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Joe Biden ha scelto Kamala Harris come sua vicepresidente

Si sapeva che il vice di Biden sarebbe stato una donna e negli ultimi tempi si pensava anche che sarebbe stata una donna nera. Alla fine la scelta è caduta su Kamala Harris, ex procuratrice della California, senatrice ed ex candidata alle primarie

Cliff Hawkins/Getty Images

L’attesa è finita. Joe Biden ha annunciato di aver scelto Kamala Harris, sua ex rivale alle primarie, come candidata alla vicepresidenza per il partito Democratico.

Di padre giamaicano e madre indiana, Harris ha cominciato la sua carriera politica come procuratore distrettuale di San Francisco negli anni Duemila ed è emersa nello scenario politico nazionale nel 2010, quando ha vinto di poco le elezioni per diventare procuratore generale della California. Era vista come una star liberal in ascesa, il modello di procuratrice progressista in grado di lanciare programmi innovativi come Back on Track, che aiutava le persone colpevoli di piccoli reati di droga e senza precedenti penali a rientrare nella società evitando la prigione. Ma più di recente, con l’evoluzione del dibattito sulla polizia e sul ruolo dei procuratori, Harris è stata sottoposta a grande scrutinio.

Eletta al Senato nel 2016, ha subito ottenuto posti importanti nelle commissioni Giudiziaria, di Intelligence e della Sicurezza Nazionale. Attigendo alla sua esperienza legale, Harris ha saputo farsi notare conducendo gli interrogatori di personaggi importanti chiamati a testimoniare davanti alle commissoni di cui faceva parte – ottenendo così anche delle clip perfette per i social. I suoi interrogatori dell’ex procuratore generale Jeff Sessions o del futuro giudice della Corte Suprema Brett Kavanaugh hanno milioni di views.

Come candidata alle primarie, Harris ha sfruttato questa sua abilità nel creare scenette virali già nei primi mesi della sua campagna. Uno dei più memorabili è uno scambio proprio con Joe Biden durante il primo dibattito dei Democratici, in cui ha distrutto le posizioni di Biden sui bus scolastici pubblici. Ma alla fine la campagna di Harris è fallita. Ha faticato a trovare un messaggio chiaro, è stata danneggiata da un team debole e ha cambiato le sue posizioni su diverse importanti questioni – come il supporto al Medicare for All.

Schiacciata tra l’ala liberal e l’ala moderata del Partito Democratico, incapace di convincere il blocco di elettori neri del partito, alla fine Harris ha lasciato la corsa alla presidenza prima ancora dell’inizio delle primarie. E ad aprile stava già partecipando a campagne di raccolta fondi per Biden, alimentando i rumor secondo cui sarebbe diventata il suo candidato alla vicepresidenza.

Pochi minuti dopo l’annuncio, la campagna elettorale di Trump ha subito attaccato Harris. In uno spot pubblicato online, Trump ha affermato che Harris “si è candidata a presidente con l’appoggio della sinistra radicale” e ha detto che gli elettori l’hanno rifiutata perché è “falsa”. Un portavoce della campagna di Trump ha detto che Harris, “abbandonerà tutti i suoi valori morali, e cercherà di nascondere la sua carriera da procuratrice, nel tentativo di avvicinarsi agli estremisti anti-polizia che ora controllano il partito Democratico”. Eppure, allo stesso tempo, America First PAC, che fa sempre parte della campagna di Trump, si è concentrato sulla carriera di Harris e l’ha definita “una procuratrice dalla mano pesante che ha incarcerato centinaia di migliaia di neri”.

Interrogato su Harris in conferenza stampa, Trump ha detto di essere “sorpreso” che Biden abbia scelto una persona che ha fatto così male nella sua campagna alle primarie, prima di passare ad attaccare Harris per il suo “orribile” comportamento durante la testimonianza per la conferma del giudice della Corte Suprema Brett Kavanaugh. Trump ha anche messo in chiaro che vuole dipingere Harris come una radicale,  collegandola a temi come l’aumento delle tasse, la copertura sanitaria universale e altre posizioni progressiste. “È nota per essere una delle persone più liberal in tutto il Senato”, ha detto Trump – ignorando o dimenticando che ci sono diversi membri del partito Democratico che sono ben più liberal di lei.

Durante un dibattito lo scorso 15 marzo, Joe Biden aveva detto di aver intenzione di scegliere una donna come sua vicepresidente. Dopo la grande crescita delle manifestazioni di BLM, erano aumentate le pressioni su di lui perché quella donna fosse nera. Tutti, a partire dall’ex candidata alle primarie Amy Klobuchar alla cofondatrice di Black Lives Matter Alicia Garza, avevano chiesto pubblicamente a Biden di scegliere una donna nera come sua vicepresidente. 

La selezione di Harris arriva dopo settimane di meeting in remoto e di persona con una piccola lista di finaliste. Lunedì, il New York Times aveva scritto che il team di quattro persone creato da Biden per aiutarlo nel processo di selezione era stato sciolto, facendo dunque intuire che la campagna avrebbe annunciato la scelta durante la settimana. Con il nome di Kamala Harris, il ticket per provare a sfidare Trump a novembre è completo.

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