Ieri 12 tra le più importanti squadre di calcio europee – Liverpool, Manchester City, Chelsea, Arsenal, Tottenham, Manchester United, Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Juventus, Inter e Milan – hanno annunciato il progetto di fondare una Super Lega, cioè un campionato di calcio riservato alle squadre più importanti, prestigiose e ricche, che dovrebbe sostituire la Champions League e portare ai partecipanti più soldi sotto forma di diritti tv. L’annuncio è stato subito criticato dall’UEFA e dalle federazioni calcistiche nazionali, oltre che da molti commentatori ed ex calciatori.
Si tratta infatti di uno sviluppo clamoroso nel mondo del calcio, di cui si parlava da tempo e che è stato accelerato dalla pandemia di coronavirus e dai gravi effetti economici che ha causato. Le due figure che hanno promosso il progetto sono Florentino Perez, presidente del Real Madrid, e Andrea Agnelli, presidente della Juventus, che si è dimesso questa domenica dalla presidenza dell’ECA, l’associazione dei club calcistici europei. Secondo il progetto, la Super Lega dovrebbe essere composta da 15 squadre, sempre presenti, e 5 squadre scelte di anno in anno tra le vincitrici dei campionati nazionali.
Il problema è che la UEFA e le federazioni nazionali sono fortemente contrarie al progetto: non solo chi parteciperà alla Super Lega sarà escluso da tutte le altre competizioni – sia quelle europee che i campionati nazionali – ma i giocatori delle squadre partecipanti saranno anche esclusi dal poter giocare in nazionale. Nella serata di ieri è diventato virale un video in cui Gary Neville, ex stella del Manchester United – uno dei club fondatori della Super Lega – si è detto “disgustato” dalla sua squadra per aver partecipato al progetto, che va contro i principi del calcio.
Gary Neville is the people's hero right now. Unreal piece of television about the European Super League. pic.twitter.com/ypdQbdQfs7
— Football Tweet (@Football__Tweet) April 18, 2021
L’opinione più diffusa, che motiva questa reazione dura, è che la presenza della Super Lega sarebbe una specie di “privatizzazione” del livello più alto del calcio europeo: un piccolo gruppo di club molto ricchi parteciperebbe per diritto alla competizione più importante, con tutti gli incassi economici conseguenti, mentre tutti gli altri club sarebbero costretti a partecipare a campionati nazionali impoveriti (perché l’assenza delle grandi squadre ridurrebbe i diritti tv) per arrivare a giocare la Super Lega, dove si troverebbero contro squadre molto più ricche e molto più forti.
L’annuncio della Super Lega è arrivato poche ore prima della presentazione, prevista per oggi, del nuovo formato della Champions League – disegnato dalla UEFA proprio per venire incontro all’insoddisfazione delle grandi squadre, che da tempo minacciavano di andarsene portandosi via (letteralmente) il pallone.
Assieme alla UEFA si sono schierati molti opinionisti ed ex calciatori: in particolare ha riscosso molti consensi online un commento dell’ex terzino inglese Gary Neville, che ha detto di essere «disgustato» dalla Super League criticando duramente la sua ex squadra, il Manchester United, per aver aderito. Neville, come tanti altri, crede che una competizione alla quale i club più ricchi partecipano per diritto, senza possibilità di retrocedere, e il cui accesso sarebbe molto difficile se non impossibile per le società più piccole, al di là dei possibili meriti, vada contro i principi su cui si è fondato il calcio per oltre un secolo.