Come riporta Repubblica, è morta a 96 anni Lidia Menapace – ex partigiana, senatrice con Rifondazione Comunista e figura centrale del movimento femminista e pacifista italiano. Era ricoverata da alcuni giorni all’ospedale di Bolzano per il COVID-19.
Nata a Novara nel 1924, Menapace era entrata giovanissima nella resistenza partigiana come staffetta. Nel dopoguerra aveva cominciato a fare politica nella Democrazia Cristiana, ma nel 1968 l’aveva lasciata per avvicinarsi al PCI e al nucleo fondatore de il manifesto. Nel 2006 era stata eletta al Senato con Rifondazione Comunista, dove si era occupata di guidare una Commissione parlamentare d’inchiesta sull’uso militare di uranio impoverito. Nel 2009 era stata candidata alle elezioni europee con Rifondazione, lista che non aveva passato la soglia di sbarramento. Negli ultimi anni si era avvicinata a Potere al Popolo, con cui si era candidata al Senato nel 2018 senza venire eletta.
Il Presidente nazionale ANPI, Gianfranco Pagliarulo:
"È un lutto per l'ANPI, è un lutto per il Paese. Ciao Lidia, partigiana della democrazia, della pace, dell'uguaglianza, dei diritti delle donne, cioè dell'umanità. Resterai nella coscienza e nell'impegno di tutte e tutti noi" pic.twitter.com/fGxluu6Wnt— A.N.P.I. Nazionale (@Anpinazionale) December 7, 2020
Nella sua carriera intellettuale Menapace si era dedicata alla lotta femminista e pacifista, oltre che al tenere viva la memoria della resistenza partigiana, che aveva raccontato nel suo libro Io, partigiana. “Se mi chiedete di raccontare la mia vita lunga oltre 90 anni, ci metterei un sacco di tempo e sarebbe un disastro per voi ascoltarmi”, diceva di se stessa.