisce l’accensione del veicolo.
Tra le novità che saranno introdotte, ha sottolineato il leader della Lega, spicca una nuova previsione per i neopatentati. Attualmente, il Codice della Strada (art.117) prevede che chi ha appena preso la patente non possa guidare auto di grossa cilindrata nell’anno successivo. La bozza del ddl invece aumenta questa forbice temporale: solo dopo tre anni dal conseguimento della licenza di guida sarà possibile guidare «autovetture (categoria M1) a motore termico, potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kW/t e/o comunque potenza massima pari o superiore a 70 kW». «Abbiamo anche previsto che i neopatentati per i primi tre anni non possano guidare auto di grande cilindrata, perché uno che ha la patente da un anno se gli metti in mano una Lamborghini, Porsche o altro non è cosa intelligente da fare. Dovrai aspettare», ha detto il ministro.
L’intenzione del leader del Carroccio è chiara: capitalizzare sull’ondata di indignazione e sdegno seguita all’incidente. Del resto, proporre rimedi soltanto tragedia avvenuta è uno dei marchi di fabbrica di questo governo: è già successo con i raver, calati nei panni di emergenza nazionale da affrontare con tanto di decretazione d’urgenza, in assenza di qualsiasi riscontro in termini di realtà.