Wikipedia, la più grande enciclopedia online al mondo, solitamente non è una risorsa che associamo alle breaking news, ma la sua comunità di volontari ha ormai la capacità di coprire un evento di portata mondiale in modo sempre più rapido e preciso, anche se deve affrontare non poche sfide. Lo stiamo vedendo in modo chiaro con l’invasione russa dell’Ucraina, nonostante non sia la prima guerra seguita dal sito fondato da Jimmy Wales.
In questo caso Wikipedia si era già avvantaggiata il 23 febbraio quando un intervento militare russo in Ucraina sembrava ormai prossimo, dopo il riconoscimento da parte del presidente Vladimir Putin delle repubbliche separatiste del Donbass di Donetsk e Luhansk. Nel pomeriggio un utente aveva infatti creato un articolo sull’invasione da parte di Mosca, ma nelle successive ore la pagina era stata più volte rimossa e ripristinata mentre gli editor discutevano se ci fosse un consenso generale sull’evento.
Nella notte del 24 febbraio, pochi minuti dopo che i carri armati russi avevano varcato il confine ucraino a est in seguito all’annuncio di Putin, l’articolo in inglese 2022 Russian invasion of Ukraine è stato subito rimesso online. Nelle prime tre ore è stato aggiornato 178 volte, più o meno una al minuto, e da allora la pagina è stata modificata altre 5mila volte da più di 900 utenti diversi. Se all’inizio l’articolo comprendeva solo informazioni di background sulle tensioni russo-ucraine, la guerra del Donbass e l’invasione della Crimea ora l’articolo segue giornalmente i bombardamenti sulle città ucraine, il conteggio dei morti e gli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco.
Vista la delicatezza del tema non tutti sono però potuti intervenire per dare il loro contributo. Nella notte dell’invasione, un amministratore ha limitato le modifiche ai nuovi utenti per prevenire atti di vandalismo e un altro ha aumentato il livello di protezione consentendo l’editing solo ai volontari con 500 modifiche e un mese di servizio all’attivo. Il livello è chiamato “protezione confermata estesa” ed è identificato da un lucchetto blu e la lettera “E” in alto a destra. I nuovi editori possono così solo proporre modifiche nelle pagine di discussione, mentre chi causa problemi o non rispetta la neutralità viene bloccato.
Queste misure si scontrano in apparenza con l’idea di Wikipedia come l’enciclopedia che tutti possono modificare, ma la protezione aggiuntiva è pensata per ridurre il vandalismo e la disinformazione che il tema potrebbe attirare, a beneficio di tutti. «Viene spesso limitata la capacità di modificare le notizie recenti perché vogliamo evitare che gli utenti, anche in buona fede, inseriscano notizie non comprovate» afferma Luca Martinelli, volontario e socio di Wikimedia Italia.
Dopodiché, il lavoro su una voce come questa non cambia molto, ma naturalmente aumenta l’attenzione. «Raddoppia la delicatezza del processo editoriale e il tempo impiegato per controllare se Kharkiv è assediata oppure se un missile ha colpito dei civili a Kyiv», spiega Martinelli. In caso di dubbi o di informazioni non confermate in maniera indipendente il “manuale” del buon wikipediano prescrive di non aggiungere nulla. Comunque un banner in cima agli articoli di stretta attualità avverte i lettori ricordando che «le informazioni possono cambiare rapidamente con l’avanzare dell’evento e le notizie iniziali potrebbero essere inaffidabili».
Martinelli sottolinea che per qualsiasi voce enciclopedica, ma soprattutto nella scrittura di un articolo come quello sull’invasione dell’Ucraina, è fondamentale basarsi su fonti affidabili, usando un linguaggio comprensibile al grande pubblico e adottando il punto di vista neutrale a cui Wikipedia aspira da sempre.
Le informazioni per essere usate come fonti di una voce devono prima passare al vaglio di siti e testate giornalistiche. Nella logica di Wikipedia, una testimonianza diretta di un soldato al fronte diventa utilizzabile solo se verificata e riportata da un quotidiano. Tra i media non affidabili nelle linee guida di Wikipedia in inglese c’è la rete televisiva statale russa RT, che gli editor hanno concordato essere un megafono della propaganda del Cremlino e uno strumento di disinformazione.
