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Coppie omogenitoriali: l’Europa condanna l’Italia

Il Parlamento Europeo ha approvato un emendamento che «invita il Governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione» di bloccare la registrazione delle adozioni di coppie omogenitoriali. Il motivo? Il divieto di trascrizione «porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli»

Foto di Stefano Montesi Corbis/Getty Images

Il divieto di trascrizione all’anagrafe dei figli delle coppie omogenitoriali, uno dei marchi di fabbrica di questi primi sei mesi di governo Meloni, ha trovato l’opposizione del Parlamento Europeo.

Oggi l’assemblea dei delegati dell’Unione ha infatti approvato un emendamento al testo della risoluzione sullo stato di diritto che «condanna le istruzioni date dal governo italiano alla municipalità di Milano di sospendere la registrazione delle adozioni delle coppie omogenitoriali». Il Parlamento Europeo, si legge ancora nell’emendamento, «ritiene che questa decisione porterà inevitabilmente alla discriminazione non solo delle coppie dello stesso sesso, ma anche e soprattutto dei loro figli; ritiene che tale azione costituisca una violazione diretta dei diritti dei minori, quali elencati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989; esprime preoccupazione per il fatto che tale decisione si iscrive in un più ampio attacco contro la comunità Lgbtqi+ in Italia; invita il Governo italiano a revocare immediatamente la sua decisione».

La modifica è stata presentato dal gruppo liberal-democratico di Renew europe, e ha ottenutoi il sostegno di Socialisti & Democratici, Verdi e Sinistra.

Ieri, durante una conferenza stampa tenuta a Bruxelles, il sindaco di Milano Beppe Sala aveva chiesto alle istituzioni europee di intervenire. «Sono qui davanti al Parlamento, a nome anche di altri sindaci delle principali città italiane, a chiedervi di discutere e trovare una soluzione per quanto riguarda le registrazioni e i diritti dei bambini e delle famiglie arcobaleno, nonché la parità matrimoniale», aveva dichiarato. Sala ha anche spiegato spiegato che «la legge in Italia è molto complessa: vieta le pratiche che consentono alle persone dello stesso sesso di diventare genitori. Come sapete noi abbiamo le unioni civili, ma non abbiamo la parità matrimoniale. E l’assistenza medica alla procreazione è garantita solo alle coppie eterosessuali. Mentre la maternità surrogata è vietata sia per le coppie eterosessuali, come per quelle omosessuali».

Anche la destra del Parlamento Europeo è divisa sul tema delle trascrizioni: le delegazioni che compongono il Partito Popolare Europeo – la famiglia politica cui fa capo anche Fratelli d’Italia – hanno espresso orientamenti differenti. Nel voto, passato per alzata di mano e con una maggioranza così solida da non richiedere conteggio elettronico, la delegazione di Meloni ha votato, com’era prevedibile, compattamente in difesa delle indicazioni di Piantedosi; altre delegazioni però, in particolare quelle dei Paesi nordici e quella portoghese, hanno espresso il loro apprezzamento per l’emendamento. Il loro apporto – secondo quanto riferisce l’Ansa – sarebbe stato anzi decisivo per l’approvazione della modifica, aggiungendosi al sostegno compatto di S&D, Verdi e Renew. La delegazione popolare tedesca, una delle più numerose all’Eurocamera, avrebbe lasciato invece libertà di voto ai suoi.

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