Fin dall’inizio dell’emergenza, si è visto che il coronavirus non sarebbe stato una livella per le disuguaglianze ma anzi le avrebbe accentuate. Ma a fronte di ciò, in Italia l’epidemia ha tirato fuori i lati migliori degli italiani. Lo mostra un nuovo report che analizza i dati relativi alle attività di donazione, filantropia e solidarietà che sono state attivate per contrastare il COVID-19.
Da una mappatura delle iniziative di solidarietà emerge che il coronavirus è stato “il più grande avvenimento solidale della storia recente Italiana”. Il valore totale delle donazioni mappate è di 657 milioni di euro – e la mappatura è ancora in corso.
Le iniziative attivate da aziende, fonazioni, enti non profit e cittadini sono 801: la stragrande maggioranza (470) rivolta ad aiutare gli ospedali, 170 in favore enti non profit, 131 in aiuto di cittadini o famiglie in difficoltà. La maggior parte di queste campagne prevede donazioni in denaro (368) o sotto forma di beni (163).
Solo le raccolte fondi ufficiali per gli ospedali – cioè quelle verificate e approvate dalle strutture – sono state 143 a favore di 90 strutture dal 13 marzo a oggi.
“Oggi non è rilevante soffermarci solo sull’ammontare del valore delle donazioni, peraltro ancora in corso, quanto sui segnali importanti sul modo in cui le persone si informano e cercano di orientarsi prima di effettuare le donazioni, su come agisce la filantropia e sui bisogni del sistema sanitario e sociale”, ha spiegato Giulia Frangione, amministratore unico di Italia non profit, che ha curato il report.
“In questo periodo di separazione forzata, la donazione è uno dei pochi atti che fa sentire i cittadini partecipi in uno sforzo comune, offrendogli la possibilità di sentirsi parte di una comunità che combatte per una causa che interessa davvero tutti”.