Come riporta Repubblica, il Tribunale di Milano ha disposto l’amministrazione giudiziaria, ossia il commissariamento, per la filiale italiana di Uber per caporalato – in merito allo sfruttamento dei rider addetti alle consegne di cibo per il servizio Uber Eats.
L’indagine era partita lo scorso settembre e riguardava presunte violazioni delle norme antinfortunistiche e di sicurezza stradale oltre che lo sfruttamento dei lavoratori e in particolare la presenza di immigrati clandestini tra la forza lavoro di Uber Eats. In seguito a dei controlli effettuati su 30 rider, infatti, tre di questi erano risultati non in possesso di documenti in regola. Gli elementi raccolti porterebbero oggi all’accusa di caporalato. L’indagine è in corso e la misura è ancora in esecuzione da parte del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano.