Il nuovo libro dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, Una terra promessa, è uscito ieri e nelle prime 24 ore ha già venduto quasi un milione di copie, diventando la più venduta autobiografia di un presidente della storia moderna. Ma a parte i dati di vendita, la cosa di cui più si è parlato nel primo giorno dell’uscita è un passo in cui Obama racconta che libri leggeva per rimorchiare all’università, a Los Angeles, a cavallo tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta.
Obama usava Marx e Foucault all'università per rimorchiare le ragazze. pic.twitter.com/h1AX7hJYcH
— Paolo Mossetti (@paolomossetti) November 18, 2020
In quel periodo, scrive Obama, leggeva Marx e Marcuse per rimorchiare le ragazze socialiste; Fanon e Gwendolyn Brooks per le studentesse di sociologia; Foucault e Woolf per le eteree bisessuali: “Ripensandoci, è imbarazzante riconoscere quanto la mia curiosità intellettuale in quei primi due anni di università andasse di pari passo agli interessi delle varie ragazze che cercavo di conoscere: Marx e Marcuse per avere qualcosa da dire alla socialista con le gambe lunghe che viveva nel mio dormitorio; Fanon e Gwendolyn Brooks per la studentessa di sociologia dalla pelle liscia che non mi degnava di uno sguardo; Foucault e Woolf per l’eterea bisessuale che si vestiva sempre di nero”.
Ma nello stesso passaggio Obama è costretto ad ammettere che quella strategia non aveva funzionato granché: “Come strategia per rimorchiare le ragazze, il mio pseudo-intellettualismo si sarebbe dimostrato praticamente inutile; mi ero ritrovato invischiato in una serie di profonde quanto caste amicizie”.