Vivere nell’Italia del 2019 significa svegliarsi lunedì mattina, fare colazione e nel mentre pensare “chissà quale personaggio tirerà su un casino dimostrandosi fascista/razzista/nazista oggi?”. Nel primo lunedì di dicembre, è toccata a Emanuele Castrucci, professore di Filosofia del diritto e Filosofia politica all’Università di Siena, che sabato ha postato il tweet che vedete sopra. Esatto. Una foto di Hitler con un cane – il suo pastore tedesco Blondi – e una didascalia degna di un meme ispirazionale su Vin Diesel secondo cui il dittatore sarebbe stato dipinto come mostro dalla propaganda per aver sfidato le lobby che oggi governano il mondo.
Ovviamente il tweet ha scatenato un casino ma il professor Castrucci se l’è rivendicato fin da subito: sono i contestatori – ha aggiunto – a non capire che “in quel momento [Hitler] difendeva l’intera civiltà europea.”
A giudicare dal suo feed di Twitter quella di Castrucci non sembra essere una boutade ma un esempio della sua coerenza. Solo una decina di giorni fa si esprimeva così sui Protocolli dei savi di Sion – il falso documento anti-ebraico all’origine della bufala sugli ebrei che comandano il mondo: “quanto accade oggi nel mondo è la prova evidente che sono veri.”
Non è l’unico libro antisemita che Castrucci ha nella sua libreria: il prof dimostra di apprezzare anche L’ebreo internazionale di Harry Ford – altro libro molto apprezzato dal regime nazista.
Oltre a insegnare a Siena, Castrucci è anche un editorialista del Primato Nazionale, la rivista di CasaPound, che lo presenta come una firma “di caratura internazionale” e uno dei “massimi esperti mondiali del pensiero di Carl Schmitt.” Inoltre, come molti neofascisti e neonazisti italiani hanno fatto quando Facebook ha deciso di chiudere le loro pagine e i loro profili qualche mese fa, anche Castrucci ha un profilo su VK.
Di fronte alle segnalazioni degli utenti, il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati ha inizialmente difeso la libertà di opinione del suo professore, scrivendo che “Castrucci scrive a titolo personale e se ne assume la responsabilità. L’Università di Siena, come dimostrato in molteplici occasioni, è dichiaratamente antifascista e rifugge qualsiasi forma di revisionismo storico nei confronti del nazismo”. Più tardi, forse rendendosi conto che l’antifascismo non si fa a parole, ha annunciato di aver deciso di prendere provvedimenti.