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Il ‘laboratorio segreto’ di Azovstal non era altro che l’immagine di un gioco da tavolo

L'illustrazione era stata presentata come lo schema di un 'bunker sotterraneo' della Nato, venendo rilanciata da trasmissioni come 'Controcorrente' e 'Piazza Pulita'

Foto dal sito www.kickstarter.com

Quando ci si appresta a raccontare avvenimenti epocali e di grossa portata, come ad esempio la guerra in Ucraina, la probabilità di sbagliare è altissima per chiunque, ma – drammaticamente – per i media e i talk show italiani un po’ di più.

Abbiamo tutti in mente la svista compiuta dal Tg2 lo scorso 24 febbraio, quando l’invasione russa dell’Ucraina era appena iniziata: in quell’occasione, un servizio del telegiornale di Rai 2 aveva messo in scena “una pioggia di missili” intenti ad abbattersi sull’Ucraina; Peccato che non fosse altro che uno spezzone del videogioco War Thunder.

Il 18 aprile è accaduto qualcosa di simile: un tweet ha diffuso l’immagine di un bunker sotterraneo dotato di un laboratorio di ricerca, un orto e un dormitorio, presentandolo come lo «schema dei rifugi sotterranei di Azovstal», spazi che sarebbero stati costruiti «per resistere a un attacco nucleare».

Da quel momento in poi, l’hashtag #BiolabsinUkraine ha iniziato a spopolare, assieme alla falsa notizia secondo cui, sotto l’acciaieria Azovstal di Mariupol, sarebbe ospitata una base segreta della Nato con alcuni biolaboratori. Ebbene, anche in questo caso si è trattato di un clamoroso abbaglio: come ha ricostruito brillantemente Facta, infatti, l’immagine è stata realizzata nel 2015 per illustrare il «mondo sotterraneo» di un gioco da tavolo chiamato Blackout, poi mai realizzato a causa del fallimento della campagna di crowdfunding che avrebbe dovuto raccogliere i fondi necessari per il lancio.

Negli scorsi giorni, l’immagine è stata diffusa da diverse trasmissioni, come ad esempio Controcorrente (Rete4) e Piazza Pulita (La7), che ha chiesto scusa pubblicamente sui suoi canali social: «Ieri sera siamo caduti anche noi nell’errore di mandare in onda questa grafica riferendola alle acciaierie Azovstal. Non è così. Chiediamo scusa ai nostri telespettatori. Grazie a chi ce l’ha segnalato!», ha scritto lo staff in un tweet.

Anche Porta a Porta, la trasmissione ammiraglia della principale emittente nazionale, ha trasmesso l’immagine la sera successiva, giovedì 21 aprile, attribuendola al Messaggero.

L’impressione è sempre la stessa: pur di rincorrere le esigenze dello share, si è disposti a inciampare e a perdere in autorevolezza e credibilità: per ora, l’informazione italiana non sembra in grado di superare una prova difficile come il resoconto della guerra in Ucraina.

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