Dua Lipa è stata accusata di antisemitismo, dopo che si era spesa per la causa palestinese durante l’inasprimento dell’ultimo conflitto nella Striscia di Gaza ora fermo dopo un cessate il fuoco. La cantante, insieme alle modelle Gigi e Bella Hadid, campeggiava infatti a tutta pagina sull’edizione cartacea del New York Times di sabato in un’inserzione pagata dal World Values Network, un gruppo di lobbysti statunitensi che hanno come obiettivo principale quello di diffondere i valori ebraici nel mondo.
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— Matthew (@matthewduchesne) May 22, 2021
Naturalmente non si è fatta attendere la reazione della popstar, arrivata direttamente via Twitter. Prima di tutto ha negato con nettezza le accuse che le sono state rivolte definendole «false e terribili», contenute in una «campagna orribile piena di falsità e di evidenti distorsioni della realtà» e, ribadendo il suo impegno profuso finora, ha dichiarato che «questo è il prezzo che si paga per difendere i diritti umani dei palestinesi».
— DUA LIPA (@DUALIPA) May 22, 2021
L’attacco frontale del World Values Network nasce dalla partecipazione di Dua Lipa e delle sorelle Hadid (di origini palestinesi da parte di padre) a una manifestazione svoltasi a New York nei giorni scorsi per protestare contro i bombardamenti israeliani su Gaza, che hanno portato a centinaia di morti soprattutto tra la popolazione civile – tanto che Bella Hadid aveva parlato attraverso i suoi social di «pulizia etnica» del popolo palestinese.
Nello specifico, la pagina sul New York Times mostra delle grandi foto delle tre donne e sul fondo un testo critico del leader del World Values Network, il rabbino Shmuley Boteach, che le definisce «mega-influencer» che hanno «accusato Israele di pulizia etnica» e «diffamato lo stato ebraico» e, contestualmente, le interroga su quale sia la loro opinione verso Hamas, considerata una organizzazione terroristica. Sul sito dell’organizzazione, poi, le invettive sono ancora più dure, visto che sono tacciate di aver formato «un’empia trinità di bile antisemita che ha lo scopo di demonizzare il popolo ebraico».