È già stato ribattezzato il “Beppe Grillo di Bulgaria”, anche se esteticamente somiglia più a Maurizio Crozza, mentre come business man nella tv fa affari come Silvio Berlusconi. Slavi Trifonov, 55 anni, è la vera sorpresa delle ultime elezioni. Nonostante il partito Gerb di centrodestra guidato da Boyko Borisov, primo ministro già tre volte, abbia ottenuto il 22,3% dei consensi, con un sorprendente 21,3% la lista “C’è un popolo come questo” sostenuta proprio dal popolare musicista e personaggio televisivo potrebbe ambire a governare. E sicuramente per formare un governo bisognerà farci i conti. Un po’ come accadde in Italia dopo l’exploit del M5s nel 2018. E così, in molti ora a livello internazionale si chiedono chi sia questo alieno proiettato dal mondo degli spettacoli alla politica (e come Grillo non è candidato direttamente) che potrebbe portare il suo partito a governare il Paese ma senza un chiaro programma, a parte le proposte sulla riforma elettorale e per l’elezione diretta delle alte cariche delle forze dell’ordine.
Trifonov nasce come cantante di musica pop-rock, ha sperimentato nell’hip-hop, facendo parte di diverse band tra le quali la Slavi’s Show, la Exiles, la Canaletto e la Ku-Ku Band pubblicando 22 album. Diplomato alla SMU Panayot Pipkov di Pleven con la viola come strumento, si è poi laureato all’Accademia Nazionale di Musica di Sofia. Ancor più nota è però la sua carriera televisiva. Fu uno dei primi produttori di programmi privati della televisione nazionale bulgara, la Bălgarska Nacionalna Televizija. È in quell’ambito che nacque anche la sua propensione per la comicità, con la prima gag che prendeva in giro gli stereotipi delle band heavy metal. Da quel momento in poi, si caratterizzerà per la graffiante satira politica. Ma Trifonov è anche direttore della società di produzione Seven-eight AD, per programmi principalmente su BTV e BTV Media Group come numerosi reality show, tra i quali Survivor BG, Music Idol 1 e Dancing Stars 2.
Con Grillo, oltre alle origini nel mondo degli spettacoli, condivide anche le provocazioni e gli attacchi al sistema. Prima di impegnarsi direttamente in politica aveva intentato diverse cause contro i giornali, vincendone diverse, per poi donare i risarcimenti in beneficenza. E da quando si è candidato le sue battaglie si sono rivolte contro la corruzione e i partiti tradizionali, arrivando a definire la Bulgaria un Paese in cui “la mafia ha uno Stato” e il leader Borisov è un campione di “corruzione e incompetenza”.
Gli analisti politici che ne hanno tracciato un profilo hanno trovato in Trifonov anche qualche differenza con il garante del M5s. Descritto come meno vulcanico dell’italiano, ma più enigmatico, si impone attraverso i media già grazie alla statura (due metri di altezza) e un abbigliamento eccentrico per un politico: giubbotto di pelle e orecchini da pirata. Ma quel che preoccupa di più è la quasi assenza di un programma strutturato. Tanto che, negli ultimi tempi, si è sottratto alle domande dei media comunicando solo attraverso il suo canale tv e, per questo, è stato soprannominato “sottomarino”. Un atteggiamento che lo accomuna ancora una volta ai grillini della prima ora che intervenivano soltanto sul blog di Grillo.
Come il comico genovese, poi, le stranezze non gli mancano. Ad aprile rimase in isolamento per giorni dicendo di accusare sintomi simili a quelli del Covid, ma poi non confermò mai di averlo avuto. Oppure, fece discutere quando propose di formare un governo con come premier la campionessa mondiale di scacchi Stefanova, appena eletta deputata. Per adesso, comunque, il suo obiettivo è stato raggiunto: i partiti di destra e sinistra sono rimasti spiazzati e dovranno trattare direttamente con lui, visto che è impossibile ignorare una forza che ha più del 20 per cento in Parlamento.
Dopo le elezioni e aver avuto conferma del risultato è tornato persino a parlare, dicendo che non avrebbe fatto accordi con nessuna delle forze politiche tradizionali e rendendo nota la rosa dei ministri che intende proporre. Un governo tecnico con tanti giovani esperti di ogni settore, che per la maggior parte si sono formati all’estero, oltre al nome del premier: Nikolay Vassilev, economista e ministro in due precedenti governi. In attesa di conoscere come andrà a finire, a noi italiani per le innumerevoli analogie, non può che sembrare di veder scorrere un film già visto.