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Terra piatta, rettiliani e laboratori segreti: ecco i complotti a cui gli italiani credono di più

Secondo un'indagine di SWG, il 15% degli italiani è composto da una coalizione di aperti contestatori di Galileo. Ma non finisce qui: il 17% sostiene che “l’Olocausto non è mai avvenuto” e, a detta del 18%, “alcune celebrità decedute sono ancora vive e si trovano nascoste in un’isola”. Buon divertimento!

Siamo reduci da un biennio grottesco, scandito da isolamento sociale, aumento del reciproco sospetto, fragilità e precarietà di ogni tipo (economica, psicologica, relazionale e chi più ne ha più ne metta). Inutile dire che ne siamo usciti più poveri, più disuniti, più sfiduciati e, con ogni probabilità, anche un po’ più sprovveduti di prima, incapaci di comprendere a pieno e “digerire” la grossa mole di informazioni – certificate e non – che ci inonda quotidianamente.

Subiamo passivamente un ciclo di notizie costellato di bufale, breaking news – nel migliore dei casi – tendenziose, fantasie di complotto e arditi dibattito costruiti sul nulla. La domanda sorge spontanea: qual è lo stato di salute dell’opinione pubblica italiana? È possibile quantificare la percentuale di popolazione definitivamente sprofondata nella Tana del Bianconiglio?

Un’indagine pubblicata oggi dall’Istituto di Ricerca SWG prova a fornire una risposta, scattando un’istantanea del livello di ingenuità della società italiana e della sua maturità nell’approccio alle notizie.  Come? Chiedendo il parere degli intervistati in relazione a una vasta gamma di teorie cospirazioniste.  Spoiler: non siamo messi benissimo.

Secondo le rilevazioni di SWG, il 15 per cento degli italiani è composto da una coalizione di aperti contestatori di Galileo: credono che la Terra sia piatta. Ma non finisce qui: il 17 per cento sostiene che “l’Olocausto non è mai avvenuto” e, a detta del 18 per cento, “alcune celebrità decedute sono ancora vive e si trovano nascoste in un’isola”. Sempre il 18 per cento crede che “i Rettiliani sono tra noi, hanno le sembianze di alcuni esponenti politici e governano il mondo”. Eppure, che ci crediate o no, queste non sono le percentuali più preoccupanti. Un esempio? Il 25 per cento degli italiani (più di un italiano su 5) è convinto che “i vaccini sono un metodo di controllo di massa attraverso il 5G”; il 29 per cento che “lo sbarco sulla Luna non è mai avvenuto e le foto sono state realizzate in un set cinematografico”; il 32 per cento che “l’attentato delle Torri Gemelle è stato organizzato dagli Stati Uniti”.

La questione vaccini merita un capitolo a parte, ma per comodità di analisi ci limitiamo a due statistiche: secondo il 36 per cento degli italiani, “il Covid-19 è stato creato dalla Cina come arma per distruggere l’occidente”, mentre il 42 ritiene che “il Covid-19 e altri virus sono stati creati in laboratorio per favorire le case farmaceutiche”.

E poi c’è la fede diffusa nel macrocomplotto, quello che compendia tutti quanti gli altri: a detta del 60 per cento degli intervistati, “un’élite di poteri forti controlla il mondo” (giochiamo di fantasia e proviamo a riprodurre l’immagine che balena nelle menti di questi fini pensatori: Soros, Warren Buffett, Joe Biden e Mario Monti seduti a un tavolo a decidere le triste sorti del genere umano tra microchip, scie chimiche, dischi volanti e chi più ne ha più ne metta).

Che dire: siamo un popolo di santi, poeti, navigatori e complottisti.

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