Le dirette di Conte sono ormai diventate la distrazione numero uno della quarantena nazionale, ma prima di ieri sera non erano che un normale appuntamento politico: il premier era sempre stato molto attento ai toni, al suo linguaggio simil-politichese e le aveva sempre usate esclusivamente per comunicare agli italiani cose importanti quali le ultimi decisioni per contenere l’epidemia. Ieri sera, complice la polemica sul MES e le accuse che gli sono piovute addosso dalle opposizioni, Conte ha smesso la sua facciata da “avvocato del popolo” super partes, non si è tenuto più e ha voluto “fare nomi e cognomi” prendendosela apertamente con Matteo Salvini e Giorgia Meloni.
“Il MES esiste dal 2012, non è stato istituito ieri, non è stato approvato o attivato la scorsa notte come falsamente è stato dichiarato – questa volta lo devo dire, devo fare nomi e cognomi – da Matteo Salvini e Giorgia Meloni”, ha detto Conte in quella che è già diventata una clip virale, chiudendo con “questo governo non lavora col favore delle tenebre, questo governo guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza” con tanto di ditino accusatore verso la telecamera.
Ovviamente le parole di Conte hanno suscitato subito un polverone. Sia da Mentana, che ha detto che se avesse saputo che il premier avrebbe usato la sua diretta per attaccare l’opposizione non l’avrebbe mandata in onda, sia ovviamente dai personaggi tirati in causa. Salvini ad esempio ha risposto a tono, dicendo che “USARE la tivù di Stato per dire falsità e fare un comizio contro Salvini e contro le opposizioni è roba da REGIME, roba da Unione Sovietica” (anche se la diretta di Conte in realtà non è andata in onda in tv, ma su Facebook).
Insomma, che dire: siamo alla fine del primo mese di quarantena, e a quanto pare è dura per tutti.