I tuoi commenti sui social possono farti passare guai, specialmente se insulti Mattarella. Questo il messaggio mandato questa mattina dai carabinieri del Ros, che hanno eseguito perquisizioni in tutta Italia nei confronti di 11 persone responsabili di insulti, offese all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica su internet, come riporta l’agenzia stampa Adnkronos.
Già pochi mesi fa, a marzo, c’era stata un’operazione simile. In quell’occasione erano stati colpite 10 persone, provenienti dagli ambienti NoVax e dell’estremismo di destra, autori di insulti come “armiamoci e andiamo ad ammazzare quel figlio di troia”, “ti auguro di morire male”, “non vedo l’ora che ci sia il tuo funerale”. Nella maggior parte dei casi l’odio era stato stimolato dalle misure adottate dal governo per il contenimento della pandemia.
Tra le persone coinvolte nell’operazione di oggi, di età compresa tra i 44 e i 65 anni, ci sono impiegati e professionisti. Le perquisizioni hanno riguardato gli account social degli indagati e hanno permesso di ricostruire le frequentazioni di questi ultimi in ambienti di estrema destra – uno degli indagati, un professore universitario di 53 anni, era iscritto a VK, il Facebook russo, dove si teneva in contatto con gruppi e militanti di ispirazione suprematista e antisemita.
Si tratta insomma dell’ennesimo caso di qualcosa che molte persone non hanno ancora capito davvero: quello che facciamo online non resta online, ma ha anche conseguenze nella vita reale.