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Gli arresti in Sicilia per i dati falsi su contagi e morti

L'assessore alla Sanità e una dirigente del dipartimento della Sanità della Regione Sicilia sono stati arrestati questa mattina: sono accusati di aver truccato di dati su contagi e morti che mandavano all'Istituto Superiore di Sanità per ottenere meno restrizioni per la regione

Kay Nietfeld/picture alliance via Getty Images

Questa mattina ci sono stati diversi arresti in seguito a un’inchiesta della Procura di Trapani sui dati falsi inviati negli ultimi mesi dalla Regione Sicilia all’Istituto Superiore di Sanità, con lo scopo di ottenere meno restrizioni per la regione facendo credere all’ISS che la situazione epidemiologica in Sicilia fosse meno grave di quello che era.

Le indagini sono partite studiando i dati comunicati dal DASEO (Dipartimento regionale per le attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico) della Regione Sicilia all’Istituto Superiore di Sanità – quei dati che servono all’ISS per classificare il “colore” della Regione in base al livello di rischio e quindi che portano a restrizioni più o meno importanti a spostamenti, attività commerciali e vita quotidiana. 

Tra gli arrestati ci sono Maria Letizia Di Liberti, dirigente del Dipartimento della Sanità siciliano, e Ruggero Razza Assessore alla Sanità della Regione Sicilia. I reati contestati sono “falso materiale ed ideologico in concorso” e gli arrestati sono accusati in particolare “di aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati riguardante la pandemia di Covid-19” modificando il numero dei positivi e dei tamponi prima di comunicarlo all’ISS “alterando di fatto la base dati su cui adottare i provvedimenti per il contenimento della diffusione del virus”. Gli episodi di questo tipo documentati sarebbero oltre 40 da novembre 2020 a oggi. 

Come riporta l’Huffington Post, ci sarebbero intercettazioni tra Razza e Di Liberti in cui il primo dice di “spalmare” il numero di decessi da comunicare all’ISS su vari giorni. “I deceduti glieli devo lasciare o glieli spalmo?”, chiede Di Liberti. “Ma sono veri?” risponde Razza. “Sì, solo che sono di tre giorni fa”, “Spalmiamoli un poco”.

Il presidente della Regione Sicilia Carmelo Musumeci, che è considerato estraneo ai fatti, è intervenuto questa mattina a Omnibus su La7 per commentare la vicenda, dicendosi sorpreso. “Abbiamo agito nella massima trasparenza, con rigore e fermezza; fino a due settimane fa abbiamo chiesto noi a Roma la zona rossa. Facciamo andare avanti le indagini: del resto gli avvisi di garanzie servono a questo, a fare chiarezza e poi ne trarremo le conclusioni”, ha detto. 

 

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