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Come dovrebbe essere la fase 2 secondo gli scienziati

La task force ha consegnato la sua relazione al governo in vista del decreto: no alla riapertura di scuole, centri commerciali e locali, sì a quella progressiva di attività, negozi, ristoranti e bar, purché la capienza sia dimezzata

Come dovrebbe essere la fase 2 secondo gli scienziati

Foto: Alessio Coser/Getty Images

Sì alla riapertura dei negozi con “precauzioni per le possibili aggregazioni”, cautela per ristoranti e bar: i locali in cui si mangia e si beve potranno quindi riaprire da metà maggio ma con una capienza ridotta del 50 per cento. No categorico invece al ritorno a scuola dei ragazzi e a tutte le attività di aggregazione: si prolunga dunque il divieto per circoli ricreativi, teatri, cinema, discoteche e tutte le attività culturali e di svago.

Questo il parere del Comitato tecnico-scientifico contenuto nella relazione consegnata al governo in preparazione del decreto sulla fase 2 che entrerà in vigore il 4 maggio. Secondo la task-force Colao, dovrebbe esserci una “riapertura parziale/progressiva delle attività” a partire da maggio. Gli esperti raccomandano “il mantenimento dello smart working” in tutti i casi possibili. L’auspicio è che la fase 3, quella della riapertura totale delle attività, arrivi entro fine anno.

Nuovi lockdown dove riparte il contagio
La riapertura non sarà irreversibile: resta il rischio che si torni al blocco, in singole parti del Paese. Le Regioni dovranno monitorare quotidianamente i parametri sanitari chiave per garantire la situazione epidemiologica, l’adeguatezza degli ospedali (leggi numero di posti letto), la disponibilità dei dispositivi di protezione (mascherine e guanti). Se verrà meno uno solo di questi tre parametri ci sarà “il ripristino tempestivo del lockdown su specifiche aree, aziende o enti”.

Mascherine
Per gli scienziati “c’ è ancora incertezza sulla loro efficacia in termini assoluti”, ma l’utilizzo “è ampiamente consigliato per ridurre il rischio di trasmissione del virus, soprattutto quando non è possibile mantenere il distanziamento sociale che rimane la misura più adatta per raggiungere lo scopo”. Se le mascherine dovessero diventare obbligatorie, bisognerà renderle disponibili per tutti a un prezzo regolato.

Spostamenti
Verranno allentati i divieti, ma per muoversi sarà ancora necessaria l’ autocertificazione. Gli spostamenti tra Comuni della stessa regione saranno consentiti dal 4 maggio, mentre per ora non si potrà uscire dalla propria regione, se non per motivi urgenti e di lavoro.

Via libera alle attività a basso rischio
Le aziende del settore minerario, manufatturiero, edile (e servizi collegati) potranno ripartire subito dal 4 maggio, con turni scaglionati di entrata e uscita per chi non può svolgere le proprie mansioni in smart working. Negli uffici le postazioni dovranno essere distanziate e bisognerà misurarsi la febbre all’ingresso. Si parla di 2,8 milioni di lavoratori interessati, esclusi i dipendenti delle 125 mila aziende che hanno continuato ad operare perché parte della stessa filiera produttiva dei “servizi essenziali”. Per la commissione Colao alcune aziende potrebbero riaprire anche prima del 4 maggio, ovvero dal 27 aprile, “ma nel rispetto dei protocolli di sicurezza”.

Negozi
Secondo Colao e il suo team alcune attività commerciali al dettaglio, su spazi ampi e con le garanzie di protezione individuale e di distanziamento, potrebbero riaprire già dal 4 maggio. Ma resta probabile che i negozi rialzeranno le saracinesche più avanti (l’11 o il 18) perché ci sono ancora molte difficoltà su alcune tipologie, dall’abbigliamento alle scarpe. Tra gli ostacoli c’è la sanificazione degli abiti, per cui servono nuovi macchinari. Restano chiusi i centri commerciali e i mercati rionali.

Bar e ristoranti
Secondo gli scienziati i luoghi per mangiare e bere sono più a rischio rispetto ad altre attività e si deve prevedere un distanziamento più ampio – almeno due metri tra i tavoli: la capienza verrà quindi dimezzata per evitare ogni contatto. Il via libera dunque sembra improbabile prima dell’11 o del 18 maggio, asporto a parte. I locali dovranno seguire regole rigide per pulizia e sterilizzazione degli strumenti, oltre alle protezioni per personale e clienti.

Sport e passeggiate
Sarà possibile passeggiare anche non “in prossimità della propria abitazione” ma sempre rispettando la distanza.
Parchi, ville e giardini sono stati chiusi con ordinanze dei sindaci: decideranno i primi cittadini se e quando riaprire. Dal 4 maggio si potrà tornare a fare jogging e anche sport all’ aperto, a patto che si rispettino i due metri. I professionisti potranno tornare nei centri, ma sempre lavorando da soli oppure con un preparatore rispettando il distanziamento.

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