Da ieri le autorità americane stanno comunicando nuovi dettagli relativi a Salvador Ramos, l’autore della strage della scuola elementare Robb, in Texas, in cui hanno perso la vita 19 bambini e due insegnanti.
Nella conferenza stampa di ieri, il governatore texano Greg Abbott aveva fatto sapere che la fedina penale del ragazzo – un 18enne che frequenta le scuole superiori della Robb – era pulita: nessun precedente penale alle spalle, nessun disturbo mentale diagnosticato. Secondo quanto rilevato nelle ultime ore, quindi, la volontà di compiere il massacro sarebbe emersa soltanto negli ultimi giorni.
Importanti novità sono emerse anche dall’analisi delle recenti comunicazioni di Ramos, e in particolare dalla lettura di tre messaggi privati su Messenger in cui il ragazzo aveva anticipato le sue intenzioni – nel primo pianificava di uccidere sua nonna, nel secondo comunicava di averla uccisa e nel terzo anticipava la sua volontà di sparare all’interno della Robb. Come ha scritto il New York Times, sebbene l’identità del destinatario dei messaggi sia ancora ignota, un portavoce di Facebook ha comunicato che la società è disposta a collaborare attivamente con le autorità per un più celere esito delle indagini. Rilievi che smentiscono la versione dei fatti che Abbott aveva divulgato ieri: il governatore, infatti, aveva comunicato che, prima di salire in macchina per raggiungere la scuola, Ramos avrebbe pubblicato un post in cui ammetteva di aver sparato a sua nonna – in relazione a quest’ultimo aspetto, il direttore del Texas Department of Public Safety (DPS), Steve McCraw, ha fatto sapere che la nonna di Ramos è sopravvissuta all’aggressione ed è riuscita a raggiungere il telefono, denunciando il nipote alla polizia.
Inoltre, nella serata di ieri alcuni quotidiani americani hanno svelato un ulteriore retroscena: poco prima della sparatoria, Ramos stava scrivendo su Instagram a una ragazza, a cui avrebbe annunciato la sua decisione.
Prima di essere colpito dagli agenti, Ramos si è barricato in un’aula e ha iniziato a sparare ai bambini e a «chiunque si trovasse sulla sua strada, senza riguardo per la vita umana», ha detto il tenente Olivarez, che si è occupato di coordinare le indagini. Nel frattempo, il massacro di Uvalde sta riportando l’attenzione sul delicato tema della facilità d’accesso alle armi per i cittadini statunitensi: solo quest’anno, negli Stati Uniti, sono state 212 le sparatorie con più di 4 vittime. Appena 11 giorni fa, Peyton Gendron, coetaneo di Ramos, ha aperto il fuoco con un fucile d’assalto davanti a un supermercato di Buffalo, nello Stato di New York, uccidendo 10 persone (otto delle quali afroamericane) e ferendone tre.