«Per dare un’informazione generica e composta da tante voci, cerchiamo poi di combinare quante più fonti e testate possibili», continua Martinelli. Secondo Samuel Breslow, un editor esperto e giornalista che ha dedicato un thread all’argomento, uno degli elementi più complicati della copertura delle breaking news è poi scrivere articoli con il giusto livello di dettaglio pensando a chi li leggerà anche tra diversi anni.
Volunteer editors on #Wikipedia have been documenting the Russian invasion of #Ukraine as it unfolds. A look behind the scenes of breaking news editing: 🧵 pic.twitter.com/g0x75Bsdyl
— Samuel Breslow (@sdkb42) February 26, 2022
Come si comporta Wikipedia invece di fronte alla miriade di immagini e video provenienti dell’Ucraina che stanno inondando i social media in quella che è già stata definita la “guerra più documentata di sempre”? Anche se a noi sembrano essenziali per capire più da vicino cosa succede sul campo, per chi edita Wikipedia l’approccio è completamente ribaltato: i contenuti di prima mano non sono così affidabili da essere usati come fonti.
Anche le immagini tout court generalmente non sono utilizzate. Nel caso ucraino, insieme ad alcune mappe sono state inserite anche delle foto libere da copyright ma verificate grazie ai metadati e abbinate a un’immagine della stessa scena scattata da un professionista.
Grazie al lavoro dei volontari l’articolo sull’invasione russa in Ucraina ora può contare su 600 citazioni e solo la versione inglese è stata finora vista 14 milioni di volte, classificandosi al secondo posto tra le pagine più visitate a febbraio, con decine di articoli correlati. È stata la pagina in russo a sollevare però discussioni e problemi.
Nei primi momenti alcuni editor hanno dibattuto se il termine giusto da usare per titolare l’articolo fosse “invasione” oppure si dovesse privilegiare il punto di vista russo, che definisce il conflitto in corso una “operazione speciale” o di “peacekeeping”. In questi casi Martinelli spiega che «deve prevalere la soluzione di consenso», che non significa quello che pensa la maggioranza degli utenti ma l’accordo generale intorno a un argomento. Alla fine è stata scelta, ed è rimasta, la definizione di “invasione” anche nella versione russa perché largamente accettata dalla comunità internazionale e dai media.
Il primo marzo Roskomnadzor, l’agenzia che supervisiona le comunicazioni in Russia, ha però minacciato di bloccare Wikipedia nel paese proprio a causa dell’articolo. Con un avviso le autorità hanno contestato le cifre delle vittime militari russe le descrizioni delle uccisioni di civili e bambini ucraini. La Wikimedia Foundation ha risposto dicendo che non si tirerà indietro «di fronte agli sforzi per censurare e intimidire i membri del nostro movimento». Secondo la nota, inoltre, «negare alle persone l’accesso a informazioni affidabili, in un momento di crisi, può avere conseguenze che cambiano la vita».
Non si tratta della prima minaccia che Wikipedia riceve dalle autorità russe, ma questa arriva mentre il governo ha approvato una legge che criminalizza pesantemente la diffusione di notizie giudicate false e che ha già portato diversi media a lasciare il paese. «Si tratta di un attacco non solo ai giornalisti ma che impedisce anche ai volontari di fare modifiche libere», sostiene Martinelli. In attesa delle prossime mosse di Mosca, secondo il wikipediano gli editori probabilmente aggiungeranno altre fonti per rendere inattaccabile il proprio racconto dei fatti. Chi edita da Russia o Ucraina userà poi Vpn e browser protetti per preservare il proprio anonimato e continuare ad aggiornare la pagina nel bel mezzo di una guerra d’informazione forse senza precedenti. La situazione è però peggiorata questa mattina, quando la Direzione generale contro il crimine organizzato e la corruzione del ministero degli Interni della Bielorussia (GUBOPiK) ha arrestato Mark Bernstein, uno dei 50 autori autori più prolifici della versione russa di Wikipedia.