«Non lasciate che vi tolgano il vostro potere. Non lasciate che ci tolgano la democrazia. Questa amministrazione ha mostrato di essere pronta a distruggere la nostra democrazia pur di vincere. Quindi dobbiamo darci da fare», così Barack Obama durante la terza e penultima serata della convention del Partito Democratico. Secondo i commentatori è uno dei discorsi più cupi e preoccupati di tutta la carriera politica dell’ex presidente, che per la prima volta nella storia ha accusato esplicitamente il suo successore di poter mettere in discussione il processo democratico delle elezioni.
«Dovremmo aspettarci come minimo un presidente che prenda in custodia la Costituzione», ha detto Obama. «Non mi sarei mai aspettato che seguisse la mia politica o condividesse la mia visione, ma per il bene del Paese ho sperato che Donald Trump si interessasse al ruolo a cui era stato chiamato, che lo facesse seriamente e sentisse rispetto per la democrazia. Non è mai successo».
Obama ha accusato di Trump di aver gestito male l’epidemia – «170mila morti, milioni di posti di lavoro perduti, i nostri peggiori impulsi scatenati senza freni, la nostra reputazione compromessa» –, di essere incapace di trovare punti in comune tra le diverse parti politiche, e anche di aver usato «lo straordinario potere del suo ruolo» come se fosse in un reality show e «per aiutare solo se stesso e i suoi amici». Il discorso si è chiuso con un appello agli elettori: «Vi chiedo di credere nelle vostre possibilità, di accettare le vostre responsabilità di cittadini, per assicurarvi che le basi della nostra democrazia sopravvivano. Perché è questo che è in gioco adesso: la nostra democrazia».
.@JoeBiden made me a better president. I’m asking you to believe in his and Kamala’s ability to help make us a better country. More importantly, I’m asking you to believe in your own and to help them, in this election and beyond. https://t.co/YYEAFxx4nW
— Barack Obama (@BarackObama) August 20, 2020
Nel corso della terza serata della convention sono intervenuti anche Gabrielle Giffords – l’ex deputata dell’Arizona ferita nel 2011 da un colpo di pistola alla testa –, Hillary Clinton, Elizabeth Warren e infine la candidata alla vicepresidenza Kamala Harris, che ha chiuso l’evento.